Il santuario per gli animali di Angelina Jolie
Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García
Si tratta di una delle notizie mediatiche più diffuse durante l’estate. Angelina Jolie ha ufficialmente inaugurato un santuario di animali in Namibia, nel sud-ovest africano.
L’obiettivo di questo centro è dare riparo ad elefanti e rinoceronti feriti o rimasti orfani. Non bisogna dimenticare che molti sono vittime dei bracconieri.
L’area naturale protetta è stata battezzata come The Shiloh Wildlife Sanctuary, in onore a Shiloh, una delle sei figlie dell’attrice e del suo ex compagno Brad Pitt. La bambina è nata proprio nella nazione africana, undici anni fa.
La bambina, che ha accompagnato Angelina Jolie all’apertura del santuario insieme ai suoi cinque fratelli, è stata piacevolmente sorpresa dallo scoprire che il progetto ambientalista porta il suo nome.
Il bracconaggio in Africa: un problema senza soluzione?
La lista delle specie animali in pericolo di estinzione a causa dell’azione dell’uomo sembra non avere fine.
Il numero dei gorilla e degli scimpanzé si è ridotto sensibilmente per il bracconaggio e per ulteriori fattori. Tra questi varie malattie come l’Ebola. Altre specie, invece, come il licaone, hanno perso il loro habitat naturale, le loro prede e i loro luoghi di caccia.
Si trovano in rischio di estinzione anche il ghepardo, il leopardo, l’ippopotamo pigmeo e il lemure. Anche le continue guerre in cui si vedono coinvolte molte delle nazioni africane sono divenute un ulteriore fattore a sfavore della conservazione della biodiversità. Questo disastro non colpisce solo la fauna, ma anche la flora.
L’avorio: fonte di sterminio animale
Tra i fattori chiave che hanno portato elefanti e rinoceronti a comparire sul fatidico libro rosso vi è il commercio di avorio. A ciò si aggiunge che i corni di entrambi gli animali sono considerati elementi magici religiosi presso numerose culture.
Si stima che solo nel 2015, 1305 rinoceronti bianchi sono stati uccisi in Africa, mentre l’80% degli elefanti africani è morto vittima della caccia indiscriminata tra il 2004 e il 2014 (circa 25.000 esemplari).
Sebbene molti paesi abbiano aperto santuari per gli animali e la vita allo stato selvaggio, il problema è lungi dall’essere risolto.
Namibia, insieme allo Zimbawe, negli ultimi anni ha visto un miglioramento in tal senso. Purtroppo, però, ciò si deve alla politica conservazionista che si sta cercando di stabilire in Sudafrica. Molte delle persone che si dedicavano ad uccidere rinoceronti ed elefanti nel paese di Nelson Mandela hanno superato i confini. Adesso provano a scappare da regimi più autoritari.
I santuari per animali e la vita selvaggia come quello di Angelina Jolie sono sufficienti?
Oltre al santuario inaugurato di recente e finanziato dalla Fondazione Jolie-Pitt, insieme al Ministero dell’Ambiente e del Turismo della Namibia, sono molte le distese di terreno destinate alla tutela di determinate specie animali. Si cerca di garantirne non solo la sopravvivenza, ma anche di proteggerle nel miglior modo possibile.
Per il corretto equipaggiamento del The Shiloh Wildlife Sanctuary, la Fondazione N/a’an ku sê, socio dell’organizzazione ambientalista di Angelina Jolie e Brad Pitt che ha finanziato l’apertura della riserva, ha potuto contare sulla collaborazione di diverse imprese come la Toyota.
Questo noto marchio automobilistico ha fornito tutti i veicoli necessari per il trasporto del personale e degli stessi animali. Un elemento fondamentale all’interno di grandi distese di terreno protette. Allo stesso modo, nel santuario vi è una clinica veterinaria di primo livello nella quale operano veterinari altamente qualificati.
In aggiunta, il governo della Namibia si è impegnato a sostenere queste e altre iniziative simili che abbiano l’obiettivo di proteggere la flora e la fauna locali. Lo hanno dichiarato Hage Geigob e Monica Geigos, presidente e first lady della nazione. Lo hanno fatto durante un incontro privato con Angelina Jolie dopo l’inaugurazione del santuario.
Il turismo: una finestra economica per la tutela ambientale
L’economia della Namibia dipende soprattutto dalle miniere. Parliamo dell’estrazione di diamanti, uranio e in minor misura di rame, stagno e piombo. Tuttavia, il turismo è cresciuto negli ultimi anni.
Il paese, infatti, è divenuto meta frequente di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Turisti desiderosi di vivere un’esperienza di contatto con il mondo selvaggio lontano dalla civilizzazione e nel modo più naturale possibile.
Per questi motivi, iniziative come il Santuario per animali e la vita selvaggia inaugurato dalla Jolie, oltre a fomentare la conservazione ambientale e a fare pubblicità, rappresenta anche un interesse economico di stato.
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