Trattare i cani come esseri umani è una forma di maltrattamento

Trattare i cani come esseri umani è una forma di maltrattamento

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio, 2017

L’amore che nutriamo verso i nostri animali domestici può portarci a perdere l’equilibrio e dimostrare un amore sproporzionato verso di loro. Questo a volte ci porta a trattarli come esseri umani. Ciò può rivelarsi estremamente pericoloso. Gli animali hanno esigenze molto diverse dalle nostre. In questo articolo scopriremo come anche l’umanizzare sia una forma di maltrattamento.

Dobbiamo essere consapevoli delle similitudini e delle differenze tra noi e i cani. Solo così riusciremo ad essere tolleranti, rispettosi e a godere della convivenza con il nostro cane, facendo sì che anche per lui possa essere lo stesso.

I cani hanno esigenze “canine”. Umanizzarli  può portarli a perdere la loro personalità o peggio. Ad esempio, i cani non hanno bisogno di dormire in un letto, o di cambiare menu ogni giorno.

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Trattare un cane come se fosse una persona può portarlo a sviluppare pensieri e sentimenti umani negativi, come la vendetta o il rancore.

La buona educazione di un cane è essenziale per una buona convivenza. Per ottenerla, bisogna anche capire che loro non ragionano come noi. Imparano grazie alla memoria associativa. Sono capaci di ricordare le conseguenze delle loro azioni e le collegano con qualcosa di positivo o negativo, agendo di conseguenza.

Analogie con noi

I cani, come noi, sono socievoli e hanno bisogno di compagnia, non solo per essere felici, ma addirittura per sopravvivere.

Anche a loro piace ascoltare musica. Grazie alla loro acutezza sensoriale, nel percepire qualcosa di piacevole, il loro corpo genera cortisolo ed endorfine, che offrono loro una sensazione di benessere e relax. Tanto è vero che la terapia musicale si effettua anche sui cani.

Differenze con noi

I cani hanno una capacità olfattiva incredibile. Sono in grado di percepire stimoli che noi non riusciremmo mai a percepire. Ciò fa sì che possano essere usati per operazioni di soccorso e di salvataggio.

D’altro canto, un animale non ha una grande capacità di differenziare i sapori, quindi il cibo prodotto appositamente per loro ha tutti i nutrienti necessari. Inoltre, alimentare l’animale con il cibo che mangiamo noi può essere più dannoso che vantaggioso.

Pericoli del trattare i cani come esseri umani

Dato che i cani sono molto diversi da noi, è chiaro che anche le loro esigenze sono diverse. Per questo motivo, soddisfare un’esigenza non necessaria non farebbe altro che confondere l’animale. Ciò potrebbe provocare problemi di convivenza e anche di comportamento.

I cani sono animali da branco. Per poterli educare e far sì che si comportino come noi vogliamo, devono sentire che siamo il loro leader. Se li trattiamo come esseri umani, potrebbero sentirsi confusi e voler occupare un posto che non compete loro.

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Ciò potrebbe scatenare comportamenti aggressivi verso i membri della famiglia, verso altri animali e anche verso altre persone.

D’altro canto, umanizzare un cane lo porterebbe a perdere la sua identità. Se il cane non si sente tale, non lo entusiasmerà l’idea di uscire per strada, di mangiare quando è ora, di rotolarsi per terra, di giocare con altri cani.

Un altro problema che potrebbe scatenare l’umanizzare un cane è la socializzazione. Un cane che viene trattato come un essere umano, non vorrà stare con altri cani, cosa indispensabile per la sua personalità e il suo corretto sviluppo. Ciò renderebbe l’animale incapace di godere della compagnia dei suoi simili e lo priveremmo di qualcosa che gli spetta: la felicità.

La socializzazione è fondamentale per l’equilibrio dell’animale e non concedergliela spingerebbe il cane a reagire in modo esagerato a certe situazioni, cosa che potrebbe provocargli inutili sofferenze.

Con tutto ciò, non vogliamo sostenere che non si debba voler bene ai nostri cani, anzi, ma dobbiamo farlo nella giusta misura, senza dimenticare quello che sono: cani, non esseri umani.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.