Un siriano dà da mangiare a 150 gatti vittime del conflitto
Sono ormai tantissime le immagini di profughi della Siria che vediamo ogni giorno, di persone in fuga dalla guerra civile, che stanno lottando per trovare rifugio in altri paesi. Eppure esistono anche altre storie meno diffuse, ma non meno cruente.
Si tratta del dramma degli animali domestici che rimangono sfollati, sia a causa della morte del loro padrone, sia per il suo esodo. Ma proprio nel fulcro di questa situazione tremenda, esiste un uomo che sta dando da mangiare a 150 gatti vittime del conflitto.
Gatti vittime del conflitto armato
Alaa è un autista di ambulanze e lavora ad Aleppo, una delle città siriane più importanti, che sta soffrendo maggiormente a causa dei conflitti tra le truppe del governo e gli insorgenti.
Da mesi, l’uomo si è preso la responsabilità di alimentare i felini rimasti senza casa nel quartiere di Masaken Hanano, un luogo rimasto praticamente deserto a seguito dei bombardamenti.
In mezzo a tanta distruzione e desolazione, i gattini hanno incontrato un uomo amorevole, che li aiuta a sopravvivere in una situazione altamente drammatica.
Una mano amica e solidale
Quest’anima caritatevole spende all’incirca quattro dollari al giorno per alimentare i felini. Inoltre, è sempre pronto a offire tutto il suo affetto a questi animali innocenti, che da un giorno all’altro sono passati dall’essere degli animali amati a vittime del conflitto armato.
Alaa non perde le speranze che la guerra civile nel suo paese termini. Quando ciò accadrà, l’uomo promette di impegnarsi nella ricerca di una nuova casa e una nuova famiglia per tutti i gatti di Masaken Hanano.
Il fotografo Hosan Katan, dell’agenzia di stampa britannica Reuters, ha fotografato Alaa e i gatti. Le immagini si sono rapidamente diffuse su tutte il web. Ecco qui il link in cui potete trovare tutte le foto.
“La non violenza conduce all’etica più alta, che è l’obiettivo di tutta l’evoluzione. Fino a che non cesseremo di fare del male agli altri esseri viventi, saremo sempre dei selvaggi”
-Thomas Alva Edison-
Le altre vittime del conflitto armato
Le cronache della guerra che vengono normalmente diffuse dai giornalisti tendono a parlare esclusivamente delle vittime umane dei conflitti bellici.
Ma le guerre generate dagli uomini non si abbattono solo su di loro. Gli animali sono anch’essi delle vittime. E in quanto tali muoiono, rimangono feriti o senza una casa a causa del decesso o dell’esilio forzato dei loro padroni.
Quelli che riescono a sopravvivere agli attacchi armati si trovano a dover affrontare la fame e la sete all’interno di un territorio il più delle volte devastato.
Le guerre non discriminano
Gli animali domestici non sono gli unici a rimanere vittima dei vari conflitti armati. Le guerre degli uomini non discriminano le loro vittime.
Ed è per questo motivo che ne soffrono anche quegli esseri che si trovano allo stato selvaggio, all’interno dei parchi zoologici o dentro agli allevamenti in cui vengono sfruttati.
Conflitti bellici e altre crudeltà
Fin dalla notte dei tempi, l’essere umano si è dimostrato crudele nemico giurato, non solo della sua stessa specie, ma anche per il resto degli esseri viventi. In questo modo, è arrivato a mettere in pericolo la sopravvivenza del pianeta in cui vive.
Oltre alle guerre, gli animali soffrono per le azioni dell’uomo in altre maniere, come per esempio:
- Devastazione o contaminazione di habitat naturali.
- Caccia indiscriminata con diversi obiettivi.
- Sperimentazione scientifica in vari ambiti.
- Mercato nero di specie esotiche.
- Maltrattamento domestico o di strada.
- Condizioni di vita insostenibili negli allevamenti.
- Crudeli carneficine per ottenere pelli, carni e zanne.
- Sfruttamento come “bestie” per il carico o il trasporto.
- Utilizzo per combattimenti clandestini o altri spettacoli denigranti ma legali.
- Pratiche di zoofilia.
La speranza è l’ultima a morire
Ma per fortuna esistono anche persone come Alaa, che si preoccupano e si prendono cura di tutti gli esseri viventi in situazioni di difficoltà.
È grazie a lui che i gattini di Masaken Hanano hanno potuto trovare un barlume di speranza tra la pazzia di una guerra civile, di cui sono vittime involontarie.
Nel frattempo la guerra continua, e colpisce tutti noi, trasportando bambini morti per annegamento sulle coste europee.
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