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4 minacce ai narvali

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Questi cetacei sono radicati nella storia del pianeta, hanno perfino ispirato le leggende sugli unicorni marini. Eppure, ci sono alcuni fattori che minacciano profondamente la sopravvivenza della loro specie.
4 minacce ai narvali
Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2022

Le balene sono la memoria vivente della preistoria, periodo in cui i giganti camminavano sulla Terra e nuotavano negli oceani. Ora l’esistenza di molte di loro è in pericolo e, nello specifico, ci sono 4 minacce ai narvali che prevedono un disastro non solo a livello di specie, ma anche a livello mondiale.

I narvali, che nel XVI secolo terrorizzavano le navi che effettuavano spedizioni nell’Artico, sono ora vittime della loro grande specializzazione e del cambiamento climatico. In questo articolo approfondiremo queste 4 fonti di pericolo per i narvali.

Caratteristiche dei narvali

Il narvalo (Monodon monoceros) è un cetaceo odontocete —cioè dotato di denti— della famiglia dei Monodontidae, che comprende soltanto questi esemplari e quelli dei beluga (Delphinapterus leucas). E’ un animale che vive nelle acque dell’Artico e del Nord Atlantico.

La caratteristica fisica più sorprendente di questa specie è la lunga zanna elicoidale presentata dai maschi, che può misurare fino a 2 metri di lunghezza. Senza questa estensione del suo corpo, la lunghezza corporea oscilla intorno ai 4,5 metri, mentre il peso di un esemplare adulto si aggira tra 1 e 1,5 tonnellate. Si ipotizza che la sua utilità sia quella di guidare gli ultrasuoni dell’ecolocalizzazione.

Inizialmente si pensava che la zanna dei narvali servisse a fare dei fori nelle spesse calotte glaciali dell’Artico, ma non si escludono altre ipotesi, come quella che serva per impressionare le femmine o che sia solo un carattere sessuale secondario. Indubbiamente, abbiamo ancora molto da sapere su questo mammifero acquatico.

I narvali si nutrono dei pesci e dei crostacei dei fondali, dove si immergono per un massimo di mezz’ora e ad una profondità di 800 metri. Le specie che consumano sono selezionate – merluzzo, aringa, halibut, platessa e salmone; sono soliti recarsi sulle coste in inverno ed uscire in mare durante l’estate.

Sono animali gregari che vivono in gruppi da 5 a 10 individui, ma in estate possono radunarsi in centinaia. Hanno un’ampia varietà di vocalizzazioni, inclusi click di ecolocalizzazione e diversi fischi, che modulano per riconoscersi.

Quando i narvali si avvicinano a un luogo di interesse, lo comunicano ai loro coetanei come se fosse il sensore di prossimità di un’auto. Aumentano la frequenza dei click, fino ad emettere quasi un sibilo continuo. 

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Le orche sono una minaccia per i narvali?

Le orche (Orcinus orca) sono i cetacei più diffusi negli oceani del mondo, anche se non si sono distribuiti troppo lontano nell’Artico, perché sotto gli spessi strati di ghiaccio potrebbero perdersi, annegare, oppure perdere la pinna dorsale. Tuttavia, con il disgelo causato dal cambiamento climatico, hanno avuto l’opportunità di trovare nuove prede.

Da un recente studio è emerso che una popolazione di 136-190 orche ha trascorso i mesi estivi più caldi nella regione settentrionale dell’isola di Baffin, in Canada. Tra il 2009 e il 2018, le orche si sono nutrite narvali fino a 1.504 ogni stagione. Questo è accaduto perché, essendo predatori che si dedicano alla caccia in modo cooperativo, sono in grado di uccidere perfino animali di grandi dimensioni come, in questo caso, i narvali.

Ma, nonostante tutto, al momento questi cetacei non sono una minaccia per i narvali. Tuttavia, gli esperti suggeriscono che sia meglio continuare a monitorare la situazione e non trascurare nulla, perché con l’avanzare del disgelo, le orche potrebbero spostarsi sempre più a nord e causare molti più danni alle popolazioni di narvali.

4 minacce ai narvali: il riscaldamento globale

Che l’Artico si stia sciogliendo è un fatto ormai risaputo. Tuttavia, le conseguenze di questo fenomeno sono così numerose e operano a così tanti livelli che è difficile da comprendere ad una prima valutazione. Vediamone alcune qui di seguito:

  • L’Artico, in quanto tale, potrebbe scomparire, perché a differenza dell’Antartide, che ha una superficie terrestre, l’Artico è un gigantesco pezzo di ghiaccio che galleggia nel mare.
  • Il disgelo sta producendo un progressivo innalzamento del livello del mare, che rischia di ridurre drasticamente la superficie dei continenti.
  • Il cambiamento delle temperature nell’oceano sta modificando le correnti marine e atmosferiche. Ciò si traduce in eventi meteorologici anomali in tutto il pianeta.
  • Le emissioni di gas serra si accumulano nel permafrost.
  • Ricomparsa della malattia: lo scongelamento di una carcassa di renna nel 2016 ha portato alla ricomparsa dell’antrace.
  • Un clima più caldo ha implicazioni a tutti i livelli della rete alimentare. Le prime a essere colpite saranno le alghe che vivono sotto il ghiaccio marino e costituiscono la base della rete alimentare delle specie che popolano l’Artico.

I narvali sono fortemente influenzati da questi cambiamenti, poiché la loro capacità di adattamento è limitata: sono altamente specializzati nel loro habitat. Nelle righe seguenti, puoi conoscere più nel dettaglio come il cambiamento climatico sta alterando la loro vita.

La perdita di habitat

Meno ghiaccio, significa meno superficie abitabile per questi mammiferi. Le loro incursioni sotto la densa calotta glaciale sembrano essere la strategia per fuggire dai predatori e dalle minacce umane. Di conseguenza, questa perdita progressiva di habitat li porta ad essere più esposti al pericolo.

L’attività umana

Il ritiro della calotta glaciale ha messo in evidenza giacimenti petroliferi, che hanno attirato cercatori e imprenditori. D’altra parte, l’industria della pesca sta entrando sempre più nel territorio di narvali e altri animali marini, alterando le acque e privandoli del loro cibo.

Inoltre, il rumore e i suoni delle barche interferiscono con l’ecolocalizzazione dei cetacei della zona. In più, molti narvali rimangono impigliati nelle reti da pesca o muoiono quando si scontrano con le eliche delle barche.

4 minacce ai narvali: i cambiamenti nella calotta glaciale

Le alterazioni delle temperature modificano l’andamento della superficie del ghiaccio. I narvali di solito individuano le aree in cui possono venire in superficie per respirare ma, di fronte a queste alterazioni, sono stati documentati più casi di questi cetacei rimasti intrappolati sotto uno strato di ghiaccio che prima non c’era, annegando.

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Come hai potuto costatare, le 4 minacce ai narvali, che colpiscono anche altri cetacei, sono una delle grandi preoccupazioni delle organizzazioni ambientaliste, così come di gran parte della popolazione umana. Tuttavia, per fare pressione sugli organi responsabili della protezione dell’ambiente non è necessario fare riferimento a loro: anche noi esseri umani subiamo le conseguenze del disgelo.

Mai viste nevicate, siccità, incendi che durano mesi. Tutto questo è insolito, e la maggior parte delle persone sa che qualcosa è andato storto negli ultimi anni. Lungi dal poter continuare ad ammirare le meraviglie della natura, risolvere il cambiamento climatico sta diventando una questione di mera sopravvivenza.


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