Alla scoperta degli opossum!

Si tratta di un parente del canguro che si caratterizza per la sua velocità, per il fatto di vivere vicino paesi e città e per cibarsi di qualsiasi cosa incontri sulla sua strada.
Alla scoperta degli opossum!

Ultimo aggiornamento: 09 giugno, 2018

Parenti diretti dei canguri, ma di dimensioni inferiori, gli opossum sono marsupiali che vivono nel continente americano e che alcune persone scelgono come animali domestici. Scopriteli leggendo questo articolo!

Caratteristiche degli opossum

Gli opossum misurano tra i 30 e i 50 centimetri e pesano al massimo cinque chili. Spiccano per essere molto veloci, perché hanno un muso allungato e ricettivo e perché vivono nelle vicinanze di paesini e città. Questo perché si tratta di animali che consumano qualsiasi tipo di cibo: rifiuti, residui di animali morti, frutta, insetti, vermi, uccelli, roditori, cereali, galline, ecc. Insomma tutto quello che trovano sulla loro strada!

Le loro forti mandibole gli permettono di masticare persino ossa e gusci di lumache. Non fa alcuna differenza per loro che possano essere ingeriti o meno.

Possono utilizzare cornicioni, crepe, superfici rocciose, tronchi di alberi o bidoni della spazzatura per creare le proprie tane. Un’altra delle loro caratteristiche è che possono arrampicarsi e camminare tra i rami per fuggire dal pericolo.

Vivono fino agli otto anni in modo selvatico e vengono solitamente allontanati dalle persone a causa del loro aspetto poco attraente. Hanno infatti lunghi baffi, muso allungato, occhi piccoli, coda grossa e con squame e corpo tarchiato. 

Riproduzione degli opossum

Le femmine possono produrre un odore molto forte e nauseabondo, che gli permette da un lato di mettere in fuga i predatori e dall’altro di attrarre i maschi nell’epoca del calore.

Opossum su un tronco di ramo tagliato

L’apparato riproduttivo degli opossum è ‘speciale’ in quanto le femmine hanno una vagina biforcuta, due uteri, due colli uterini e due ovaie. I maschi hanno un pene con due punte che facilita la riproduzione.

Dopo l’accoppiamento, la gestazione è molto veloce: dura solo due settimane. Per questo gli opossum possono riprodursi fino a tre volte all’anno e ogni cucciolata può comprendere fino a 16 piccoli esemplari. Oltre ad essere incredibilmente fecondi, danno inizio alla loro vita sessuale attiva verso i 10 mesi di vita.

Esattamente come i canguri, i piccoli di opossum escono dal ventre materno molto velocemente e si attaccano ai capezzoli posizionandosi in questa specie di ‘borsa’ tanto caratteristica dei marsupiali. Solo i piccoli che riescono a mangiare sopravvivranno.

I piccoli vengono accolti e nutriti per circa 50 giorni, periodo durante il quale escono dal sacco e si attaccano alla schiena della madre finché non sono in grado di sopravvivere da soli.

Tecniche di fuga e di difesa

Quando pensiamo agli opossum, li associamo immediatamente ad animali sporchi, che diffondono malattie e che sono, soprattutto, pericolosi. Questo però non è vero. Possono farci un po’ di paura a causa degli urli che emettono o per il loro muso poco aggraziato. Solitamente però non attaccano le persone.

Una delle loro tecniche di difesa dai predatori è quella di urinare e defecare per camminare poi sopra gli escrementi. Un altro metodo consiste nel lanciare dell’urina molto forte e irritante che causa lesioni alla pelle.

Opossum che si finge morto

A volte gli opossum possono fingere di ‘essere morti’ al fine di disorientare i propri aggressori: rimangono immobili per molto tempo e, a causa dello stress, riducono al massimo i propri segni vitali e la propria sensibilità. Aprono lievemente la bocca per lasciar fuoriuscire la lingua e socchiudono gli occhi per stare molto attenti.

Quando si rendono conto che non corrono altro pericolo e che nessuno li accerchia, tornano in loro e riprendono le loro attività come se nulla fosse. Sfortunatamente questo atteggiamento non gli serve per evitare di essere divorati da puma, gufi e serpenti.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.