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Un cane si salva il minuto prima dell'eutanasia. Scoprite come!

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Un cane si salva il minuto prima dell'eutanasia. Scoprite come!
Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2017

Quando un animale arriva per la prima volta a casa nostra, si abitua velocemente a noi e viceversa; entrerà a far parte della famiglia, ad essere un membro in più. Per chi ama gli animali, nulla è più doloroso che dover evitare la sofferenza del proprio amico peloso provocandone la morte. Per questo motivo, vogliamo raccontarvi la storia di un cane di razza Collie che si è salvato dall’eutanasia proprio un minuto prima che questa gli venisse praticata.

Uno di quei miracoli che capitano poche volte, ma che sono veri. Vi raccontiamo la storia di Ollie, un cane da pastore scozzese. Come si è arrivati a volerlo sottoporre ad eutanasia? Ma soprattutto come si è salvato da essa?

Ollie: il cane sottoposto ad eutanasia

Ollie ha dieci anni e vive a Portland, Stati Uniti, insieme ai suoi padroni: Al e Joelie Meteney.

Come tutti i cani, Ollie era allegro e amava andare al parco, correre e giocare con i suoi padroni e saltare da un posto all’altro. Adorava le escursioni, dato che i suoi padroni lo portavano sempre con loro. Riassumendo, quindi, Ollie era un cane normale e felice, molto felice.

Un giorno come un altro, Al e Jolie stiparono alcune cose nell’automobile ed Ollie li guardava in attesa di essere chiamato. Quando sentì il suo nome… sì, andiamo in gita! Si diressero nell’Oregon, un bel posto nel quale la natura è la protagonista principale, una zona che piacque moltissimo ad Ollie.

Dopo l’escursione

Anche se Ollie e la sua famiglia si erano divertiti molto, di ritorno a casa ebbe inizio l’incubo. All’improvviso il cane iniziò a perdere mobilità. Si sarebbe potuto pensare che dipendesse dalla lunga ed intensa passeggiata, ma l’animale era molto in forma e non era una possibilità plausibile.

All’inizio aveva difficoltà a camminare, ma poco a poco fece fatica anche a mangiare; ogni giorno camminava peggio ed ingeriva meno e con maggiore sforzo. I suoi padroni pensarono che non era il caso di aspettare e di andare il prima possibile dal veterinario.

Vennero esaminati l’urina ed il sangue del cane, oltre ad essere effettuati altri esami, ed i risultati furono frustranti. Non dimostravano nulla di insolito, ma la salute di Ollie andava di male in peggio. Giunse un momento in cui smise di nutrirsi, perché non riusciva più a muoversi e non era nemmeno in grado di fare i suoi bisogni.

Quando i Meteney tornarono dal veterinario, questi non ebbe dubbi: bisognava sottoporre il cane ad eutanasia. Ollie stava soffrendo molto e anche la sua famiglia: era la cosa migliore da fare. 

La coppia lo ricorda come una notizia devastante. I due erano tremendamente dispiaciuti, ma era la soluzione migliore per tutti.

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Arriva il fatidico giorno, il momento dell’eutanasia

I padroni di Ollie, rassegnati, andarono in clinica cercando di accettare che non avrebbero più rivisto il loro piccolo. Tutta l’equipe medica era pronta. L’atmosfera era triste, la famiglia piangeva e le infermiere non riuscivano a trattenere le lacrime quando li guardavano.

Proprio prima dell’eutanasia, una delle infermiere stava dicendo addio ad Ollie accarezzandolo, quando notò una cosa strana dietro l’orecchio dell’animale: un rigonfiamento. 

Si misero ad analizzarlo con attenzione e trovarono alcune macchie di sangue intorno allo stesso: era una zecca! Le macchie di sangue lasciavano intendere che il parassita si trovava da molto tempo nel corpo di Ollie, alimentandosi del suo sangue e danneggiando il sistema nervoso del cane.

I veterinari offrirono una nuova soluzione alla famiglia: estrarre la zecca ed aspettare tre giorni nella speranza che l’animale si recuperasse. Anche se non è comune, le zecche possono causare paralisi nell’animale ed i veterinari non ignorarono questo dato. Meno male! Ollie non ebbe bisogno di tre giorni. Dopo aver estratto la zecca, il cane riposò qualche ora e la sera stessa poté tornare a casa.

Si recuperò del tutto il giorno stesso, infatti saltava e mangiava come sempre e graffiava la porta per poter uscire e fare pipì. Si salvò dall’eutanasia per un pelo!

Esigete analisi e controlli completi quando il vostro cane è malato. Questa storia potrebbe non essere un caso isolato e agire in modo diverso, forse, potrebbe  salvare la vita del vostro animale domestico.

Fonte dell’immagine principale: www.20minutos.es

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.