Cani da caccia: vittime silenziose

Cani da caccia: vittime silenziose

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2015

Nonostante sotto molti aspetti la nostra civiltà sia in continua evoluzione, purtroppo gli animali continuano a sopportare i peggiori maltrattamenti da parte di noi umani. Uno fra i tanti riguarda l’utilizzo dei cani per la cinegetica.

Nonostante l’impegno di svariate associazioni sul fronte della difesa dei diritti degli animali, i cani di razza si trovano spesso ad affrontare un calvario che, in molti casi, culmina con una morte violenta e prematura.

Una storia agghiacciante e antica

cane-beagle

L’uomo utilizza i cani per l’attività della caccia fin da tempi immemorabili. Probabilmente si tratta della prima attività che i nostri antenati svolsero insieme ai cani, persino prima della loro addomesticazione.

Con il passare del tempo, le tecniche di caccia si sono perfezionate, ed alcune razze canine si sono rivelate particolarmente adatte a questi scopi.

Sebbene nella maggior parte dei casi questa pratica si sia sviluppata – e tutt’ora si stia sviluppando – ai fini della sussistenza di entrambe le specie, in un momento non specificato della storia essa si è trasformata in sport e spettacolo; da questo momento sono iniziati i problemi per i cani.

Vere e proprie vittime silenziose

Il solo fatto che l’essere umano sfrutti le abilità dei cani di cacciare per il proprio benessere, è di per sé agghiacciante.

Tuttavia, l’orrore aumenta quando vengono a galla tutti i dettagli relativi al trattamento che questi esemplari ricevono fin da cuccioli, con il solo scopo di essere introdotti in un mercato che frutta molti soldi.

Dalle associazioni per la protezione degli animali, emerge che i cani utilizzati per questa attività sono quelli che soffrono maggiormente per il fenomeno dei maltrattamenti e degli abbandoni; quando il cane non è più considerato utile, per evitare di incorrere in spese innecessarie, viene abbandonato.

“L’essere umano che si mostrerà crudele verso gli animali lo sarà anche nei confronti dell’uomo stesso. La crudeltà è sempre la stessa, anche se l’oggetto cambia.”
-Blas Infante-

Cani da caccia, maltrattati fin dalla nascita

L’incubo di questi animali comincia fin dalla loro nascita. Essi vengono ammucchiati dagli allevatori all’interno di gabbie, in condizioni  igienico-sanitarie del tutto inadeguate, ricevendo un’alimentazione scarsa e inappropriata. Le cagne sono costrette a partorire continuamente.

Per ogni cucciolata, viene fatta una selezione di quelli considerati adatti all’obiettivo. Di norma, ne vengono scelti uno o due su un totale di 5 o 6.

Vengono scartati gli esemplari che:

  • Si mostrano troppo aggressivi
  • Non sono sufficientemente forti
  • Non mostrano le giuste capacità come cacciatori

Durante la fase dell’addestramento, inoltre, l’obiettivo a cui si mira è la sottomissione assoluta dell’animale nei confronti del padrone; nella maggior parte dei casi ciò si ottiene infierendo colpi e bastonate.

Orrori durante la stagione della caccia

Il calvario dei cani continua durante lo svolgersi delle varie modalità di caccia:

  • Possono ricevere ferite spesso mortali, che verranno curate solo se il cane ha dimostrato buone doti come cacciatore. In caso contrario, l’esemplare verrà abbandonato o abbattuto.
  • In molti si disorientano e si perdono. Vengono rintracciati solo se “ne vale la pena”, a seconda dei criteri imposti dal proprietario.

Il brutto vizio dell’ “usa e getta”

levriero

Una volta conclusa la stagione della caccia, è in voga la pratica di sbarazzarsi dei cani ritenuti non più utili per le prossime partite. I metodi per farlo sono vari, compresi l’abbandono e altre pratiche persino peggiori.

In alcuni rarissimi casi, gli esemplari non più utili vengono consegnati ai centri di raccolta o recuperati dagli enti per la protezione degli animali. Di questi, pochi fortunati vengono adottati, mentre altri corrono il rischio di essere abbattuti.

In favore dei diritti dei cani di razza

Sono varie le associazioni in lotta per la difesa dei diritti degli animali, che reclamano da anni l’approvazione, in Italia, di una legge che abolisca la caccia con i levrieri.

Esse richiedono inoltre un miglioramento nell’applicazione e nel controllo del regolamento relativo all’uso di ogni tipo di cani per le diverse attività cinegetiche.

Nel frattempo, questi animali continuano ad essere vittime innocenti dell’essere umano. 


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