Cleptoparassitismo, esempi e curiosità
Il cleptoparassitismo viene definito come “il furto di una preda o di altro cibo precedentemente catturato da un individuo da parte di un altro individuo”. È anche conosciuto come “parassitismo alimentare”.
Il concetto è stato introdotto per definire il furto di cibo che si è verificato tra individui di specie diverse, quindi è stato chiamato cleptoparassitismo interspecifico. In questo articolo, analizzeremo il cleptoparassitismo.
Il termine viene usato anche per definire l’azione fra individui della stessa specie, definito come cleptoparassitismo intraspecifico. Il cleptoparassita è chi ruba, mentre l’ospite o anfitrione è colui che subisce il furto.
Il concetto di cleptoparassitismo è stato introdotto negli anni ’50 da Rothschild e Clay, in particolare nell’anno 1952. Attualmente è riconosciuto come una strategia alimentare che consente di ottenere risorse limitanti. Nel 1979, Brockmann e Barnard differenziarono tra due gruppi:
- Specialisti. Possiedono una serie di adattamenti morfologici, come la possibilità di aumentare la velocità del volo e la manovrabilità. Inoltre, la maggior parte del cibo di cui si nutrono viene ottenuto attraverso questa pratica. Si tratta di cleptoparassitismo interspecifico.
- Opportunisti. Quelli che rubano il cibo solo in determinati momenti, ad esempio quando è visibile nel becco dell’ospite. Questi animali eseguono questa pratica in modo sia intraspecifico che interspecifico.
Ci sono diversi studi che raccolgono informazioni su questa curiosa pratica tra le specie animali. Questo concetto non si riferisce solo al furto di cibo, ma anche al furto di materiali per la costruzione di nidi, ecc.
La bibliografia si è concentrata molto sullo studio di questa interazione ecologica tra gli uccelli, in particolare gli uccelli marini.
Tuttavia, sono stati registrati casi di cleptoparassitismo in diversi gruppi di animali, sia vertebrati che invertebrati. Ne parleremo a seguire.
I fattori che influenzano il cleptoparassitismo
Tra i fattori che possono influenzare questa strategia, vale la pena ricordare i seguenti:
- Le condizioni ambientali.
- Il numero di potenziali ospiti in relazione alla quantità di cleptoparassiti.
- La dimensione del cleptoparassita rispetto all’ospite.
- Il numero di cleptoparassiti coinvolti in un furto.
- La tattica usata dal cleptoparassita.
- Il valore nutrizionale delle prede oggetto di furto.
Cleptoparassitismo, esempi e curiosità
La natrice o biscia viperina (Natrix maura)
L’habitat della biscia viperina si trova nel Mediterraneo occidentale, compresa la penisola iberica, dove è ampiamente distribuita. La sua dieta è composta principalmente da pesci e anfibi.
Tra i serpenti di questa specie, è stata osservata recentemente la pratica del cleptoparassitismo intraspecifico. Questo consiste nel furto di una preda da parte di un esemplare a un altro esemplare della stessa specie.La cosa divertente è che il cleptoparassitismo era stato studiato solo in alcune specie di rettili e mai nel rettile Natrix maura. Sembra che questa tecnica sia maggiormente diffusa nelle regioni ad alta densità, dove le prede non possono essere facilmente ingerite.
La poiana comune (Buteo buteo)
La poiana comune è un uccello appartenente alla specie Buteo buteo. Questi uccelli agiscono secondo entrambi i tipi di cleptoparassitismo: da un lato, sono costretti a dare il loro cibo ai grandi rapaci; dall’alto privano gli uccelli più piccoli del loro cibo.
Recentemente, questa pratica è stata osservata da un gruppo di scienziati sull’isola di Tenerife (Siverio et al., 2017). Nella poiana comune, il cleptoparassitismo ha un carattere opportunistico: prima di incontrare una specie aviaria, ne approfittano e portano via la loro preda.Le iene
Le iene appartengono alla famiglia Hyaenidae e si può affermare che sono i mammiferi cleptoparassiti per eccellenza. Sono principalmente conosciuti per alimentarsi di carcasse, ma praticano anche il cleptoparassitismo quando ne hanno l’opportunità.
Questa famiglia è presente solo nel continente africano a causa di una serie di fattori specifici, come il cambiamento climatico e l’azione umana.Curiosità sul cleptoparassitismo
Il cleptoparassitismo è stato osservato anche in alcuni invertebrati, specialmente nel gruppo degli artropodi. All’interno degli artropodi, si trovano ad esempio i ragni, tra cui la specie Argyrodes elevatus.
Apparentemente, questo ragno pratica il cleptoparassitismo con l’obiettivo di corteggiare un altro ragno. Insomma, ruba il cibo e lo dona alla femmina come un regalo nuziale.
Il maschio agisce sottraendo una preda all’interno della rete di comunità del suo ospite, il Metepeira incrassat. La preda viene offerta al ragno femmina e, mentre il ragno femmina si nutre, il maschio si accoppia con lei.
Questo fenomeno rappresenta il primo caso registrato di cleptoparassitismo negli Argyrodes elevatus con funzione di dono nuziale.
Il cleptoparassitismo è una strategia poco conosciuta ma molto interessante. Gli animali adottano comportamenti che consentono loro di sopravvivere ed evolversi, anche a spese di altri individui. Alcune specie animali presentano anche un altro tipo di comportamento piuttosto curioso: la coprofagia.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Escrivà-Colomar, I., & Rodríguez-Rodríguez, E. J. (2016). Un caso de cleptoparasitismo intraespecífico en Natrix maura. Boletín de La Asociación Herpetológica Española, 27(1), 2015–2017.
- Scientific, N. (2017). Cleptoparasitismo en aves como una estrategia trófica oportunista: costos y beneficios para parásitos y hospedadores., (December 2010). https://doi.org/10.13140/RG.2.2.16748.26246
- Siverio, F., Rodríguez, B., Rodríguez, A., & Siverio, M. (2017). Cleptoparasitismo en busardos ratoneros canarios. Quercus, 381(November), 12–14.
-
Carbone, C., Frame, L., Frame, G., Malcolm, J., Fanshawe, J., FitzGibbon, C., . . . Du Toit, J. (2005). Feeding success of African wild dogs (Lycaon pictus) in the Serengeti: The effects of group size and kleptoparasitism. Journal of Zoology, 266(2), 153-161. doi:10.1017/S0952836905006710
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.