Logo image
Logo image

Come riescono i cani a tornare a casa?

3 minuti
Come riescono i cani a tornare a casa?
Ultimo aggiornamento: 18 novembre, 2016

Sono molte le storie di cani smarriti che sono riusciti a tornare a casa dopo qualche giorno. Per noi è sorprendente, ma ci sono sempre più casi e ciò ci porta a pensare che per loro sia normale. 

Per conoscere la risposta ad un’incognita che incuriosisce molti, l’Università di Vancouver ha condotto alcuni studi e ha ottenuto una risposta. Vi piacerebbe conoscerla?

Come riescono i cani a tornare a casa?

Some figure

Secondo gli studi realizzati dall’Università di Vancouver (Canada), i cani riescono a tornare a casa perché sono in grado di fiutare l’odore dei loro padroni. Lo fanno in due modi: tramite l’olfatto, e questo lo sapevamo già, ma l’altro vi sorprenderà!

Per un cane, il suo padrone è il capo del branco, dunque è capace di annusarlo a metri di distanza. Bisogna ricordare che un cane non sa dove si trova né dove dirigersi, il suo senso dell’orientamento è praticamente nullo. Per questo motivo, il primo senso che lo guida è l’olfatto.

L’olfatto dei cani è eccezionale, infatti sono in grado di riconoscere l’odore che cercano in un ambiente pieno di aromi differenti e possono seguirlo fino a trovarlo.

L’olfatto dei cani

Per comprendere come riesca un cane a tornare a casa grazie all’olfatto, dobbiamo capire come funziona.

Il naso dei cani ha due canali indipendenti e separati: uno per respirare e l’altro per annusare. Grazie ad essi, non importa quanti odori possano esserci nel luogo in cui si trovano, riescono ad isolare tutti quelli di cui non hanno bisogno e a trovare quello che cercano.

Un essere umano ha una media di cinque milioni di recettori olfattivi, mentre i cani centinaia di milioni. La parte del cervello dei cani che capta questi odori è molto più sviluppata in questi animali che nelle persone, essendo capaci di catturarli e memorizzarli e potendo così trovare l’odore in qualsiasi luogo.

In aggiunta a ciò, con il loro olfatto, possono riconoscere non solo persone e altri animali che conoscono già, ma anche sapere come si sentono o quali emozioni provano. Per questo la famosa frase “i cani annusano la paura”.

Anche se questo sembra sorprendete, vi è un altro motivo per il quale i cani riescono a tornare a casa e siamo certi che vi commuoverà.

Un ulteriore motivo…

Some figure

L’altro motivo per il quale sono capaci di tornare a casa è la lealtà che nutrono nei confronti del loro padrone. Il loro padrone, la loro casa e il loro territorio sono la vita dei cani e, mossi da ciò, sono in grado di tornare anche quando non vi è un odore caratteristico che li guidi.

Per loro, è più che tornare a casa, vuol dire ricongiungersi con l’essere che più amano al mondo e per il quale darebbero la vita.

Chi non ricorda Hachiko? Il leale cane che tornò giorno dopo giorno per 7 anni nel luogo nel quale andava sempre a prendere il suo padrone. Un giorno, il suo padrone non tornò, perché era morto d’infarto. Hachiko avrebbe potuto rattristarsi qualche ora in casa e poi essere felice con una nuova famiglia che lo avrebbe accolto e accudito.

Tuttavia, la sua lealtà andò oltre. Non si curò del freddo né del caldo e nemmeno del tempo che trascorreva lì. Non capiva perché il suo padrone non tornasse, ma Hachiko morì in quella stazione dei treni aspettando per anni il suo padrone, l’essere che più amava al mondo.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Berns, G. S., Brooks, A. M., & Spivak, M. (2015). Scent of the familiar: An fMRI study of canine brain responses to familiar and unfamiliar human and dog odors. Behavioural processes, 110, 37-46.
  • Hart, V., Nováková, P., Malkemper, E. P., Begall, S., Hanzal, V., Ježek, M., … & Burda, H. (2013). Dogs are sensitive to small variations of the Earth’s magnetic field. Frontiers in Zoology, 10(1), 1-12.
  • Quignon, P., Kirkness, E., Cadieu, E., Touleimat, N., Guyon, R., Renier, C., … & Galibert, F. (2003). Comparison of the canine and human olfactory receptor gene repertoires. Genome biology, 4(12), 1-9.
  • Galibert, F., Azzouzi, N., Quignon, P., & Chaudieu, G. (2016). The genetics of canine olfaction. Journal of Veterinary Behavior, 16, 86-93.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.