Come si formano le ragnatele?
I ragni sono famosi per varie ragioni, tra le quali la possibilità di tessere le proprie ragnatele che utilizzano come rifugio e strumento di caccia. Vi piacerebbe sapere come si formano le ragnatele? Allora continuate a leggere questo articolo.
Come si formano le ragnatele: tecniche
Sebbene le conosciamo per i loro disegni intriganti, le ragnatele svolgono un compito molto speciale: intrappolare le prede, motivo per cui sono tanto resistenti.
Il loro intreccio costituisce una trappola mortale dalla quale la maggior parte degli insetti non riesce a fuggire. Non appena il ragno avverte una vibrazione nella tela, esce dal suo nascondiglio e attacca la propria vittima.
Ma come si formano le ragnatele? La prima cosa che dobbiamo sapere è che costruirla comporta un grande sforzo per il ragno.
Sebbene il loro corpo sia preparato a tal fine, una volta terminata la loro ‘opera d’arte’, hanno bisogno di recuperare le energie per varie ore.
Il processo di fabbricazione della ragnatela comincia con la sintesi di proteine di una seta liquida che si solidifica a contatto con l’aria. A seconda delle necessità e dell’ambiente in cui vivono, i ragni possono scegliere lo spessore e il tipo di seta con cui costruiranno le reti.
Tutto dipende dal tipo di preda che vogliono cacciare, dal clima nella regione in cui risiedono, dalle dimensioni del ragno, ecc. Alcune specie di aracnidi creano ragnatele appiccicose affinché le vittime non possano scappare. Altre costruiscono le proprie reti affinché gli insetti rimangano intrappolati a causa della propria anatomia.
Se vengono tessute tra due alberi, uno dei tipi preferiti dai ragni, si lasciano ‘trasportare’ dal vento. Quando il filo di seta esce dal loro corpo, si muovono dove soffia il vento, approfittandone per tessere il loro disegno.
Per prima cosa disegnano un ‘ponte’ che usano come punto di riferimento. Poi continuano ad espandere la loro rete per marcare il proprio territorio e approfittare al massimo del luogo che hanno a disposizione.
Dunque, si parte da una base e il ragno aggiunge man mano sempre più fili alla ragnatela. Proprio per questa ragione è tanto forte e resistente.
Mentre lavorano, i ragni utilizzano le tele per appendersi a testa in giù, riposare e per trasportarsi da un lato all’altro.
Inoltre, dato che molti aracnidi hanno problemi di vista, tessono mediante il contatto della seta con le loro zampe.
Ragnatele: resistenti ed elastiche
Senza dubbio, la creazione della ragnatela è uno degli spettacoli più belli e affascinanti della natura. Il filo fabbricato dal ragno è più resistente di un filo di acciaio dello stesso spessore ed è cinque volte più elastico. Noi umani non siamo ancora riusciti a creare un materiale di tali caratteristiche!
Esistono diversi tipi di ragnatele. Alcune sono come un ‘groviglio’, altre hanno la forma di un ‘imbuto’ e poi ci sono quelle del tipo ‘rete’, che sono le più famose. In ogni caso, vengono impiegate per catturare le prede che non hanno modo di scappare.
Gli aracnidi non seguono una forma o un disegno particolare, ma realizzano le proprie reti in base alle loro necessità. Inoltre, hanno la capacità di rafforzare e migliorare il proprio tessuto nel caso in cui non possano intrappolare gli insetti con i propri disegni. Magari hanno bisogno di creare delle linee più unite o più resistenti a causa del peso della preda.
Per tale ragione, il compito del ragno non finisce una volta terminata la propria opera. Anzi, probabilmente dovrà fabbricare una tela nuova dopo il banchetto, se ha piovuto molto o se c’è stato troppo vento.
Infine, dobbiamo citare la vedova nera, uno dei ragni più temuti al mondo e un’infallibile cacciatrice proprio per le ragnatele che crea. Si tratta di una sorta di tenda formata da fili molto appiccicosi che pendono verticalmente. Non ci sono molti insetti che gli possono sfuggire: infatti, una volta a contatto con la tela, il ragno li assale per inghiottirli.
Un altro caso degno di essere menzionato è quello dell’aracnide gladiatore, la cui tela viene trasportata tra le sue zampe finché non compare una preda. A quel punto lancia la rete, in stile “antichi guerrieri romani”.
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