Cuccioli tratti in salvo da un pozzo di catrame
Ci sono storie tristi che finiscono male, ma anche storie tristi con un lieto fine. È il caso del salvataggio di tre cuccioli caduti in un pozzo pieno di catrame. Vi raccontiamo com’è andata, siamo sicuri che anche a voi piacciono le notizie con un epilogo felice.
Tre cuccioli in un pozzo di catrame
Non si può affermare con certezza che i tre cuccioli siano stati buttati intenzionalmente nel pozzo di catrame, però tutto lo lascia pensare. Si è giunti a questa conclusione per il semplice fatto che i cani nel pozzo erano tre. E perché gli animali sono dotati di un istinto speciale.
È possibile che durante “un’uscita” un cane cada in un pozzo, ma è impossibile e improbabile che altri due lo seguano, dopo aver visto quello che è successo al primo.
Purtroppo esistono ancora al mondo delle persone che si comportano così. Quando si ritrovano dei cuccioli in casa, se ne disfano nella maniera più atroce. Questo sembra essere uno di tali casi.
È successo in Spagna, a Murcia. Gli operatori di un rifugio per animali abbandonati hanno ricevuto una chiamata che li avvertiva della presenza dei cuccioli nel pozzo. Sono partiti subito per soccorrere i tre animali e si sono trovati di fronte a questa terribile situazione.
L’operazione di salvataggio
Quando i tre cagnolini sono arrivati al rifugio, la situazione è parsa subito più complicata del previsto. Eliminare una tale quantità di catrame dal pelo e dalla pelle non è stata un’impresa facile. Di fatto ci sono voluti diversi giorni prima di ripulire completamente i cuccioli.
Uno di questi si trovava in situazioni tanto disperate che non c’è stata altra scelta che sopprimerlo. Gli altri due non riuscivano ad aprire né gli occhi né la bocca tanto era spesso lo strato di olio tossico che li ricopriva. Tre ore di lavoro con acqua calda e sapone sgrassante hanno permesso di eliminare parte del catrame, ma ancora non era sufficiente.
Ciò nonostante, le due volontarie non si sono arrese. Hanno continuato a pulire senza sosta, fino ad eliminare ogni traccia di olio. E poi hanno dato loro un nome: Chapa e Pote.
Per chi non lo sapesse, chapapote è una parola spagnola. Diventò tristemente nota quando a largo della costa galiziana esplose il serbatoio della petroliera Prestige, inquinando le acque e la costa. Migliaia di volontari da ogni parte del mondo accorsero per pulire le spiagge e chapapote era il termine con cui indicavano il catrame.
Possiamo dire che questi due nomi calzano a pennello ai due cuccioli estratti dal catrame. Per fortuna Chape e Pote ora stanno benissimo. Ah, hanno il pelo dorato, senza neanche una macchiolina nera a ricordare questo brutto incidente. Speriamo che qualcuno li adotti presto.
Denunciamo i maltrattamenti
I volontari del rifugio non sono rimasti a braccia conserte di fronte a questo caso di crudeltà verso gli animali. Hanno deciso di denunciare il proprietario del terreno in cui si trova il pozzo; speriamo che la giustizia faccia il proprio corso e punisca il colpevole.
Vi invitiamo a fare lo stesso: se assistete ad un episodio di maltrattamento, denunciatelo. Non tacete. Rivolgiamoci alle autorità, cerchiamo giustizia per tutti questi animali torturati. Perché hanno diritto ad avere una vita dignitosa e meritano di essere difesi.
Non importa se è un estraneo o il vostro vicino di casa, se l’animale è vittima di percosse, di rimproveri urlati o se viene lasciato solo tutto il giorno. Se pensate che il cane non meriti un certo comportamento da parte del suo padrone, molto probabilmente si tratta di maltrattamento. Se temete rappresaglie potete anche denunciare il reato in modo anonimo, ma per favore non tacete.
Fonte delle immagini: blogs.elpais.com
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