9 curiosità sulle foche

Le foche sono distribuite in tutto il mondo, poiché la loro grande diversità consente loro di vivere sia in acque calde che fredde. Naturalmente, la maggior parte preferisce rimanere nelle regioni polari.
9 curiosità sulle foche
Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Scritto e verificato il biologo Cesar Paul Gonzalez Gonzalez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Le foche sono una delle specie di mammiferi marini più affascinanti che esistano. Infatti, gli zoo hanno sempre approfittano di questa loro caratteristica per attirare più persone possibile. L’ambiente naturale di questi animali si trova nelle regioni polari, ma alcuni esemplari sono in grado di vivere vicino ai tropici.

I focidi, chiamati anche vere foche, appartengono al gruppo dei pinnipedi, nel quale si trovano altri famosi mammiferi come i leoni marini. Anche se il corpo di questi animali sembra essere abbastanza semplice, alcune delle loro caratteristiche sono ignote a molte persone. Continuate a leggere questo articolo e scoprite 9 curiosità sulle foche.

Come sono fatte le foche?

Le foche hanno un corpo allungato e cilindrico che presenta 4 estremità a forma di pinne. Tuttavia, mentre i 2 arti anteriori sono separati (se ne trova uno su ciascun lato del corpo), i 2 arti posteriori sono fusi insieme in una coda. Questo fa sì che non siano in grado di camminare, quindi per muoversi devono strisciare per terra.

Il corpo delle foche è idrodinamico, ossia privo di qualsiasi struttura che possa fare resistenza all’acqua. Per questo motivo le loro orecchie non sono dotate di padiglioni auricolari e sembrano piccoli buchi nella pelle. Questa caratteristica è unica all’interno del gruppo ed è ciò che le distingue dai loro parenti più stretti, i leoni marini.

Foca cancrivora sul ghiaccio.

Curiosità sulle foche

Sebbene questo gruppo di animali non presenti caratteristiche fisiche particolarmente vistose, dietro al loro muso adorabile nascondono dei segreti. Il seguente elenco raggruppa alcune delle curiosità più degne di nota sulle foche.

1. Il grasso le protegge

Il tipico grasso delle foche è in realtà un meccanismo di difesa per resistere al freddo nel loro habitat. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il grasso che accumulano va a creare una sorta di isolamento termico che separa tutti i loro organi interni dalla temperatura dell’ambiente. Grazie a ciò possono nuotare in acque ghiacciate senza alcuna conseguenza sul metabolismo.

2. Esistono 19 diverse specie di foche

Le vere foche o foche “senza orecchie” appartengono alla famiglia Phocidae, che contiene circa 19 specie diverse. In effetti, è il gruppo più numeroso all’interno dell’ordine Pinnipedia (35 specie in totale) che comprende leoni marini e trichechi.

3. Usano i baffi per rilevare i movimenti nell’acqua

Come per altri mammiferi terrestri, le vibrisse (baffi) delle foche sono un tipo di peli che ha una grande capacità sensoriale. Tuttavia, non le usano per entrare in contatto in modo diretto con l’ambiente circostante, ma per sentire i movimenti dell’acqua. In questo modo sono in grado di identificare la presenza di eventuali prede e persino di orientarsi.

4. I loro antenati erano animali terrestri

La vita sul pianeta Terra ha origine nell’acqua, motivo per cui gran parte degli animali acquatici ha antenati che hanno vissuto per tutta la vita in acqua. Nonostante ciò, i mammiferi marini come le foche provengono da una famiglia particolare, che ha deciso di tornare in acqua dopo aver vissuto a lungo come creature terrestri.

5. Le foche devono riprodursi fuori dall’acqua

Per via dei loro antenati terrestri, le foche hanno bisogno di uscire dall’acqua per riprodursi. Questa è una chiara prova del processo evolutivo che hanno attraversato e dell’origine del loro retaggio. Inoltre, è proprio per questo motivo che hanno ancora i polmoni e non hanno potuto acquisire delle “branchie” utili alla vita in acqua.

Gli animali si abbracciano?

6. Sono in grado di resistere due ore senza uscire per respirare

Uno degli adattamenti più importanti delle foche è la loro capacità di fare un uso efficiente dell’ossigeno. Grazie a ciò, sono in grado di immergersi per più di due ore senza soffrire di ipossia o altri effetti dannosi per la salute. Infatti alcuni esemplari “dormono” addirittura sott’acqua senza alcun problema.

7. Alcuni esemplari raggiungono profondità superiori a 1,5 chilometri

Uno dei maggiori problemi che i subacquei incontrano quando si immergono a grandi profondità è la pressione dell’acqua. Questa provoca diversi danni al sistema circolatorio, che potrebbero portare alla morte se non si presta la dovuta attenzione. Tuttavia, le foche sono in grado di evitare questi problemi con grande facilità, poiché il loro sistema circolatorio si è adattato per resistere alla pressione.

8. Alcune specie si nutrono di pinguini

Gli elefanti marini cacciano spesso i pinguini, poiché la loro carne contiene una grande quantità di grasso utile per il loro organismo. Anche se può non sembrare, anche questi enormi animali fanno parte del gruppo delle vere foche.

9. Le foche non masticano il cibo

Per rendere la caccia più efficiente, le foche ingoiano il cibo intero o lo tagliano in piccoli pezzi che possono divorare in una sola volta. Lo fanno non perché non abbiano i denti, ma perché ciò consente loro di mangiare più velocemente in modo da avere la possibilità di catturare altre prede.

È normale pensare che animali come le foche non presentino caratteristiche particolari. Tuttavia, a volte la natura concede le abilità più incredibili alle specie che attirano meno l’attenzione. Ciò implica che anche altri animali, come le foche, possano nascondere delle curiosità, anche se potrebbero rimanere celate fino a quando non verranno scoperte dai ricercatori.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Hanke, W., Witte, M., Miersch, L., Brede, M., Oeffner, J., Michael, M., … & Dehnhardt, G. (2010). Harbor seal vibrissa morphology suppresses vortex-induced vibrations. Journal of Experimental Biology, 213(15), 2665-2672.
  • Thornton, S. J., & Hochachka, P. W. (2004). Oxygen and the diving seal. Undersea Hyperb Med, 31(1), 81-95.
  • Jefferson, T. A., Webber, M. A., & Pitman, R. (2011). Marine mammals of the world: a comprehensive guide to their identification. Elsevier.
  • Daniel Jr, J. C. (1981). Delayed implantation in the northern fur seal (Callorhinus ursinus) and other pinnipeds. Journal of reproduction and fertility. Supplement, 29, 35-50.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.