Gatto selvatico scozzese: il piano di recupero per salvarlo

Il gatto domestico di oggi è il risultato di una storia di addomesticamento che risale a migliaia di anni fa. Tuttavia, ci sono ancora molte specie di gatto selvatico, come il gatto selvatico scozzese. Uno splendido felino sull'orlo dell'estinzione.
Gatto selvatico scozzese: il piano di recupero per salvarlo

Ultimo aggiornamento: 12 dicembre, 2022

Il gatto selvatico scozzese è uno degli appartenenti di ciò che rimane della fauna selvatica britannica. Nel corso dei secoli, in questa regione geografica, vi si sono potuti trovare vari tipi di specie animali, sia di piccole che di grandi dimensioni.

Oggi, tuttavia, la fauna di questi ecosistemi è stata ridotta in termini di diversità animale. Pertanto, qui vi mostriamo informazioni sulla situazione attuale e sui piani di recupero di questo specifico mammifero di grande interesse: il gatto selvatico scozzese.

Gatto selvatico scozzese: un piano per salvarlo

La Gran Bretagna, in particolare la Scozia, è la patria del gatto selvatico scozzese. Questo gatto fa parte di un piano di recupero, in quanto la sua sopravvivenza è seriamente in pericolo. Il piano di recupero è stato chiamato Breed and release. Grazie a questo programma, si potrà costruire il primo centro per la conservazione e l’allevamento dei gatti selvatici nelle Highlands scozzesi.

Anche se ci sono altri centri di recupero, questo si concentrerà solo sui gatti selvatici scozzesi. L’obiettivo a lungo termine è quello di introdurre esemplari di questa specie in diverse parti della Scozia. La creazione del centro è l’ultimo tentativo di preservare questa specie, in quanto è considerata sull’orlo dell’estinzione, con solo 20-200 esemplari viventi.

Questa situazione estrema è il risultato di diversi fattori, come la perdita di habitat o la comparsa di malattie. Per fortuna, è già nata una cucciolata di gatti selvatici scozzesi dando speranza.

Gatto selvatico scozzese con cucciolata.

Cosa c’è da sapere sul gatto selvatico scozzese

Il gatto selvatico scozzese è chiamato col nome scientifico di Felis silvestris silvestris. Questo animale, chiamato anche Felis silvestris grampia, è originario delle Highlands scozzesi. Oggi questo felino è sull’orlo della scomparsa. Tuttavia, un tempo era molto diffuso in tutta la Gran Bretagna.

Gli esseri umani sono i principali responsabili di questa situazione, poiché hanno braccato e cacciato questa specie per secoli. Altri fattori rilevanti per il declino della sua popolazione sono stati la perdita di habitat e l’ibridazione.

Osservato da un occhio inesperto, questo animale può essere confuso con un gatto domestico. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Ecco alcune delle caratteristiche che differenziano i gatti selvatici scozzesi dai gatti domestici:

  • Questi gatti possono raggiungere fino al doppio delle dimensioni di un gatto domestico.
  • Hanno un loro schema caratteristico di strisce sul mantello che li distingue dalle altre specie.
  • Il loro mantello è più fitto, accompagnato da una coda più larga.
  • Evitano gli esseri umani sfuggendo dalla loro presenza.

Tecniche di recupero delle specie in via di estinzione

Solitamente, nei piani di recupero si seguono alcune strategie particolari volte alla preservazione della specie. In questo caso specifico, le più utilizzate sono le seguenti:

Allevamento in cattività del gatto selvatico scozzese

Uno degli approcci più apprezzati è l’allevamento in cattività. In questo modo è possibile controllare il numero di piccoli nati e quanti ne vengono realmente immessi in natura.

È anche un modo per ridurre la trasmissione delle malattie e per aiutare la loro sopravvivenza. Questa tecnica comporta un grande controllo sulla situazione della specie su piccola scala. Tuttavia, è anche una responsabilità, poiché bisogna sapere quando è il momento adatto per liberare gli esemplari e massimizzare così le loro possibilità di sopravvivenza in natura.

Monitoraggio in natura

Tra le strategie seguite c’è il monitoraggio degli esemplari rilasciati. A questo scopo, vengono dotati di localizzatori GPS, normalmente impiantati in un collare.

Questo permette loro di seguire i loro movimenti e di studiare il loro comportamento. Inoltre, i collari GPS sono di solito accompagnati da telecamere che registrano gli spostamenti. Tuttavia, possono anche essere posizionate delle videocamere in punti strategici della natura (foto-trappola). L’obiettivo è quello di prendersi cura degli animali, ma al tempo stesso cercando di disturbarli il meno possibile.

Evitare l’ibridazione con il gatto domestico

Una delle sfide di questo programma, in modo particolare è la conservazione del genoma del gatto selvatico scozzese. Le ibridazioni con i gatti domestici sembrano aver alterato gravemente il loro patrimonio genetico.

Pertanto, è necessario studiare il genoma delle popolazioni selvatiche monitorate. In questo modo è possibile ottenere maggiori informazioni e aumentare la diversità della popolazione. Non si sa ancora come l’ibridazione abbia colpito questa specie, ma è considerato il rischio maggiore. Per questo motivo, tra le tecniche di recupero proposte, si cerca di impedire questo pericolo.

Sensibilizzare la comunità

Un altro aspetto importante è quello di educare la comunità in generale, affinché sappiano come comportarsi se si trovano davanti ad un gatto scozzese. Nella maggior parte dei casi, sono animali in fuga che solitamente si mantengono a distanza dagli esseri umani.

Tuttavia, la gente potrebbe scambiarli per gatti domestici e cercare di catturarli, spaventandoli. Mentre con questo programma di educazione, si promuove il messaggio che il gatto selvatico scozzese fa parte del patrimonio culturale.

Nel corso della storia, questo animale è stato il simbolo di alcune comunità. Ha avuto anche un suo ruolo nella mitologia britannica, poiché questi gatti sono stati descritti come cacciatori audaci e feroci.

Viso di un gatto selvatico scozzese.

Sull’orlo dell’estinzione

Le strategie di recupero di una specie si attuano quando il numero di esemplari in natura è in una fase critica. È il caso del gatto selvatico scozzese, la cui popolazione è stata drasticamente ridotta.

Grazie a questi progetti è possibile evitare la scomparsa permanente di queste specie. Anche in altri paesi si adottano strategie simili per la conservazione di alcune specie animali. Per esempio, in Spagna, uno dei piani di recupero è stato quello della preservazione della lince iberica.

 


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