I cani piangono come gli umani? Scopriamolo
Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero
Spesso ci domandiamo cosa staranno provando i nostri amici a quattro zampe. Ma i cani piangono come gli umani? Non ci sono dubbi sulla loro capacità di provare svariate emozioni. Finora, la scienza ha dimostrato la capacità dei cani di provare allegria, paura, rabbia e disgusto.
Ma non solo. Gli esperti hanno dimostrato nei cani la capacità di manifestare emozioni anche più complesse come vergogna, orgoglio e colpa.
In questo articolo, cerchiamo di capire se anche i cani piangono come gli umani.
La produzione di lacrime nei cani
Scienza a parte, chi ha animali domestici non ha dubbi sul fatto che cani e gatti provino sentimenti reali, tanto intensi come i nostri.
Detto questo, vale la pena segnalare come i cani siano dotati, anatomicamente parlando, di tutto il necessario per produrre lacrime. Così come per tutti i mammiferi, gli occhi dei cani hanno bisogno di essere bagnati in superficie dalle lacrime per poter garantire il loro corretto funzionamento.
I condotti lacrimali dei cani drenano il liquido fino alla gola e alle narici, evitando di farlo cadere.
In questo senso, la caduta delle lacrime non avviene in risposta a emozioni forti, bensì come reazione naturale ad un’irritazione agli occhi. Quindi, quando sembra che un cane stia piangendo, può essere a causa di qualche fastidio e può valere la pena consultare un veterinario.
I cani non piangono per via delle emozioni, ma perché i loro occhi producono lacrime quando sono irritati.
I cani piangono come gli umani?
Se vediamo che gli occhi del nostro cane lacrimano, è bene tener conto dei vari disturbi che potrebbero aver causato il problema. Il termine medico per l’eccessiva produzione lacrimale è “epifora”. Questa avviene, per esempio, se i condotti lacrimali di un cane si ostruiscono e, di conseguenza, consentono alle lacrime di cadere.
L’eccesso di lacrime può anche essere il risultato di un trauma oculare da sfregamento delle ciglia o per un raschiamento della cornea.
Come esprimono le emozioni i cani?
I cani usano altri modi per esprimere le loro emozioni, come scodinzolando la coda o afflosciando le orecchie. Alcuni cani hanno anche la straordinaria abilità di fare delle espressioni tristi.
Come molti sanno, i cuccioli piangono quando hanno bisogno della madre. Lo fanno sotto forma di vocalizzi ben distinguibili (simili ad un piagnucolio), e solo quando sono molto piccoli. Un tipo di pianto caratteristico anche dei cuccioli di topo.
Man mano che i cuccioli crescono, in giovane età possono continuare a piangere sotto forma di piagnistei. Una forma di espressione che, vista la sua utilità, viene conservata anche in età adulta.
Nei cani adulti, questi piagnucolii sono spesso rivolti a noi. Non c’è da stupirsi se molti esperti del comportamento canino sono convinti di come i cani che soffrono di ansia da separazione imitino il pianto dei cuccioli quando si separano dalla madre.
Il repertorio vocale canino per le lamentele
Nei cani, ululati e piagnucolii potrebbero rappresentare un vantaggio evolutivo. Per esempio per evitare l’allontanamento dai genitori, o in momenti di gioco con altri cuccioli; se uno di loro gioca in modo troppo duro, un altro cucciolo può piangere lamentandone i modi troppo rudi.
Un atteggiamento che può spingere il primo cucciolo, in risposta, a imparare un gioco più docile.
Considerare le emozioni degli animali: il lato etico
Per quanto il senso comune ci suggerisca di riconoscere come gli animali possano pensare, sentire e soffrire, fino ad oggi gli scienziati hanno sempre negato la possibilità di capire cosa provano gli animali.
Questa convinzione ha portato ad un’attitudine arrogante per quanto riguarda l’utilizzo di animali, il loro dolore e tutte le domande morali che questo argomento porta in dote.
Come risultato di questa attitudine, a soffrire non sono solo gli animali utilizzati per studi scientifici, ma anche la scienza stessa, perché non prestare sufficiente attenzione ai sentimenti degli animali può inevitabilmente falsare i risultati degli esperimenti in cui vengono impiegati.
Fortunatamente, l’aumento dell’interesse verso questo tema da parte della maggioranza della società, ma anche della comunità scientifica, sta costringendo la scienza a muoversi verso la visione del senso comune.
Mettendo da parte il mondo scientifico inoltre, riconoscere la sofferenza animale è fondamentale per comprendere la dimensione di problemi come l’abbandono e il maltrattamento animale.
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