L'iguana marina regina delle Galapagos

L'iguana marina è l'unica appartenete alla famiglia degli Iguanidi a vivere in ambienti acquatici. Si nutre esclusivamente di alghe e il suo corpo è nero, fattore che gli permette di assorbire meglio il calore dei raggi solari.
L'iguana marina regina delle Galapagos

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio, 2021

Quando pensiamo alle Isole Galapagos, immaginiamo due animali: la tartaruga gigante e l’iguana marina. In questo articolo parleremo di quest’ultima, una specie endemica e straordinaria, che vale la pena conoscere.

Scoprite insieme a noi le caratteristiche dell’iguana marina delle Galapagos.

Habitat dell’iguana marina

Il suo nome scientifico è Amblyrhynchus cristatus ed è un rettile squamoso appartenente alla famiglia degli Iguanidi. È una specie endemica delle isole Galapagos. Popola le coste rocciose di questo arcipelago dell’Ecuador, sebbene sia possibile trovarla anche nelle spiagge locali e nelle mangrovie.

È l’unica iguana del suo genere: vive in mare e dipende totalmente dall’ambiente marino.

Caratteristiche e comportamento

I maschi di iguana marina misurano circa un metro e mezzo e possono pesare fino a 15 chili. Le femmine sono grandi la metà e molto più leggere.

Poiché sono animali a sangue freddo, devono passare molte ore al sole, spesso sulle rocce della costa. In questo modo, aumentano la temperatura corporea. Essendo di colore nero, attirano il calore più velocemente una volta che lasciano le acque fredde o dopo essere state bagnati dalle onde sulla riva.

Quando nuota, l’iguana marina rallenta la frequenza cardiaca con l’obiettivo di non perdere il calore accumulato. Arriva anche a fermare il battito del cuore per diversi minuti senza rischiare di morire.

Un'iguana marina sulla spiaggia

Inoltre, possono immergersi fino a 10 metri di profondità grazie alle membrane che presentano sulle zampe. Sono ottime nuotatrici!

A causa delle loro dimensioni e della presenza di spine dalla testa alla coda, i maschi adulti non hanno predatori naturali sulle isole. Tuttavia, le femmine, le uova e i piccoli non subiscono lo stesso destino: possono essere preda dei serpenti o del falco delle Galapagos.

Per quanto riguarda la riproduzione, le femmine emettono odori forti per richiamare i maschi, che si accoppiano con un paio di femmine nella stagione della riproduzione. Per costruire un nido che sia il più sicuro possibile cercano materiali di diverso tipo.

Inoltre, si assicurano che le uova siano mantenute alla temperatura corretta per sopravvivere. L’uovo di iguana marina non si schiude come quello degli uccelli, poiché i piccoli dovranno cavarsela da soli appena nati.

Dieta dell’iguana marina

Un fatto molto curioso riguardo l’iguana marina è che si nutre quasi interamente di alghe marine. I maschi adulti sono gli unici in grado di nuotare per procurarsi il cibo, grazie alle loro dimensioni. Sia le femmine che i giovani devono aspettare che la marea scenda per cibarsi delle alghe che crescono sulle superfici rocciose degli scogli.

Il peso dell’iguana marina può variare del 25% a seconda del periodo dell’anno e del cibo disponibile. In primavera e in estate ci sono più alghe, quindi, immagazzinano il grasso per l’inverno e l’autunno, quando la vegetazione marina è ridotta.

Iguana in spiaggia

Hanno artigli e denti affilati ma non mangiano carne, come molti credono erroneamente. Questi servono a raschiare le alghe attaccate alle rocce.

L’iguana marina deve liberare il sale in eccesso che ingerisce attraverso le alghe. Come lo fa? Espelle il sale sotto forma di cristalli attraverso la ghiandola nasale, come se starnutisse.

A causa della presenza umana nelle isole Galapagos, l’iguana marina è una specie vulnerabile che può essere attaccata da cani e gatti o restare intrappolata nelle reti da pesca.

Un altro fattore di rischio è l’inquinamento delle acque e delle spiagge. Infatti, può mangiare sacchetti di plastica pensando che siano alghe. A questo vanno aggiunte la caccia e le cattive pratiche turistiche.

L’iguana marina è una specie straordinaria che è stata in grado di adattarsi a un ambiente ostile e lontano da qualsiasi altro ecosistema, motivo per cui vale la pena prendersene cura e proteggerla.


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  • Gelin, A., & Gravez, V. (2002). Las aguas Costeras En: Reserva Marinade Galápagos. In Reserva Marina de Galápagos. Línea Base de la Biodiversidad.

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