Il serpente marino, uno dei più velenosi al mondo
Il serpente marino è un animale contraddittorio: da un lato, ha la reputazione di essere una creatura che non attacca senza essere disturbata e con cui le persone possono interagire durante le immersioni. Ci sono perfino quelli che amano nuotare vicino a questa specie, anche se non farebbero lo stesso con i loro cugini di terra.
Dall’altro lato, è un rettile altamente velenoso, più di qualsiasi altro tipo di serpente. Queste affascinanti creature sono imparentate con i serpenti terrestri australiani e, a differenza di altri animali acquatici, respirano l’aria della superficie regolarmente.
Oggi parleremo dei serpenti marini.
Biologia dei serpenti marini
Il serpente marino possiede una capacità unica rispetto ad altri animali appartenenti al regno acquatico, che è quella di assorbire l’ossigeno attraverso la superficie della pelle. Attraverso questo sistema, può soddisfare il 25% del suo fabbisogno di ossigeno.
Un’altra caratteristica evolutiva dei serpenti marini è il modo in cui gestiscono il sale, poiché sono originariamente animali terrestri e non possono tollerare alti livelli di salinità come le altre creature marine. Di conseguenza, hanno sviluppato ghiandole speciali sotto e attorno alla lingua, che consentono loro di rimuovere il sale in eccesso dal corpo.
Il tratto evolutivo finale tipico dei serpenti marini si trova nelle loro squame. La maggior parte dei serpenti terrestri presenta le squame sovrapposte che proteggono il corpo dal contatto costante con l’abrasione del terreno.
I serpenti marini, invece, non hanno bisogno di quel tipo di protezione, quindi le loro squame sono morbide e non sovrapposte. Sono più idrodinamiche e agiscono come un’armatura contro i coralli affilati.
Habitat del serpente marino
Il serpente marino vive in acque tiepide e temperate. Come la maggior parte dei rettili, non ama il freddo. È possibile trovarlo nelle acque tropicali dei Caraibi, dell’Australia e della costa orientale dell’Africa.
È interessante notare che, per ragioni ancora piuttosto sconosciute, le uniche acque che non sono abitate da questa specie sono l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo. Eppure, in entrambi l’acqua è abbastanza calda da poter essere sopportata dal serpente marino.
Questo è un fatto particolarmente curioso, poiché significa che, per qualche motivo sconosciuto, i serpenti marini non sono disposti o in grado di attraversare il Canale di Panama o il Canale di Suez, a differenza di molte altre specie che hanno realizzato questa traversata.
Un veleno mortale
Il serpente marino, come i suoi cugini terrestri, è velenoso e, sebbene i morsi siano rari, sono stati registrati una serie di casi piuttosto gravi. Fortunatamente, a differenza di quelli terrestri, quando i serpenti marini mordono non tendono a iniettare grandi quantità di veleno.
Come risultato della minore quantità di veleno iniettata, il morso inizialmente è spesso indolore e i sintomi non appaiono subito. Il morso del serpente marino è comunque pericoloso a causa della potenza del veleno. Se non viene curato immediatamente, può causare la morte, che avviene dalle 8 alle 12 ore dopo.
Miti sul serpente marino
Il mito più comune sul serpente marino è che, a causa delle sue piccole zanne, non può mordere un subacqueo ad eccezione del lobo e della zona di pelle tra il pollice e l’indice.
Questo è totalmente falso. La maggior parte dei serpenti marini sono molto docili e timidi per natura, e molti pescatori preferiscono restituirli al mare. Ma la mancanza di desiderio del serpente di mordere e avvelenare non dovrebbe essere confusa con l’incapacità di farlo.
Il serpente di mare può mordere e penetrare la pelle umana esposta come qualunque altro serpente. I suoi morsi sono molto velenosi e possono causare la morte se non vengono curati adeguatamente e in tempo.
Alimentazione e abitudini di riproduzione
Il cibo preferito di questo rettile è il pesce, che ingoia per intero. Mangia anche le anguille e i crostacei e alcuni esemplari mangiano le uova di pesce.
Il serpente marino è una specie ovovivipara: ciò significa che le uova si sviluppano all’interno del corpo della madre fino alla schiusa. Solo il genere Laticauda è oviparo e depone le uova a terra.
I giovani nascono vivi in acqua, dove realizzano il loro intero ciclo di vita. In alcune specie, la progenie è piuttosto grande e, a volte, ha le dimensioni della metà del corpo materno.
La prole dei serpenti marini diventa indipendente alla nascita, quindi questa è una delle poche specie animali che non richiede cure materne.
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https://sites.google.com/site/venomousdangerous/snakes/most-venomous-sea-snakes
https://www.britannica.com/animal/sea-snake
https://oceana.org/marine-life/sea-turtles-reptiles/olive-sea-snake
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