La memoria dell'elefante: mito o verità?

Al di là del mito popolare della grande memoria dell'elefante, vi sono prove scientifiche che confermano la sua capacità di conservare i ricordi per molto tempo
La memoria dell'elefante: mito o verità?

Ultimo aggiornamento: 06 aprile, 2019

Si usa spesso l’espressione “avere la memoria di un elefante”, alludendo al fatto che gli elefanti sembrano avere una memoria senza precedenti in qualsiasi altro animale. Ma fino a che punto può spingersi la memoria dell’elefante?

È vero che questo grande mammifero è in grado di ricordare ogni cosa? Oggi vogliamo parlarvi della memoria dell’elefante.

La storia dell’elefante e della sedia

Si dice che un elefante adulto possa essere legato a una sedia e non si muoverà. Un elefante non può spostare una sedia? Certo che sì! Allora perché non lo fa e che cosa ha a che fare con la sua memoria?

I giovani elefanti che stanno per essere addestrati vengono legati con una catena a un grande chiodo conficcato nel terreno o addirittura ad un albero. È chiaro che questa non è una posizione piacevole per nessuno, e nemmeno per l’elefante, quindi cercherà con ogni mezzo di slegarsi e uscire da quella situazione.

Ogni volta che tira la catena si fa male, e prova ancora e ancora, sentendosi frustrato perché non ottiene nulla. Che cosa fa allora? Si arrende e non riprova più.

Questo fatto rimane nella sua memoria per sempre e, quando è legato, indipendentemente da dove, non cerca più di slegarsi perché sa che non può. Si è arreso.

Questo è il motivo per cui un elefante che è legato ad una sedia non si muoverà. Neanche se verrà legato a una piccola pietra cercherà di liberarsi. L’elefante ricorda il fatto che avere una catena sulla gamba è qualcosa che non può cambiare. In questo caso la sua memoria gli sta giocando un brutto scherzo.

La memoria dell'elefante

La memoria dell’elefante sembra infinita

Dicono che se fai del male ad un elefante non lo dimenticherà mai. Cosa c’è di vero in questo? Sembra che gli scienziati siano talmente affascinati dalla memoria dell’elefante, che non sono ancora stati in grado di decifrarla del tutto.

Si ritiene che la dimensione e la composizione del suo cervello entrino in gioco. Gli elefanti sono in grado di dimostrare grandi emozioni come gioia, dolore o lutto e imparare facilmente nuove cose.

Possono persino imitare i suoni! Gli scienziati sono giunti alla conclusione che una manipolazione così brutale di così tante emozioni e fatti ha a che fare con il cervello, senza dubbio.

Anche se per anni si è pensato che le dimensioni del cervello avessero un certo tipo di influenza sull’intelligenza e sulla memoria degli elefanti, questo non ha molto senso, perché una balena è infinitamente più grande e non presenta le stesse capacità.

Pertanto, nel cervello dell’elefante ci deve essere qualcosa di diverso dalle altre specie. La sua neocorteccia è molto complessa e simile a quella degli umani, delle scimmie e dei delfini, con una crosta spessa e un’alta concentrazione di neuroni. Questo ha più senso rispetto alle dimensioni del cervello, non credete?

L’elevato sviluppo dell’ippocampo influenza direttamente il fatto che l’elefante riesca a ricordare ed esprimere le emozioni del passato, così come il fatto di soffrire di stress post-traumatico. Si crede che gli elefanti piangono per la morte dei loro cari e persino che attraversino un certo periodo di lutto, cosa che non accade con la stragrande maggioranza delle specie animali.

Elefante che nuota

In realtà, questo atteggiamento è comune solo agli esseri umani, che gli elefanti sembrano imitare eseguendo una cerimonia funebre per l’elefante morto.

Inoltre, rispettano il passaggio attraverso il luogo dove è già stato sepolto da lungo tempo. Incredibile!

La loro memoria permette a questi grandi mammiferi di imparare anche dei trucchi di sopravvivenza necessari durante i primi anni della loro vita, proprio come succede con gli esseri umani. Una volta imparate le lezioni, vengono ricordate per tutta la vita.

Quindi, fino a che punto può spingersi la memoria dell’elefante? La risposta è: fino alla fine della sua vita. Quando qualcosa accade a un elefante, viene registrato nella sua memoria e diventa un ricordo indelebile.

Per questo motivo alcuni elefanti hanno mostrato atteggiamenti negativi verso gli odori di vestiti e utensili di una tribù che aveva ucciso degli esemplari come simbolo di virilità. Ricordate di non fare del male ad un elefante, perché non lo dimenticherà mai.


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