La rinite nelle tartarughe e come trattarla

La rinite nelle tartarughe, un'infiammazione delle vie respiratorie superiori, è contagiosa, per questo è preoccupante quando vari esemplari convivono nello stesso terrario.
La rinite nelle tartarughe e come trattarla

Ultimo aggiornamento: 19 gennaio, 2019

La rinite nelle tartarughe è comune sopratutto in quelle d’acqua, poiché sono animali molto sensibili per quanto riguarda le vie respiratorie.

In questo articolo vi diremo tutto quello che c’è da sapere sulla rinite nelle tartarughe e sul suo trattamento.

Rinite nella tartarughe: cosa c’è da sapere

La rinite è un’infiammazione delle vie respiratorie superiori, che si manifesta con una secrezione abbondante dalle narici, rumore nel respirare e perdita d’appetito.

Inoltre, si possono presentare delle bolle all’interno delle mucose del naso, debolezza e delle macchie bianche sul palato.

Un altro sintomo di questa patologia è che le tartarughe marine nuotano di lato, come se perdessero l’equilibrio. 

Ciò si deve al fatto che uno dei due polmoni non riceve l’ossigeno sufficiente e non si dilata come dovrebbe.

In genere, le tartarughe più colpite dalla rinite sono quelle che appartengono al genere Testudo:  Graeca, Hermanni, Icata, Pardalis, Marginata, Leprosa,  Chilensis, Horsfieldii e Emys.

L’aspetto negativo di questo disturbo è che è contagioso, e si deve fare attenzione se nella vasca sono presenti più esemplari.

Il sistema immunitario dei cheloni deve essere in eccellenti condizioni per contrastare l’ingresso dei virus e dei batteri.

Tartaruga nel terrario

Perché le tartarughe possono soffrire di rinite?

Le cause della rinite nelle tartarughe sono varie, tra queste l’alimentazione, l’ambiente, i batteri, un sistema immunitario debole o un virus. 

In molti esemplari è una conseguenza dell’Herpesvirus, una patologia molto comune nei cheloni. Può derivare anche da polmonite, da stomatite o da setticemia.

La produzione eccessiva di muco nelle tartarughe può essere dovuta all’introduzione di erba e di altri elementi negli orifizi respiratori, così come da un’infezione causata da microorganismi presenti nell’acqua.

Altri fattori scatenanti della rinite sono:

  • Cambiamenti di temperatura (indeboliscono le difese).
  • Massificazione (vasche sovraffollate).
  • Stress (per il cambiamento della vasca, traslochi, presenza di altri animali, affollamento).
  • Umidità (nel caso di tartarughe di terra che si trovano in ambienti umidi o bagnati).
  • Contaminazione ambientale (mancanza di pulizia dell’ambiente, che favorisce la presenza di funghi e di batteri).
  • Specie diverse che dividono lo stesso habitat (un germe inoffensivo per un genere può essere mortale per un altro).

Trattamento della rinite nelle tartarughe

E’ molto importante portare gli animali dal veterinario affinché vengano eseguiti tutti gli esami di routine per individuare delle possibili patologie.

Nel caso in cui notiate un qualcosa di anormale, non aspettate che la situazione peggiori e diventi cronica.

Nel caso della rinite nelle tartarughe, è importante sapere che all’inizio non presenta sintomi ma i suoi germi e i suoi patogeni possono essere trasmessi agli altri esemplari.

Se il problema non viene trattato a dovere, può causare una polmonite acuta o cronica.

Per trattare la rinite esistono diverse opzioni. Il veterinario analizzerà la mucosità per sapere di che batterio o virus si tratta. 

In base a questo, prescriverà l’applicazione di mucolitici o di fluidificanti per via orale o iniettabili. Può indicare anche antibiotici, lavaggi nasali e una disinfezione della cavità bucale.

Tartaruga d'acqua sopra tronco

Se la situazione è grave è l’animale divide la vasca con altre tartarughe, si consiglierà l’isolamento (quarantena) in un piccolo recinto con una temperatura che va dai 25° C ai 32° C con una forte illuminazione.

In ogni caso, anche se inappetente, dovete fare il possibile affinché si mantenga idratata e alimentata. Scegliete i cibi che più gli piacciono e avvicinateglieli alla bocca.

Infine, alcuni medici potrebbero consigliare l’uso di un inalatore, fatto con una pompa d’aria per acquari, un recipiente con il liquido che l’animale deve inalare e un tubo d’uscita.

L’idea è che la tartaruga stia in uno spazio piccolo e che il recipiente con la medicina si trovi sotto di lei (di solito si collocano delle reti metalliche nella vasca).


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