La spina bifida nei gatti

La spina bifida nei gatti

Ultimo aggiornamento: 05 luglio, 2018

Oggi vi daremo tutte le informazioni su un’anomalia congenita della colonna vertebrale che può colpire i felini domestici anche in modo molto grave. Stiamo parlando della spina bifida nei gatti, ovvero quando le vertebre non si sviluppano normalmente, lasciando esposto il midollo osseo. In questo articolo vi spiegheremo meglio di cosa si tratta e cosa fare per poter affrontare il problema della spina bifida.

Un difetto che si presenta alla nascita

Questa malformazione, che appare durante lo sviluppo embrionale, si verifica anche nell’uomo e nei cani. Nel caso dei felini domestici è particolarmente presente nella razza Manx (Gatto dell’Isola di Man) senza coda.

La spina bifida nei gatti può manifestarsi gravemente quando il midollo dell’animale finisce esposto. Ma può anche essere un problema scoperto per caso, quando al gattino viene fatta una radiografia per un altro problema fisico.

Tra questi estremi, ci sono varianti che influenzano in misura maggiore o minore la qualità della vita dei gatti ed è bene che impariate a identificarli.

Vi parliamo della spina bifida nei gatti. Questa malformazione congenita della colonna vertebrale può causare problemi di diversa gravità ai vostri mici.

Sintomi della spina bifida nei gatti

La parte inferiore della colonna è quella che risente maggiormente di questa anomalia. Tuttavia, il problema può manifestarsi ovunque sulla colonna vertebrale. In generale, sono coinvolte diverse vertebre. Ma, nei casi lievi, è possibile che ne venga coinvolta anche solo una.

Gatto con spina bifida sull'erba

Nei casi più gravi, con il midollo esposto dalla nascita, gli animali sono spesso predisposti alla meningite o ad un’infiammazione della copertura del midollo spinale. Sfortunatamente, queste complicazioni peggiorano la prognosi, obbligando i veterinari a consigliare di sopprimere l’animale.

Se la spina bifida nei gatti non viene rilevata al momento della nascita, è molto probabile che i suoi sintomi appaiano non appena il gattino inizia a muovere i primi passi. Alcuni indizi che un micio soffre di questo problema sono:

  • Debolezza nelle zampe posteriori.
  • Camminata instabile.
  • Incontinenza urinaria e/o fecale.
  • Insensibilità o dolore della zona interessata.
  • Paralisi.

Diagnosi, trattamento e prevenzione

Per confermare la diagnosi di spina bifida nei gatti, devono essere eseguiti studi radiografici nel centro veterinario. Di solito è possibile realizzare anche altri studi:

  • Mielografia.
  • Raggi X con coloranti.
  • Tomografia computerizzata (TC).
  • Risonanze magnetiche.

In alcuni casi, può essere realizzata un’operazione di chirurgia ricostruttiva. Sebbene contribuisca a prevenire l’esposizione del midollo spinale dalla pelle, è improbabile che possa portare a una ricostruzione completa delle vertebre interessate.

D’altra parte, non esiste alcuna forma di prevenzione per la spina bifida nei gatti. Ovviamente però, è possibile effettuare studi genetici per evitare l’incrocio tra esemplari che potrebbero portare a cuccioli malati.

La razza Manx e la spina bifida

I gatti di razza Manx, che di solito nascono senza coda – o con solo una parte di essa – non hanno generalmente problemi di mobilità. Tuttavia, se possiedono geni difettosi, possono sviluppare problemi alla colonna vertebrale, come la spina bifida.

Gatto si riposa dentro una scatola

Per questa ragione è possibile vedere questi mici adottare posture insolite. In molti casi sentono dolore o subiscono traumi accidentali a causa dell’insensibilità dei nervi.

Fortunatamente, la maggior parte degli allevatori sta facendo estrema attenzione per garantire che i gatti Manx non sviluppino questo problema di salute.

In ogni caso, indipendentemente dalla razza del gattino, l’importante è consultare il veterinario che saprà indicarvi il miglior trattamento per migliorare la salute al vostro gatto, anche se dovrà convivere con questa anomalia congenita.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.