Le malattie trasmesse dai gatti
Come i cani, anche i gatti accompagnano l’uomo da migliaia di anni. Non a caso, sono tra gli animali domestici più popolari e amati al mondo. A volte, però, la loro vicinanza può essere persino pericolosa. Ci sono alcune malattie trasmesse dai gatti che possono interessare l’uomo in modo molto serio.
Si ritiene che solo il 35% della popolazione mondiale ha tenuto un gatto in casa. Il che significa che le probabilità di aver contratto una malattia da questo animale è poco probabile. Ovviamente non vogliamo spaventarvi e questi tipi di contagi sono molto rari. Ma, ad ogni modo, vale la pena conoscerli.
Quali sono le malattie trasmesse dai gatti?
I gatti, nonostante siano amatissimi compagni di vita, possono essere portatori di pericolose malattie che possono mettere in ginocchio anche il sistema immunitario umano. La maggior parte di queste vengono trasmesse tramite contatto diretto. Ma esistono anche altre forme di contagio.
Per esempio, una scarsa cura igienica. La cattiva gestione di urine e feci possono innescare una possibile zoonosi. Questi residui organici ospitano un alto grado di batteri e parassiti che portano gravi conseguenze all’organismo umano. Altre forme di trasmissione di malattie contagiate dai gatti comprendono, ovviamente, le vie aeree.
Quest’ultimo è fondamentale, perché questo è il modo in cui le grandi pandemie, come l’influenza aviaria e persino l’H1N1, circolano da persona a persona. Di seguito, vi parleremo delle tre principali malattie trasmesse dai gatti.
Malattia di Lyme (borreliosi)
È una malattia batterica che viene solitamente trasmessa dalle zecche con i loro morsi. I gatti possono trasmetterla per caso, se sono stati contagiati da una puntura di quegli aracnidi. L’ideale quando si adotta un gatto è quello di verificare se presenta o meno parassiti sulla pelle e di effettuare i rispettivi test.
La malattia di Lyme è causata dal batterio Borrelia burgdorferi. Va notato che non tutte le zecche trasmettono questa malattia. Lo fanno solo se si nutrono di un animale che ha avuto questo batterio nel sangue. La malattia presenta 3 gradi di infezione:
- Primaria o localizzata: il batterio non è ancora diffuso in tutto il corpo.
- Secondaria: la malattia inizia a espandersi.
- Avanzata: l’organismo appare ormai compromesso.
Tra i sintomi di questa malattia, evidenziamo: mal di testa, dolore ad articolazioni e muscoli, febbre, nausea e malessere generale. Una volta che la malattia si sviluppa, un anello rosso molto caratteristico di questa malattia appare nell’area del morso della zecca.
Se non viene trattato in tempo, la persona colpita corre il rischio di morire. I batteri possono colpire il cuore e il cervello e causare così arresto cardiaco e persino difficoltà cognitive e del linguaggio.
Toxoplasmosi
Tra le malattie trasmesse dai gatti, la toxoplasmosi è ricorrente e una delle più gravi. È prodotta dal parassita Toxoplasma Gondii, e ha un effetto maggiore nelle donne in gravidanza. Viene trasmessa con il contatto diretto delle feci di gatti in giovane età.
Per una persona sana, di solito, la malattia non rappresenta un grosso problema, ma per le donne incinte e i pazienti affetti da HIV, può avere conseguenze mortali. Nel primo caso, parliamo di aborti spontanei mentre, nel secondo, di infezioni cerebrali.
I sintomi di questa malattia possono essere confusi con quelli di influenza. La febbre, il malessere e la debolezza sono solitamente quelli più comuni. Il modo migliore per evitare una diagnosi errata è visitare il medico, che consiglierà il miglior piano d’azione.
Rabbia
Un’altra delle malattie trasmesse dai gatti è la rabbia, che è prodotta dal Rhabdovirus. È una malattia comune tra gli animali domestici e viene trasmessa attraverso il contatto con la saliva infetta. La rabbia ha un alto grado di letalità, ma fortunatamente ci sono pochi casi che si verificano a livello globale.
I sintomi, sia nei gatti che negli esseri umani, includono:
- Aggressività.
- Iperattività.
- Febbre.
- Paralisi.
- Difficoltà a respirare.
La rabbia ha un periodo di incubazione di un paio di giorni prima di causare la morte del malato. Per prevenirlo, è stato sviluppato un vaccino con un alto grado di efficacia sia negli uomini che nei gatti. Se presentate uno dei sintomi sopra descritti, è di vitale importanza consultare subito il medico e anche il veterinario, per confermare la presenza della malattia e stabilire il piano d’azione indicato.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.