Le meduse sono urticanti, ma non tutte

Le meduse sono urticanti, ma non tutte
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Nelle coste italiane è piuttosto frequente imbattersi nelle meduse, tra le varie motivazioni, perché la temperatura delle loro acque è ideale per questi animali. Negli ultimi anni, però, è divenuto più comune vederle in acque dalle temperature più fredde. A ogni modo, la nostra domanda di oggi è un’altra: tutte le meduse sono urticanti?

I diversi cambiamenti climatici hanno provocato l’emigrazione di alcune specie.

Come sono le meduse

Le meduse sono animali passivi, che non sentono il bisogno di attaccare. I loro tentacoli, però, in seguito a qualsivoglia stimolo esterno, espellono delle cellule eucariote che contengono veleno, così da proteggersi dai predatori.

Grazie al loro ottimale sistema di difesa, le meduse si lasciano trasportare dalla corrente marina procurandosi in questo modo, tramite i loro tentacoli, il cibo.

La sostanza rilasciata da questi animali di solito non è mortale per gli esseri umani. Nonostante ciò, è una delle più tossiche del regno animale.

Consigli per evitare la “puntura” delle meduse

  • Alcune meduse ci “pungono” e non lo possiamo evitare perché sono trasparenti. Non possono essere viste con facilità. Per questo motivo, si consiglia di evitare le zone in cui questi animali abbondano.
  • Si consiglia di applicare prodotti specifici per tenere lontane le meduse. I protettori solari spesso fungono da isolante in presenza di questi animali.
  • Non bisogna toccare le meduse, nemmeno quando sono morte. I loro tentacoli, infatti, si attivano ricevendo una diversa temperatura da quella dell’acqua. E possono attivarsi anche quando entrano in contatto con un’altra superficie. Bisogna ricordare che continuano a rilasciare veleno finché non si asciugano le cellule.

Le meduse sono urticanti, ma ci sono diversi metodi per alleviare il bruciore

Presso l’Università di Israele è stato realizzato uno studio per trovare una sostanza che serva da repellente per le meduse. Per ottenere una base efficace, sono ricorsi al pesce pagliaccio, la cui pelle emana un liquido. In teoria, il veleno delle meduse non dovrebbe colpire le zone in cui è stato applicato tale liquido.

La crema ottenuta fa confondere la medusa nell’acqua inducendola a considerare chi l’ha applicata come un esemplare della sua stessa specie. In questo modo, si evita l’esplosione delle cellule urticanti.

Nelle diverse prove realizzate si è scoperto che questo prodotto ha un grado di efficacia pari all’85%. Deve essere ancora provato con le specie più pericolose; è il caso della Physalia physalis, volgarmente conosciuta come Caravella portoghese, o la Chironex flecken.

Ulteriori prove sull’effetto urticante delle meduse

Il laboratorio ISDIN, in collaborazione con l’Oceanogràfic di Valenza, ha creato un repellente che riesce a tenere le meduse lontane da chi lo applica, evitando il rischioso incontro con questi curiosi animali.

Misure preventive

In alcuni paesi sono state adottate alcune misure preventive per ridurre la popolazione delle meduse nelle spiagge. Tra queste misure troviamo:

  • Incentivare la presenza di barche incaricate di pescare le meduse. Tale procedimento, però, viene realizzato a 100 metri dalla riva e alcune meduse riescono a schivare le reti. In seguito a ciò, arrivano in riva al mare.
  • Si collocano delle reti da pesca anche all’altezza dei frangiflutti. Questo metodo necessita di una persona con esperienza. Se le reti vengono messe quando le meduse sono piccole, queste passano attraverso la maglia, morendo. Quando le meduse muoiono, sbattono contro la maglia e si smembrano; i loro resti passano attraverso i buchi della rete e possono sparpagliarsi per il mare.

Trattamento

Alcune persone consigliano di mettere dell’acqua fredda sulla ferita. Si tratta, però, di un errore, poiché la differenza di temperatura farà esplodere le cellule urticanti. Con ciò vengono liberate ancora più tossine, causando più dolore e irritazione nella zona interessata.

È molto importante non causare un cambiamento brusco e seguire le seguenti indicazioni:

  • Quando una persona viene “punta” da una medusa, per prima cosa bisogna cercare di riconoscere la specie e non fare movimenti bruschi. La specie più comune nelle nostre coste è la Pelagia noctulina.
  • La persona dovrà allontanarsi dalla zona nella quale la medusa ha rilasciato il veleno realizzando movimenti lenti e brevi, con la maggiore precisione possibile.
  • Si consiglia di applicare acqua salata sulla ferita in modo da evitare che la sostanza subisca un cambiamento di temperatura e che le cellule esplodano.
  • Dopo averla lavata con l’acqua salata, la ferita può essere sciacquata con acqua dolce. Bisogna mettere del ghiaccio per un quarto d’ora; questo aiuterà ad alleviare il dolore e ridurrà la zona colpita.
  • La “puntura” delle meduse deve essere tenuta sotto osservazione e bisogna applicare dei prodotti antisettici per evitare una futura infezione. Il bendaggio è una buona strategia per evitare che la ferita entri in contatto con i batteri.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.