Le principali malattie batteriche degli elefanti
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Vi siete mai chiesti quali siano le principali malattie batteriche degli elefanti? Credete che siano le stesse che possono colpire altre specie? Non ne siete convinti? In quest’articolo daremo risposta a tutte le domande riguardanti questo tema.
Anche se sono animali generalmente longevi e di forte stazza, esistono malattie batteriche che possono colpire anche gli elefanti. Scopriamo di più!
La tubercolosi, una delle malattie batteriche degli elefanti
La tubercolosi è una malattia batterica piuttosto comune che può colpire quasi tutte le specie animali. È stata riscontrata nei primati, nei ruminanti, nei volatili, nei rinoceronti e negli elefanti. È curioso sapere che il primo caso di tubercolosi descritto in un elefante africano risale al 1962.
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Eziologia
L’agente scatenante è un microbatterio del gruppo Mycobacterium tuberculosis. Gli esseri umani e i bovidi sono i portatori naturali della maggior parte dei batteri appartenenti a questo gruppo.
Trasmissione e sintomi
La via di trasmissione più comune è tramite l’ingestione o l’inalazione di bioaerosol (acari della polvere, squame di pelle o di pelo, polline, spore dei funghi…). Nel caso degli elefanti, il contagio avviene principalmente tramite il contatto della proboscide con quella di un altro esemplare.
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Occorre segnalare come la sintomatologia negli elefanti non sia sempre chiara. Si possono notare perdita di peso, anoressia o debolezza cronica, oltre alla totale intolleranza verso ogni tipo di sforzo. Inoltre si possono notare perdite nasali anormali dalla proboscide.
Biosicurezza del personale
Trattandosi di una malattia grave e molto infettiva, la prevenzione da parte del personale che cura gli elefanti è fondamentale. È obbligatorio l’uso di mascherine, guanti e divise protettive per trattare animali ammalati. Si raccomanda inoltre l’igiene a posteriori, soprattutto lavandosi le mani.
Antrace, una delle malattie batteriche più pericolose per gli elefanti
L’antrace è un’altra malattia febbrile acuta che può colpire la maggior parte dei mammiferi domestici e selvaggi e degli uccelli. Nel caso degli elefanti colpisce soprattutto gli esemplari in libertà, anche se ci sono stati casi anche all’interno degli zoo.
Eziologia
L’agente scatenante è il batterio Bacillus anthracis, che produce delle spore molto resistenti nell’ambiente. L’infezione è dovuta all’ingestione di queste spore che passando dall’apparato respiratorio e all’intestino si diffondono poi per tutto l’organismo.
La malattia si aggrava quando le spore agiscono come esotossine, alterando la coagulazione del sangue e provocando emorragie.
Trasmissione e sintomi
Gli elefanti si possono infettare in diversi modi. Vettori come mosche o zanzare possono contaminare le ferite della pelle o inoculare direttamente il batterio. Possono venire contagiati anche attraverso il contatto con le feci di animali infetti che hanno sparso le spore su erba o acqua.
L’infezione per via respiratoria causa pneumonia e difficoltà respiratorie. L’ingerimento del batterio provoca coliche e diarrea emorragica. L’infezione sistemica può provocare danni neuronali fino a paralisi e convulsioni.
La salmonella, malattie batteriche degli elefanti
Generalmente, la salmonella è un’infezione alimentare che può però provocare una malattia sistemica che sfocia in sepsi. Il batterio scatenante è chiamato Salmonella spp.
Trasmissione e sintomi
La salmonella si sviluppa nell’apparato gastrointestinale degli animali che fungono da portatori. Viene espulsa dall’organismo tramite le feci, contaminando così l’ambiente. La via di trasmissione diventa dunque quella oro-fecale.
Gli elefanti affetti soffrono di anoressia, diarrea e coliche intestinali. Nei casi più gravi, come già anticipato, la malattia può degenerare in sepsi.
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La colibacillosi, malattie batteriche degli elefanti
In questo caso siamo di fronte a un gruppo di malattie causate dal batterio intestinale Escherichia coli. Alcune provocano infezioni invasive ai tessuti, altre un’enterotossina. Normalmente l’E.coli fa parte della flora intestinale normale dell’animale.
Trasmissione e sintomi
La colibacillosi si trasmette per via oro-fecale. La sintomatologia clinica può però variare:
- Alcuni ceppi provocano diarrea, emorragica o no.
- Altri producono una malattia che invade i tessuti e che sfocia in sepsi.
Infezione da micoplasma
L’infezione da micoplasma colpisce le mucose e le membrane sierose e che possono arrivare a determinare una malattia autoimmune.
L’agente causale è il Mycoplasma spp. che in genere provoca infezioni urinarie negli elefanti. La trasmissione è dovuta dall’ingestione di alimenti o acqua contaminati dall’urina di animali ammalati.
Una diagnosi precoce può salvare l’animale
Come abbiamo visto, non sono poche le malattie batteriche che mettono a rischio la salute degli elefanti; è fondamentale agire nel modo corretto non appena si individuano i primi sintomi. L’intervento tempestivo e monitorato del veterinario potrà aiutare ad accelerare il processo di guarigione.
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- Fowler M, Mikota S. Biology, Medicine, and Surgery of Elephants. Hoboken: John Wiley & Sons; 2008
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