L’effetto dell’acqua fredda sui cani: fa bene o male?

Durante l’estate, il caldo torrido fa spesso soffrire i nostri amici a quattro zampe. Molti padroni sono quindi incentivati a trovare rimedio al problema, anche facendo ricorso ad un po' di acqua gelata per rinfrescare l’animale. Ma è una buona idea?
L’effetto dell’acqua fredda sui cani: fa bene o male?
Luz Eduviges Thomas-Romero

Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Anno dopo anno, visto il progressivo innalzamento delle temperature, ci troviamo sempre più spesso a cercare modi per rinfrescare il nostro cane, magari con dell’acqua gelata o con dei cubetti di ghiaccio. Ma siamo sicuri siano metodi efficaci e sicuri per l’animale? Oggi vogliamo parlare dell’effetto dell’acqua fredda sui cani.

Il mito sull’effetto mortale dell’acqua fredda sui cani

Esiste un falso mito secondo cui per i cani sia pericoloso assumere ghiaccio o acqua gelata. Secondo questa convinzione il rischio è quello di un gonfiore intestinale che può portare l’animale a contrarre la sindrome dilatazione-torsione gastrica. Una sindrome che può causare il decesso.

Cos’è la sindrome dilatazione-torsione gastrica?

La sindrome dilatazione-torsione gastrica (GDV) è una grave malattia che comprende un tasso di mortalità che va dal 10 al 60%. Questa sindrome è il risultato di un accumulo di gas, di liquidi o di una combinazione di entrambi, nello stomaco.

Lo stomaco viene iper-disteso dal liquido o dal gas, tanto da rendere necessaria la rotazione dello stesso attorno all’asse dell’esofago e del cardias. I fattori associati alla comparsa di questa sindrome comprendono aerofagia, necessità di espletazione immediatamente successiva ad un pasto e fame in eccesso.

Quando viene contratta questa sindrome?

Tra gli animali più facilmente colpiti dalla GDV ci sono i cani di razza grande o gigante, dal petto ampio. In questa categoria rientrano l’alano, il pastore tedesco, il barbone e tutti i cani grandi di razza mista.

Una diagnosi precoce, una cura adeguata, l’intervento chirurgico e il controllo post-operatorio sono fattori importanti per ridurre il tasso di mortalità.

cane beve ghiaccio

L’acqua fredda può causare questa sindrome?

Non esistono prove riguardo ad una possibile relazione tra l’acqua fredda e la contrazione di questa sindrome. I pericoli dell’acqua fredda sui cani sembrano più legati ad un consumo eccessivo o in tempi troppo rapidi.

Scartata quindi l’ipotesi GDV, i medici veterinari consigliano di non dare troppa acqua fredda ad un cane, soprattutto dopo un’intensa sessione di gioco. Dopo tutto, basti pensare a cosa accade a noi se sudiamo e beviamo troppo rapidamente un bicchiere di acqua gelata.

Ciò che dovrebbe recare sollievo, può invece portare a dolori e fastidi. Forse l’effetto dell’acqua fredda sui cani non sarà dannoso, ma perché rischiare?

Quando il vostro amico a quattro zampe ha caldo e sete, sarà portato a bere acqua molto rapidamente. Berne molta e troppo in fretta è un fattore di rischio molto alto per la contrazione di gonfiore intestinale.

Per evitarlo, quando fa molto caldo date al vostro cane da mangiare spesso e in piccole porzioni. Non lasciate inoltre che beva troppa acqua tutta in una volta e aspettate almeno un’ora dopo il pasto prima di fargli fare esercizio fisico.

Quali sono gli effetti dell’acqua fredda sui denti del cane?

I cubetti di ghiaccio sono una causa comune di rottura dei denti nei cani. Tanto più grosso e duro è il cubetto, tanto maggiore sarà la possibilità che il dente si spezzi.

cane acqua fredda

A dire la verità, masticare qualsiasi cibo duro con troppa frequenza può causare dei disagi allo smalto dentale del cane. Se proprio dovete, dategli un cubetto di ghiaccio piccolino.

Mangiare del ghiaccio: ci sono rischi di soffocamento?

Il soffocamento con un cubetto di ghiaccio grande può accadere se il cane non riesce a masticarlo. Assicuratevi sempre di dargli cubetti piccoli o già sciolti per evitare di correre il rischio.

Gli animali che hanno già perso qualche dente o con una malattia dentale avanzata hanno maggiori difficoltà nel masticare e corrono quindi un rischio di soffocamento maggiore. Allo stesso modo, cani con difficoltà respiratorie o con qualche alterazione neurologica possono correre rischi maggiori a riguardo.

Consultate sempre un veterinario se siete preoccupati per le abilità del vostro cane nel masticare e ingerire cubetti di ghiaccio.

In caso di colpi di calore: è consigliato usare del ghiaccio?

In situazioni di calore eccessivo, gli esperti sconsigliano l’uso di ghiaccio. L’indicazione in questo caso è quella di ricorrere all’acqua fredda, ma non ghiacciata. Il cane ha bisogno di rinfrescarsi la gola per evitare una costrizione dei vasi.

Durante un colpo di calore è importante rinfrescare il cane senza però eccedere. Il consiglio è di bagnarlo con acqua a temperatura ambiente, soprattutto su ventre e spalle, ad eccezione della testa. Successivamente, recatevi da un veterinario.

Anche se riuscite a contenere il colpo di calore, il consiglio è di portarlo comunque da uno specialista in modo da essere sicuri che l’animale non abbia sofferto danni interni. È importante saper riconoscere i segni di un colpo di calore: arrossamento delle gengive, vomito, rantoli, barcollii, confusione, difficoltà respiratorie, corpo caldo e saliva in eccesso.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Carrillo, J. D., Escobar, M. T., Martínez, M., Gil-Chinchilla, J. I., García-Fernández, P., & Jiménez-Peláez, M. (2016). Síndrome de dilatación-vólvulo gástrico (DVG). Clínica Veterinaria de Pequeños Animales, 36, 163-177.
  • Hernández, C. A. (2010). Emergencias gastrointestinales en perros y gatos. Revista CES Medicina Veterinaria y Zootecnia, 5(2), 69-85.
  • Bruchim, Y. (2012). Canine heatstroke. Israel Journal of Veterinary Medicine, 67(2), 92-95.
  • Eisenburger, P., & Safar, P. (1999). Life supporting first aid training of the public—review and recommendations. Resuscitation, 41(1), 3-18.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.