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Leggi sulla protezione degli animali nel mondo

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A partire dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale, i nostri animali domestici hanno via via ottenuto maggiori diritti. Quali sono le leggi sulla protezione degli animali più importanti nel mondo?
Leggi sulla protezione degli animali nel mondo
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

L’anno 1978 è rimasto nella storia della protezione degli animali di tutto il mondo dopo la proclamazione della prima Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale. Questo importante documento è stato redatto dalla Lega Internazionale dei Diritti dell’Animale e presentato davanti all’UNESCO. Questo momento storico ha rappresentato il primo passo per definire le varie leggi sulla protezione degli animali nel mondo.

Tra i numerosi contributi alla lotta animalista, questa iniziativa riconosce a tutti gli animali lo stesso diritto all’esistenza. Di conseguenza, l’azione dell’essere umano su di loro deve ubbidire a certi limiti etici. In nome di ciò, il preambolo di suddetta dichiarazione afferma quanto segue:

  • l’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali;
  • ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.

La proclamazione davanti all’UNESCO di questa Dichiarazione Universale, tuttavia, divise il movimento animalista a livello mondiale tra gli anni 70 e 80. Questo perché, a partire dalla rivendicazione del concetto di diritti dell’animale, sorsero due correnti con obiettivi distinti.

La corrente più tradizionale rimase incentrata sulla protezione dello Stato nei confronti degli animali. D’altro canto, una nuova corrente iniziò a lottare per il riconoscimento dei diritti dell’animale a livello giuridico.

Benessere animale nella UE: la Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia

Quasi dieci anni dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, venne pubblicata la Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia. Questa iniziativa favorì la promulgazione delle varie leggi sulla protezione degli animali nel mondo, in particolar mondo nei paesi membri della Unione Europea.

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Questa normativa prevedeva miglioramenti pratici e immediati in termini di qualità di vita di molti animali. Ciò sarebbe stato possibile tramite alcuni interventi quali il divieto delle mutilazioni di carattere estetico e la regolazione dell’impiego degli animali per attività creative, tra cui la caccia sportiva.

La Convenzione Europea ha rappresentato anche un significativo progresso per quanto riguarda le politiche pubbliche relative alla detenzione responsabile, così come il controllo della sovrappopolazione degli animali randagi.

Nel documento si dichiarava la responsabilità dei governi centrali nella promozione di misure concrete per lottare contro il maltrattamento e l’abbandono, ma anche per promuovere la adozione responsabile degli animali da compagnia.

Leggi sulla protezione dei diritti degli animali in Italia

Da un punto di vista normativo, l’Italia risulta in linea con l’articolo 14 della Dichiarazione Universale di Parigi, che obbliga gli Stati del mondo a concedere una rappresentanza governativa alle associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali. Pensiamo, per esempio, all’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) o alla Lav (Lega anti-vivisezione), entrambe attive a livello istituzionale.

Anche rispetto ai maltrattamenti, la normativa italiana è chiara: attualmente l’articolo 544 ter. del codice penale punisce e persegue i soprusi sugli animali attraverso un iter processuale analogo a quello riservato alle vittime umane. Quanto al benessere degli animali, invece, il codice civile si esprime per lo più in materia di abusi e di vivisezione incontrollata.

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È invece necessario fare riferimento agli accordi presenti in alcune normative regionali per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni degli animali da compagnia.

Tali accordi, generalmente stipulati tra il Ministro della salute e gli enti regionali, attribuiscono in prima battuta un valore prezioso all’animale da compagnia, in quanto essere senziente con accesso a una serie di diritti inalienabili; contemporaneamente, però, stabiliscono anche una serie di doveri per i detentori, i quali hanno l’obbligo civile di nutrire, pulire, proteggere e assicurare agli animali un’esistenza dignitosa.

Brevi cenni storici sui diritti degli animali nel mondo

Negli anni trenta la Germania emanò una serie di provvedimenti in tema di diritti degli animali. Dopo tale parentesi, fino all’inizio degli anni novanta, nessun altro ordinamento giuridico occidentale ha più contemplato l’attribuzione di veri e propri diritti agli animali. Nel 1992, la legislazione svizzera fu modificata per riconoscere agli animali lo status di esseri anziché cose.

Quasi tutti gli altri paesi presentano leggi contro la crudeltà o il maltrattamento di animali, per la regolamentazione delle condizioni in cui gli animali vengono allevati, e così via. Nel 2007, il 10 dicembre è stato proclamato da un’associazione animalista inglese, la Uncaged, Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali.


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  • http://www.aspac.org.es. Declaración Universal Derechos Animales. Extraído de: http://www.aspac.org.es/protectora/archivo/legislacion/pdf/declaracion_dchos_animales.pdf
  • LEY DE PROTECCION A LOS ANIMALES DE LA CIUDAD DE MÉXICO. 2002. Extraído de: http://www.paot.org.mx/centro/leyes/df/pdf/2018/LEY_PROTECCION_ANIMALES_04_05_2018.pdf

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