Lemuri: tutto ciò che bisogna sapere
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Il lemure appartiene a uno dei gruppi di primati più curiosi del pianeta. Sebbene alcuni credano che ci siano solo una o due specie di lemuri, per via della loro menzione in alcuni film d’animazione, in realtà nel mondo ve ne sono oltre 100 specie. In particolare, popolano tutti gli ecosistemi del Madagascar.
Cosa significa “lemure”?
Per i Romani, i lemuri erano i fantasmi della morte. In generale, questo termine era associato ad alcuni spiriti maligni che venivano tenuti a bada dai Lari, le anime protettrici degli antenati defunti.
Fu Linneo a proporre questo nome per questi primati strani, poiché nei primi incontri con l’uomo occidentale in Madagascar, davano l’impressione di appartenere al mondo del soprannaturale. Per via della loro attività notturna, i colori e i loro particolarissimi richiami.
Questo animale è diventato estremamente popolare grazie a un film di animazione della Disney. Attualmente ci sono oltre 100 specie diverse di lemure, un primate tipico dell’isola di Madagascar, a est dell’Africa.
Principali caratteristiche dei lemuri
Queste scimmie sono strepsirrini, cioè primati dal naso bagnato provenienti dall’Africa e dall’Asia. Come il resto dei primati, i lemuri sono dotati di piedi e mani con cinque dita, pollice opponibile e unghie al posto degli artigli.
Tuttavia, hanno anche caratteristiche molto peculiari. Ad esempio, un rapporto tra cervello e massa corporea inferiore a quello di altri primati. O, ancora, la presenza di un rinario sviluppato e un metabolismo basale basso. Questo determina caratteristiche molto rare tra i primati, come la riproduzione stagionale o il letargo.
A causa del lungo muso (o naso), i lemuri possiedono un potentissimo olfatto e hanno un organo vomeronasale molto sviluppato, specializzato nella rilevazione dei feromoni. Così, i lemuri marcano il territorio sia con l’urina che con le ghiandole odorifere che possiedono su collo, ascelle e altre parti del corpo.
La loro più importante forma di comunicazione è attraverso i suoni. I lemuri emettono una vasta gamma di vocalizzazioni, che vanno dall’ululato (nel caso del Lemure dalla coda ad anelli, la specie più nota) ai lamenti (tipici della Varecia Gray).
Sono animali sociali e vivono in branchi di almeno 15 membri. Una delle loro caratteristiche comportamentali più importanti è che la loro società è prevalentemente matriarcale.
I lemuri possiedono un olfatto molto sviluppato, per via della conformazione del naso. Comunicano tra loro con versi e lamenti ben distinguibili. A livello sociale, vivono in gruppi abbastanza ampi, retti da una femmina anziana dominante.
Madagascar: il regno dei lemuri
Una delle più grandi curiosità sui lemuri, come abbiamo già detto, è che abitano solo in Madagascar. Sebbene questo territorio possa sembrare limitato, tenete presente che la superficie di quest’isola africana è quasi due volte quella dell’Italia.
I lemuri si sono adattati alle diverse nicchie ecologiche dell’isola, che ha fatto si che la varietà all’interno di questi primati sia molto alta. Non a caso, differiscono notevolmente dal resto dei primati del mondo.
Prova ne è il fatto che qui vivono e hanno vissuto i primati più piccoli e più grandi del pianeta. Come il lemure topo (che misura appena 30 grammi) o l’Archaeoindris fontoynonti, ormai estinto, che poteva raggiungere un peso di 180 kg. Insomma, un degno rivale del gorilla orientale.
Il Madagascar è un grande esempio di come le specie invasive influenzino gli ecosistemi. 500 anni fa l’essere umano ha iniziato a lasciare gatti e altre specie nei loro diversi ecosistemi, provocando l’estinzione di dozzine di specie di uccelli.
In questo senso, circa 2000 anni fa, l’essere umano era una specie invasiva in questo paese e da allora ha causato l’estinzione di quasi 20 specie di questi primati.
Nonostante ciò, ci sono ancora più di un centinaio di specie di lemuri, tutte con caratteristiche impressionanti. Dai lemuri di bambù, misteriosamente immuni al cianuro, ai sifaka e al loro particolare spostamento tramite salti. Speriamo che questi animali possano vivere in pace per molti anni ancora, nel loro personale “paradiso” terrestre.
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