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Marco, il ragazzo che salva i cani randagi

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Marco, il ragazzo che salva i cani randagi
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Marco ha 14 anni, ma ha gusti ben diversi da quelli degli altri adolescenti. Non gli interessano i videogiochi e non resta per ore a guardare la TV. Da quando era piccolo, ha un amore speciale per gli animali, soprattutto per i cani. Il suo non è un sentimento teorico perché dedica il suo tempo libero a togliere gli animali dalla strada e adesso sogna di aprire un rifugio tutto suo.

Marco, il ragazzo che salva i cani randagi ora sogna di aprire un rifugio tutto suo

Some figure

Marco salva i cani randagi e abbandonati . Li prende, dà loro da mangiare e da bere, li lava e infine cerca una famiglia che possa adottarli.

Il suo primo “salvataggio” lo fece insieme al fratello Franco: tre cagnolini dentro uno scatolone, tre cuccioli di poche settimane. Portarono i cuccioli a casa, li pulirono, li nutrirono per un certo tempo e poi cercarono di sistemarli. Trovarono una famiglia con cui erano in rapporti d’amicizia. Questo fu l’inizio di una meravigliosa missione: non lasciare nessun cane abbandonato in strada. 

Marco non è solo in questa avventura, perché la sua voglia di aiutare gli animali randagi è contagiosa; il fratello, la cognata e i suoi genitori lo aiutano nell’impresa. In più, Marco ha già una ragazza, che si è assunta l’incarico di pubblicare sui social le foto dei cani randagi e in cerca di famiglia.

Ogni giorno, Marco cammina con attenzione, cosciente che in qualunque posto potrebbe nascondersi uno scatolone con cuccioli abbandonati o un cane senza padrone che cerca cibo tra la spazzatura. Il suo grande sogno è aprire un rifugio per cani randagi.

A scuola non racconta volentieri della sua attività, per paura di essere criticato o preso in giro, anche se lui assicura di non averlo ancora detto perché non ne ha avuto occasione. È un’attività che forse Marco vuole tenere per sé, anche se c’è da sperare che adesso, avendo acquistato un po’ di notorietà, siano tanti gli amici e i compagni di classe che vogliano aiutarlo in questa sua impresa.

I cani e l’abbandono

Con l’attuale crisi, il numero dei cani abbandonati è aumentato sensibilmente e non esclude i cani di razza. Bisogna ricordare che non sempre i cani randagi sono animali abbandonati; in alcuni casi si può parlare di mancanza di attenzione o di responsabilità da parte del padrone che lascia il cane privo di custodia.

Spesso, i cani, spinti dall’istinto o dall’olfatto, seguono una loro traccia e si allontanano dal proprietario o da casa. Se il cane non è stato sterilizzato o castrato, il rischio è maggiore.

Come comportarci quando vediamo un cane abbandonato?

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Per prima cosa osservatelo bene e avvicinatevi lentamente. In questo modo potrete verificare come reagisce l’animale, se trema, si accuccia, ringhia o assume una posizione difensiva. Non fissatelo negli occhi, perché questo genera apprensione nell’animale. L’ideale sarebbe offrirgli qualcosa da mangiare o da bere, posandogli il cibo vicino e allontanandoci di qualche passo.

È importante cercare di capire se l’animale sia ferito, se zoppica, se ha il collare o altri elementi identificativi, come la medaglietta.

Una soluzione rapida al problema è quella di portare il cane da un veterinario affinché possa verificare se sia dotato di microchip.

Se riuscite a risalire al padrone, la cosa migliore è prendere un appuntamento per riconsegnare l’animale. È probabile che il proprietario ci ringrazi sinceramente e che il cane sia felicissimo di ritrovare la persona che ama di più al mondo.

Se non è possibile risalire al padrone, una buona idea è quella di fare una foto al cane, per poi attaccarla nella zona in cui lo avete trovato. Potete sfruttare anche i social di zona, oppure rivolgervi alle associazioni che si occupano di cani smarriti. Più diffonderete la foto del cane, maggiori saranno le possibilità di ritrovare il padrone.

E se, infine, non riuscite proprio a localizzare il proprietario, adottare l’animale può essere una buonissima opzione. 

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.