New York vieta ai negozi di animali la vendita di gatti, cani e conigli

A New York è stato fatto un ulteriore passo nella tutela di cani, gatti e conigli con una nuova legge. Vediamo in cosa consiste.
New York vieta ai negozi di animali la vendita di gatti, cani e conigli
Sara González Juárez

Scritto e verificato la psicologa Sara González Juárez.

Ultimo aggiornamento: 09 febbraio, 2023

Dal Nord America arrivano buone notizie per gli amanti degli animali. New York vieta ai negozi di animali la vendita di cani, gatti e conigli, costringendoli a collaborare con i rifugi per incoraggiare l’adozione. Questa legge entrerà in vigore a partire dal 2024, momento in cui gli esercizi dovranno cessare questa attività.

Cosa c’è dietro questa legge? Che dibattiti sta suscitando? È economicamente sostenibile? Vedremo in dettaglio l’origine di questa regolamentazione, così come l’attuazione e il dibattito che ne è emerso. Non perdetevi le prossime righe.

New York vieta la vendita di 3 specie nei negozi al dettaglio

Un selkirk rex.

Nel dicembre 2022 è stata approvata la legge S.1130/A.4283, che vieta la vendita di cani, gatti e conigli nei negozi di animali. Anche se si prevedeva di renderla effettiva entro il 2023, l’applicazione è stata ritardata fino al 2024 per concedere ulteriore tempo ai negozi che si dedicano esclusivamente a questa attività.

New York è il secondo stato ad applicare questa legge, dopo la California.

Tuttavia, questa legge non contempla il divieto di esporli nelle vetrine dei negozi. Avendo sostituito la vendita con il permesso di collaborare con i rifugi per animali, sarà possibile far pagare queste strutture al fine di utilizzare le vetrine per incoraggiare l’adozione degli animali che ospitano.

Questa legge, inoltre, non disciplina la vendita delle cosiddette puppy mill, o allevamenti intensivi di cuccioli, degli allevatori di cani e altri animali destinati alla vendita in piccole imprese. Queste aziende muovono circa 100 miliardi di dollari all’anno.

Il pensiero dietro questa legge

Il governatore che ha firmato questa legge, Kathy Hochul, ha affermato che i cani, i gatti e i conigli di New York meritano case amorevoli e un trattamento umano. L’obiettivo dietro questa legge, afferma con il suo team, è prevenire il traffico di animali all’interno dello stato di New York, poiché è noto che da questi macro-allevamenti provengono animali con gravi problemi di salute e comportamento a causa delle pessime condizioni in cui vivono.

Questo, oltre ad essere considerato un affronto nei confronti degli animali stessi, spesso costa agli acquirenti cifre impreviste per veterinari ed educatori.

Si afferma inoltre che, anche se la legge non implica alcun controllo su detti allevamenti intensivi di cuccioli, l’obiettivo è di controllare ciò che si trova nei negozi di proprietà dello stato. Inoltre, in questo modo, ai rifugi viene data un’opportunità in più per favorire le adozioni, poiché il contrasto tra la produzione degli allevamenti e il sovraffollamento dei rifugi è qualcosa di eclatante.

Il dibattito: allevatori contro attivisti

Questa legge non è esente dai dibattiti, dal momento che sono diverse le persone coinvolte. Da un lato, abbiamo ovviamente gli allevatori privati, i proprietari di negozi e proprietari delle puppy mill, che affermano che a causa di questa nuova legge la loro attività fallirà. Alludono anche alla responsabilità dell’acquirente, che secondo loro è colui che, in base alla domanda, detta le tendenze estetiche delle razze di cani, gatti e conigli.

Dall’altra abbiamo le associazioni animaliste, che basano la difesa della legge su più punti. Eccone una sintesi:

  • New York vieta la vendita di cani, gatti e conigli nei propri negozi, ma non l’attività degli allevatori.
  • Le condizioni di vita degli animali in questi luoghi sono sinonimo di maltrattamento, e non si tratta di casi isolati. Sono molte le indagini che mostrano cagne costrette a partorire fino a ridursi in uno stato pietoso, cuccioli separati prima dello svezzamento, grandi quantità di sporcizia, ecc.
  • Mentre le persone spendono soldi per comprare animali, altri non escono mai dai rifugi, causandone l’affollamento.
  • Altre specie di animali, come uccelli, pesci o insetti, non sono incluse in questa legge e meritano anch’esse protezione.
  • La maggior parte dei fornitori di cuccioli e gatti non proviene dallo stato di New York, quindi gli allevamenti intensivi non falliranno finché ci saranno altre attività che continuano a comprare da loro.

Il lento progresso dei diritti degli animali

Come dovrebbe essere la gabbia di un coniglio?

Questa legge rappresenta un piccolo passo avanti per frenare la vendita di animali negli Stati Uniti. Tuttavia, essendo così limitata, non provocherà un impatto reale sul traffico di vite non umane, sebbene sia utile per proseguire il lavoro di sensibilizzazione nei confronti della popolazione.

Tuttavia, ogni singola misura animalista provoca una risposta ostile. Non è possibile smettere di impegnarsi in questo senso, perché considerando quanto sia difficile smuovere le coscienze e quanto gli abusi sugli animali siano radicati nella cultura umana, c’è sempre la possibilità di tornare punto e a capo.

Pertanto, non perdiamo di vista l’empatia, una capacità che ci accomuna tutti. L’amore che provate quando guardate negli occhi il vostro animale è reale, così come la sofferenza di tutti gli esseri senzienti. Festeggiate, proteggete e gioite di poter condividere il pianeta con esseri così meravigliosi.


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