Perché i cani cercano costanti attenzioni?
Tutti sanno che ai cani piace richiamare l’attenzione. Questi animali sono costantemente al fianco dei loro padroni, che sia per avere carezze, coccole, massaggi o cibo. Anche se nella maggior parte dei casi questo comportamento non porta a nessun inconveniente, può diventare un problema più che serio se sfocia in atteggiamenti di gelosia o in abitudini distruttive. La soluzione migliore al problema (o il modo migliore per evitarlo), è capire perché i cani ricercano quell’attenzione costante.
Normalmente i cani utilizzano modi diversi per attirare la nostra attenzione, ma in generale, ciò che scatena condotte patologiche sono proprio gli eccessi di attenzioni. Anche un ambiente poco sano dove il cane sia sottoposto a una grande dose di stress favorirà una richiesta eccessiva di attenzioni, o lo sviluppo di atteggiamenti poco comuni atti a liberare la tensione, l’energia in eccesso o la noia.
Le forme più comuni di patologie dovute a questa causa sono l’ansia (per esempio l’ansia da separazione), la gelosia e la personalità distruttiva. Indaghiamo meglio insieme sulle richieste d’attenzione nei cani.
Quando vogliono richiamare l’attenzione?
Poiché la comunicazione tra cani e umani non è sempre così chiara e facile da interpretare, i primi hanno automaticamente sviluppato una serie di tecniche per poter soddisfare le loro necessità di base (alimentazione, riparo, affetto…). Le richieste d’attenzione sono dunque una risposta evolutiva che l’addomesticamento ha dato ai cani per assicurare la loro sopravvivenza.
Allora quand’è che queste situazioni si trasformano in patologie? Questo tipo di condotte diventano problematiche quando tendono ad essere rinforzate da parte dei padroni i quali, senza volerlo, finiscono per premiarle ed accentuare la loro presenza nelle abitudini del cane. Un esempio fra i più comuni è quando al rientro a casa, accentuiamo l’ansia che il nostro cane sente andandolo ad accarezzare con enfasi quando ci riceve eccitato.
Lo stesso accade per quel che riguarda i latrati eccessivi. È facile che quando un cane abbai un po’ troppo il proprietario lo accarezzi sul dorso e lo rilassi. Questa tendenza non fa che rafforzare la condotta negativa, in quanto il cane considererà i latrati un modo per ottenere carezze.
Alcune soluzioni
Nonostante prevenire un comportamento negativo è più facile che correggerlo, esistono molte strategie che potrete seguire per dare un taglio alle cattive abitudini che il vostro cane ha sviluppato per attirare la vostra attenzione.
Per prima cosa sappiate che non è male coccolare o viziare un po’ il vostro animale. È necessario imparare a capire cosa il cane vuole ottenere, se per esempio il suo comportamento è legato ad una valida ragione (per esempio la presenza di un estraneo nella vostra proprietà), andrà bene ricompensarlo per questo. Se però i suoi comportamenti derivano da qualcosa di non chiaro, come nel caso di aggressioni per gelosia o per paura, allora fate attenzione a non rinforzarli. Sia voi che il vostro cane dovete capire che c’è un momento per tutto, che sia per le carezze, per giocare o per mangiare. Ecco qui alcune raccomandazioni che potrete seguire:
- Stabilite un orario rigoroso per i pasti del vostro cane. In questo modo si abituerà a mangiare in momenti determinati del giorno.
- Non dategli del cibo mentre siete a tavola, così si abituerà a non chiedere.
- Abituatelo fin da cucciolo a stare solo, ma non lasciatelo fin da subito solo per un lungo periodo di tempo. Cominciate andandovene per qualche minuto e aumentate a mano a mano la durata della vostra assenza.
- Insegnategli che non è bene grugnire contro altri cani o persone, a meno che non sia una misura difensiva e non determinata dalla gelosia.
- Tenete in considerazione che nella mente di un cane i castighi rappresentano una maniera di ricevere attenzione, per cui anche in questo modo andrete a rinforzare le condotte negative. La cosa migliore da fare è ignorare l’animale, così che si renda conto che così non otterrà niente.
- Osservate attentamente i comportamenti del vostro animale, in special modo quelli legati all’ansia (specialmente se smette di alimentarsi) e all’aggressività. Se lo ritenete necessario, consultate il parere di un esperto in comportamenti animali o quello di un veterinario.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.