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Perché i cani piangono?

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Perché i cani piangono?
Ultimo aggiornamento: 22 giugno, 2017

Poche cose ci causano tanta tristezza come vedere il nostro cane piangere. Tuttavia, a volte lo fa senza causa apparente. Era tranquillissimo, e all’improvviso scoppia a piangere. Quali sono le ragioni per cui i cani piangono?

Tali ragioni possono variare a seconda dell’età del cane, ma riteniamo che esistano almeno cinque motivi principali, per il loro pianto. Sentirli piangere ci fa male, perché pensiamo di stare facendo qualcosa di sbagliato, ma in realtà non è così.

Affinché stiate tranquilli e a titolo informativo, tratteremo questo argomento nel seguente articolo.

Le cinque ragioni per cui i cani piangono

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È facile fraintendere i comportamenti dei cani, perché cerchiamo di confrontarli con i nostri. Che cosa fa un umano quando non si sente a proprio agio o quando qualcosa gli provoca dolore? Piange. Ma ciò non significa che queste siano anche le ragioni per cui lo fanno i cani.

Loro, a differenza di noi, non secernono lacrime e non si lamentano né gemono quando sono tristi o qualcosa li affligge. Esattamente come succede con l’abbaiare, anche il pianto dei cani è una forma di comunicazione.

Hanno, in effetti, una grande capacità di associazione. Per questo motivo è possibile che se il vostro cane piange molto spesso, abbia già collegato il fatto di farlo con l’essere accudito o ricevere affetto e che quindi lo stia facendo per richiamare l’attenzione.

Queste sono le ragioni principali per cui i cani piangono:

Sentono la mancanza della loro famiglia

I cuccioli sono veri esperti nel pianto. Uno dei motivi principali è che vorrebbero essere con la loro famiglia. Quando un cucciolo nasce, esiste un processo chiamato imprinting per il quale deve necessariamente rimanere con madre e fratelli per i primi due mesi di vita, al fine di sviluppare la socializzazione.

Quindi, è possibile che un cucciolo passi tutta la notte a piangere. Ci sono tre cose che possiamo fare.

  1. Se avete visto come dormono i cagnolini con mamma e fratelli, avrete notato che lo fanno rannicchiati vicini. Quindi, se il cucciolo non trova nulla vicino al suo corpo che lo faccia sentire protetto, piangerà. Sistemategli una copertina in cui possa rannicchiarsi e, se lo ritenete opportuno, portatelo in camera con voi.
  2. Un orologio con le lancette potrebbe riuscire a calmarlo.
  3. Cercate un peluche grande, più grande del cane, e mettetelo nel suo lettino in modo che si senta al sicuro e vi si possa accoccolare vicino.

Paura

Ci sono molte cose che possono suscitare paura nei cani. Ad esempio, traslocare in una nuova casa, i rumori dall’esterno, essere lasciati in un altro posto per le vacanze, essere portati dal veterinario o rimanere soli.

Normalmente, la paura passa quando il cane comincia a sentirsi più integrato in famiglia o quando il padrone torna a prenderlo.

Fame

Ogni cane ha un suo modo particolare di comunicare con i suoi padroni. Per esempio, quando hanno fame, molti cani scelgono di muovere la ciotola con la zampa per fare rumore e far capire ai padroni che hanno bisogno di cibo o acqua.

Tuttavia, altri optano per il pianto. Anche se, generalmente, lo faranno vicino al posto dove mangiano.

Dolore o malessere

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Se un cane non si sente bene, potrebbe comunicarlo agli altri con pianti e gemiti. La cosa migliore, in questo caso, sarebbe portarlo dal veterinario, se notate che è anche abbattuto. Soprattutto, se siete certi che non ci sia stato alcun cambiamento nella sua vita che possa giustificare il pianto, la visita dal veterinario è indispensabile.

A volte, manipolazione

Come abbiamo detto prima, i cani associano. Se fin da piccolo lo avete abituato a calmare i suoi pianti con giochi o carezze, l’animale lo sa e ora ricorre al pianto per richiamare la vostra attenzione.

L’unico modo per eliminare questa cattiva abitudine sarà attraverso un addestramento professionale.

Non c’è niente di meglio che conoscere il proprio cane per comprendere il motivo che lo spinge a piangere.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.