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Perché le carcasse delle balene morte esplodono?

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Avete mai sentito dire che le carcasse delle balene morte esplodono? Sembrerebbe che, nonostante siano morte, il loro apparato digerente continui a funzionare... 
Perché le carcasse delle balene morte esplodono?
Ultimo aggiornamento: 11 maggio, 2019

Sapevate che le carcasse delle balene morte esplodono? Questo non si verifica sempre, ma sono stati documentati vari casi.

A seguire parleremo di questo fenomeno che attira l’attenzione dei ricercatori e dei passanti. Perché le carcasse delle balene morte esplodono? 

Perché le balene si arenano?

L’incagliamento o l’arenamento delle balene, e di altri cetacei, è una delle ragioni per le quali questi grandi mammiferi marini muoiono. Si tratta di casi registrati fin dall’antichità. Spesso, loro stesse decidevano di spostarsi sulle coste quando erano malate o anziane.

Possono farlo anche perché per qualche motivo si disorientano, per esempio perché vanno a scontrarsi contro delle rocce, o anche perché cercano di sfuggire da alcuni pericoli finendo sulle coste e morendo.

Anche l’essere umano è responsabile di questo fenomeno. Per esempio, la contaminazione degli oceani ha modificato il colore, la temperatura e l’aspetto delle acque: inoltre, a causa del riscaldamento globale, le zone fredde del pianeta, i poli, stanno scomparendo e le balene non sanno dove dirigersi in determinati periodi dell’anno.

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Perché esplodono i corpi delle balene morte?

Questo evento è stato documentato in varie occasioni e in varie aree del mondo, quindi non si tratta di un caso isolato o di un incidente. Per spiegarlo, dovete sapere che quando un essere vivente muore una parte del suo corpo ancora vive, come l’apparato digerente. Lo stomaco e l’intestino non si “rendono conto” che l’organismo è morto e continuano a lavorare con ciò che hanno a disposizione.

Per questo motivo, si produce un accumulo di gas come l’acido solfidrico e il metano. 

Sommato alla riproduzione dei batteri relazionata alla decomposizione del corpo, si crea un grande rigonfiamento, che può esplodere.

Ciò non significa che tutte le balene che si arenano o che muoiono sulle coste esplodono, poiché devono coincidere una serie di fattori. Per esempio, il tipo di batteri presenti nello stomaco dell’animale, la causa della morte, gli alimenti che ha ingerito negli ultimi giorni, le lesioni pre e post mortem e le condizioni climatiche: con delle temperature elevate è più probabile che si producano dei gas piuttosto che con delle temperature fredde.

Si deve considerare anche che il corpo gonfio e nello stato iniziale di putrefazione di una balena arenata sulla costa è noto come “stress meccanico” quando si prova a sollevarlo con una gru.

In quel momento, i gas e i liquidi all’interno del cadavere generano una pressione contro le pareti dello stomaco e possono causare un’esplosione e un’espulsione di tutto il contenuto putrefatto.

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Esempi “famosi” di carcasse di balene che sono esplose

Negli anni ’70, in Oregon (USA), venne causata volontariamente l’esplosione di una balena morta, tramite dinamite, allo scopo di rimuovere il cadavere dalla costa.

A Taiwan, precisamente a Tainan, venne registrato un altro caso, nel 2004: l’accumulo di gas all’interno di un cadavere di capodoglio di 17 metri e 50 tonnellate, causò una grande esplosione.

Come in un film horror, interiora e sangue schizzarono sui passanti, sui negozi, sulle macchine e sulle strade circostanti. Odore fetido e viscosità: così i testimoni definirono la traumatica esperienza.  

Qualcosa di simile accadde nelle Isole Faroe, nel 2013, e venne documentato da un canale locale.

Quando un operaio cercò di spostare il cadavere di un mammifero marino dalla riva di una spiaggia, questo esplose, a causa dei gas presenti nel suo stomaco.

Nei luoghi in cui è comune che si arenino le balene e altri cetacei, si taglia il ventre di questi animali già morti per evitare questo tipo di situazioni. L’aspetto negativo di questa pratica è che l’espulsione dei fluidi interni attira gli uccelli e gli squali, che si avvicinano molto alla riva.


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Ketten, D. R., Lien, J., & Todd, S. (1993). Blast injury in humpback whale ears: Evidence and implications. The Journal of the Acoustical Society of America. https://doi.org/10.1121/1.407688


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