Perché parliamo a cani e gatti come se fossero neonati?

Parlate al vostro gatto come se fosse un neonato? Beh, il vostro istinto non si sbaglia: così facendo, vi capisce meglio.
Perché parliamo a cani e gatti come se fossero neonati?
Sara González Juárez

Scritto e verificato la psicologa Sara González Juárez.

Ultimo aggiornamento: 11 aprile, 2023

Quando parliamo a cani e gatti come se fossero neonati, temiamo di essere giudicati. Ebbene, è ora di smettere di sentirsi imbarazzati, perché questo modo di parlare ha un’utile funzione comunicativa per gli animali domestici.

Infatti, dal momento che non sono in grado di parlare un linguaggio verbale come la nostra specie, dobbiamo inventarci un modo di comunicare con loro basato sulle loro capacità e sulle nostre. Vediamo come noi umani riusciamo a farci capire utilizzando questo tono di voce acuto.

Baby talk e pet talk

Un gatto e il suo padrone si abbracciano.

Questi due concetti si riferiscono al tipo di tono e cadenza nel parlare che adottiamo automaticamente quando ci rivolgiamo ai bambini piccoli. Quando questo modo di parlare viene utilizzato nei confronti degli animali, viene chiamato pet talk (o Pet-Directed Speech, PDS) invece di baby talk. Tuttavia, entrambe hanno caratteristiche comuni, come le seguenti:

  • Ritmo rallentato.
  • Tono di voce più acuto.
  • Uso di frasi semplici e brevi.
  • Ripetizione di parole.
  • Uso di diminutivi.
  • Uso del linguaggio non verbale per accompagnare il messaggio.

Come potete vedere, questo tipo di discorso incorpora molti elementi non verbali e si concentra, più che sul significato, sul suono delle parole stesse. Nel rivolgerci a un bambino, questo ha un chiaro obiettivo: attirare la sua attenzione e farlo familiarizzare con il linguaggio verbale attraverso l’associazione tra suoni ed elementi del mondo reale.

Ma a che serve parlare a cani e gatti come se fossero neonati? Beh, anche se la cosa può sorprendervi, ha una funzione molto simile a quella che svolge con gli umani, se non per alcune differenze. Vediamolo nel dettaglio.

Perché parliamo a cani e gatti come faremmo con un neonato?

Gli animali sono sensibili alla prosodia del linguaggio, ossia al tono, al volume e al ritmo della pronuncia. A un livello base di comunicazione, la voce è una forma di espressione emotiva che invia un messaggio chiaro ad altri individui presenti nell’ambiente in cui l’individuo si trova. Un uccello volerà via se gridate, per esempio, anche se non state imitando i vocalizzi della sua specie.

Questa capacità, già innata negli animali dotati del senso dell’udito, si è delineata in cani e gatti durante lunghi anni di addomesticamento. Pertanto, queste ultime sono le due specie più sensibili al tono emotivo implicito nel linguaggio umano.

Attirare l’attenzione

Nel pet talk spicca soprattutto il tono acuto usato quando ci si rivolge agli animali che vivono con noi. Ebbene, come sottolinea questo studio pubblicato sulla rivista Nature, questo tipo di linguaggio è più efficiente nell’attirare l’attenzione dei cani rispetto a quello che rivolgiamo agli adulti.

Questa prosodia accentuata sarebbe la chiave per trasformare la vocalizzazione percepita dal cane in un segnale facilmente riconoscibile.

Espressione emotiva quando parliamo con cani e gatti come se fossero neonati

La capacità degli animali da compagnia di riconoscere le emozioni è stata ampiamente studiata. Degli studi sostengono che sia i cani che i gatti siano in grado di capire l’umore del loro essere umano attraverso la voce e l’espressione facciale.

Pertanto, il PDS non serve solo ad attirare la loro attenzione, ma anche ad esprimere quello che proviamo quando parliamo con loro. In questo modo, il tono acuto e la pronuncia accentuata renderebbero loro più facile riconoscere le parole affettuose e l’intenzione di socializzare con loro in modo positivo.

Quali vantaggi porta parlare con loro in questo modo?

Secondo uno studio, i gatti memorizzano i volti.
Secondo uno studio, i gatti sono in grado di memorizzare i volti.

Quando avete a che fare con altri individui, umani o meno, che non parlano la vostra lingua, l’unica risorsa che abbiamo è quella non verbale. La nostra specie, così legata alle parole, a volte ignora la grande importanza che i gesti e la voce hanno nella trasmissione delle informazioni.

Non è facile ingannare il vostro cane o gatto proprio per la loro capacità di leggervi. Ma questo è in realtà un vantaggio: mostrare loro, in un modo adeguato alla loro comunicazione, che li amate, non farà altro che rafforzare il vostro legame. Il pet talk è un modo inequivocabile di trasmettere affetto e stabilire una forma di comunicazione efficace e priva di malintesi.

L’unica precauzione da prendere quando parliamo a cani e gatti come se fossero neonati è quella di non cadere nell’antropomorfizzazione, ossia nell’attribuire processi mentali ed emotivi umani ad altre specie. Anche se in molti aspetti ci somigliano, ricordiamo che il nostro dovere di proprietari è quello di conoscere gli animali che teniamo in casa, riconoscendone le caratteristiche proprie della specie.

E, soprattutto, non esitate mai a mostrare affetto agli animali. Fatelo in una maniera che glielo faccia capire, ma non rinunciate mai a farlo, perché non esiste un linguaggio più universale del rispetto e dell’amore.


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