Perché una volpe artica ha percorso 3.500 chilometri?

Nota per la sua bellezza, la volpe artica è anche una viaggiatrice instancabile, per quanto la ragione dei suoi spostamenti sia purtroppo dovuta al cambiamento climatico.
Perché una volpe artica ha percorso 3.500 chilometri?
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La volpe artica (Vulpes lagopus) è un animale legato agli ecosistemi della tundra che possiamo trovare all’estremo nord di Europa, Asia e America. Si tratta di un territorio assediato dal cambiamento climatico, cosa che impone a questa specie di sottoporsi a viaggi faticosi. Nessuno dei quali, però, è duro e impegnativo quanto quello che è stato scoperto di recente.

Il grande viaggio della volpe artica

I ricercatori dell’Istituto polare norvegese non riuscivano a credere ai dati forniti dal segnalatore GPS che avevano collocato addosso a una giovane femmina appartenente a questa specie di canidi dell’emisfero settentrionale. In soli due mesi, questa volpe aveva percorso più di 3.500 chilometri.

Il 26 maggio, questo animale si trovava nell’arcipelago di Svalbard, una regione inospitale il cui nome significa “costa fredda” e che si trova nel nord della Norvegia, in pieno Mar Glaciale Artico. In soli 76 giorni, l’animale aveva percorso una media di quasi 50 chilometri al giorno, fino a raggiungere l’isola di Ellesmere, in Canada.

Volpe artica nel suo habitat.

Il segnalatore GPS di questa volpe artica ha poi smesso di funzionare, ma è stato possibile recuperare questi dati, dotati di così grande interesse per la scienza: non era mai stato documentato, infatti, che uno di questi animali avesse mai percorso una distanza così lunga e a tale velocità.

I ricercatori sono arrivati a pensare che l’animale potesse essere caduto vittima della caccia e trasportato su una nave o un altro mezzo di trasporto. Le cose, però, non sono andate in questo modo.

Lo studio richiama la nostra attenzione sul notevole adattamento al quale l’animale dovrà sottoporsi. Infatti, gli esemplari della sua specie, per nutrirsi, disporranno a malapena di piccoli mammiferi terrestri come i lemming, diversamente dalla dieta a base di pesce che tendono a seguire nelle isole di Svalbard, da dove proviene l’animale in questione.

Perché ha fatto un viaggio così lungo?

Anche se questa storia sembra caratterizzata da un respiro epico, in realtà ci impone di osservare una realtà molto triste. Il cambiamento climatico sta obbligando un alto numero di specie a percorrere grandi distanze alla ricerca di cibo.

Questo fenomeno mette in pericolo la loro sopravvivenza e ci avverte una volta di più che il riscaldamento globale è una realtà che ci colpirà in pieno, se non la contrastiamo seriamente.

Fiordi norvegesi.

I primi esseri costretti a subirne le conseguenze sono indubbiamente gli animali che vivono nell’Artico e in altre regioni fredde del pianeta. Bisogna sottolineare che, anche se si tratta di uno spostamento drastico, la volpe artica è un animale che percorre grandi distanze tra le isole grazie alle superfici ghiacciate presenti durante la maggior parte dell’anno.

Ogni estate, però, possiamo vedere come il ghiaccio unisca tra loro un numero sempre inferiore di territori artici. Di conseguenza, queste rotte potrebbero venire interrotte per sempre, costringendo alcuni di questi animali a rimanere intrappolati in arcipelaghi dove sono a malapena disponibili le risorse di cui hanno bisogno.

L’eliminazione di questi giganteschi passaggi faunistici naturali isolerebbe quindi intere popolazioni di animali.

Anche se si tratta di un viaggio incredibile, è necessario proteggere la fauna dell’Artico attraverso la lotta al cambiamento climatico, perché stiamo spingendo al limite estremo, una volta di più, questi meravigliosi animali.


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