Rana dal dardo velenoso: bellissima ma letale
La rana dal dardo velenoso o Dendrobates è probabilmente uno degli anfibi più belli, esistenti al mondo. Ma i suoi colori così vivaci e accattivanti sono indice di un’altissima tossicità. Si tratta dell’aposematismo, una caratteristica tipica di molti esseri viventi e una delle caratteristiche di quello che molti considerano l’animale più velenoso della Terra.
Caratteristiche della rana del dardo velenoso
La famiglia della rana dal dardo velenoso è in realtà composta da quasi 200 specie diverse. Poiché sono parenti stretti, tutti questi anfibi possiedono moltissime caratteristiche in comune.
La dimensione della rana dal dardo velenoso cambia a seconda della specie e dell’età di ciascuno, ma è un anfibio piuttosto piccolo rispetto ad altri. Un esemplare può partire dal mezzo centimetro di lunghezza fino ai tre centimetri e mezzo.
Tutti hanno abitudini diurne, cioè concentrano la loro attività durante il giorno e la notte la trascorrono riposando o nascondendosi. Grazie alla loro altissima tossicità non hanno predatori, quindi non devono mimetizzarsi durante la notte, come molti altri animali.
L’aspetto più sorprendente di questi animali sono i loro colori. L’aspetto della Rana del dardo velenoso è dovuto a una strategia di sopravvivenza utilizzata da altri animali (il già citato aposematismo). Con i suoi colori vivaci avverte eventuali predatori del pericolo letale a cui andrebbero incontro. Non si tratta di un bluff. Infatti, il suo veleno è così potente da poter uccidere dieci persone.
Diversi studi hanno dimostrato che la quantità di veleno è direttamente proporzionale alla varietà di colori che la pelle di questa rana presente. In parole povere: più è colorata, più è letale. La specie più velenosa è la rana d’oro (Phyllobates terribilis), ma esiste una gran varietà di colori con cui è possibile trovare la rana dal dardo velenoso: giallo, blu, rosso e marrone. Possono essere tonalità semplici, o anche presentare diverse macchie di colore più scuro e persino a strisce.
L’alimentazione della rana del dardo velenoso
Questi anfibi si nutrono generalmente di piccoli artropodi. Cioè, formiche, scarafaggi, termiti, acari. La dieta specifica dipende dalla specie di rana. Gli anfibi di maggiori dimensioni mangeranno gli insetti più grandi, mentre i più piccoli dovranno accontentarsi di acari e formiche.
Dalla loro dieta derivano il loro veleno, dal momento che le rane dardo velenose non sono in grado di sintetizzarlo da sole. Attraverso gli artropodi che mangiano, immagazzinano le tossine presenti in essi e li conservano nella pelle. Poiché queste tossine non le influenzano, diventano velenose solo per gli altri animali.
Se una rana dal dardo velenoso viene tenuta in cattività e segue una dieta fornita dagli esseri umani, smette di alimentarsi di artropodi che innescano l’accumulo di tossine. In poche settimane non sarà più velenosa, pur nutrendosi bene e godendo di ottima salute.
L’habitat della rana dal dardo velenoso
La famiglia delle rane del dardo velenoso si trova solo in America centrale e meridionale. Il loro habitat va dal Nicaragua alla Bolivia e possono apparire su qualche isola caraibica. Inoltre, sono stati introdotti artificialmente nelle Hawaii. Vi è una maggiore varietà di specie nelle zone di Panama, Costa Rica, Ande colombiane e nelle aree andine del Perù e dell’Ecuador.
Queste rane possono essere trovate in ecosistemi molto diversi. Preferiscono le aree con molta vegetazione e molto umidità. Inoltre, le temperature devono essere alte e costanti durante tutto l’anno. Per questo motivo vivono all’interno di foreste pluviali, nelle giungle tropicali e nelle foreste andine. Possono essere trovati a 3.000 metri sul livello del mare.
Il suo nome deriva dal fatto che le tribù native americana usavano il suo veleno per la punta delle loro frecce. Attualmente sappiamo che solo quattro specie di rana dal dardo velenoso venivano utilizzate per uccidere nemici e invasori. In realtà, gli indigeni preferiscono usare piante velenose, per le loro armi.
L’animale più velenoso del mondo
Per il fatto di essere una specie estremamente pericolosa, ovviamente, gli studi realizzati sono molto rari e oggi non è chiaro se si tratti di una specie in via d’estinzione. Tuttavia, è noto che recentemente hanno perso ampie aree dei loro ecosistemi e hanno sofferto varie epidemie mortali.
Il bracconaggio sta dando un colpo duro alla loro sopravvivenza, dal momento che il mercato nero di questi anfibi è molto redditizio. Non ci sono dati reali su quante rane di questa famiglia vivano liberamente, ma alcune specie sono da tempo inserite nella lista rossa dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e occorrerà agire prima che sia troppo tardi.
La rana dal dardo velenoso è un animale che possiede i colori più incredibili della natura. Per poter sopravvivere, però, ha dovuto sviluppare una strategia difensiva estrema, che rende inavvicinabile questo affascinante essere vivente. Sono endemici degli ecosistemi umidi dell’America centrale e meridionale, difficili da trovare in libertà, ma se viaggiate in quelle zone e notate una rana dall’aspetto molto vistoso, mantenetevi a debita distanza.
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