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È la razza a determinare l'aggressività del cane?

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È la razza a determinare l'aggressività del cane?
Ultimo aggiornamento: 23 settembre, 2017

Molte persone tremano quando sentono la parola Pitbull o Boxer, pensando che tutti i cani di queste razze siano aggressivi. Altri dicono che i Chihuahua sono più aggressivi di questi, ma date le loro dimensioni fanno meno paura. La razza determina l’aggressività del cane? Oseremmo dire di no, ma vediamo a quale conclusione arrivare e perché.

Come è ovvio, ci sono sempre due opinioni contrastanti. Chi ha un Pitbull o un Boxer dirà che non sono affatto aggressivi. Lo stesso vale per chi ha un Chihuahua. Perché? Perché per ciascuno il proprio cane è il migliore del mondo. Inoltre, questi ritengono che non sia la razza, ma la personalità e l’educazione dell’animale, a marcare il suo carattere.

L’aggressività di un cane non dipende dai suoi geni

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Potremmo quindi affermare che no, la razza non determina l’aggressività di un cane. Tramite uno studio effettuato su 4000 cani, tra cui alcuni appartenenti a razze considerate aggressive come il Pitbull e il Rottweiler, è stato analizzato il comportamento canino che presentavano i cani in tre ambiti diversi: in famiglia, nei confronti degli estranei ed entro i confini della casa.

Questo studio è giunto alla conclusione che l’aggressività non è qualcosa di intrinseco nell’animale. È piuttosto un comportamento appreso. Molti proprietari di questi cani, come Pitbull o Rottweiler, li acquistano perché facciano la guardia. Credono di poter insegnare loro stessi al cane. Finché non si rendono conto, quando l’animale è ormai adulto, che non hanno saputo fargli capire la differenza tra un ladro o un amico di famiglia.

Questo genera comportamenti aggressivi nell’animale che sono poi difficili da correggere. Quei Rottweiler o Pitbull che sono stati presi solo come animali domestici senza dover fare la guardia, presentano un carattere tranquillo e affettuoso, come qualsiasi altro cane.

Si è anche cercato di capire se le dimensioni o la forza possano influenzare l’aggressività. Esisteva la possibilità che Pitbull e Rottweiler si creassero inconsciamente una sorta di ego che facesse loro credere di essere superiori e di avere diritto a tutto. Questa idea è stata del tutto esclusa, giungendo alla conclusione che, nella maggior parte dei cani, l’aggressività viene generata, volontariamente o meno, dai padroni.

Il maltrattamento è causa di aggressività

A volte i padroni cercano di amare e prendersi cura del proprio cane, ma questo non risponde positivamente. Ciò avviene quando è stato adottato un cane già adulto. Può essere dovuto al fatto che l’animale sia stato soggetto a maltrattamenti.

Non importa la personalità piacevole che un cane possa avere: se lo si maltratta in qualche modo, reagirà in maniera aggressiva.

Se oppresso, anche un saggio si comporta come un pazzo.

-Proverbio biblico-

Anche le punizioni comportano aggressività

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Il castigo fisico ed emotivo è una delle principali cause di aggressività nei cani. Di fronte a qualsiasi tipo di dolore al quale venga esposto il cane, questo reagirà in modo aggressivo per difendersi.

Voler insegnare al nostro cane un qualsiasi ordine, comportamento o altro, non dovrebbe mai essere causa di punizione. È stato confermato dalla scienza e dalla medicina che il rinforzo positivo è il modo migliore di insegnare ad un animale, affinché sia felice e lo siamo anche noi.

Il rinforzo positivo consiste nel concentrarsi sull’animale e nel congratularsi con lui per le cose che fa bene, piuttosto che controllare ciò a cui non obbedisce o che non fa, reagendo in modo adirato. Dovete pensare che un cane è un essere vivente e che, come succede anche a noi, ama essere trattato bene, con amore e affetto. In questo modo non darà mai segni di ribellione.

Ciò che invece dev’essere chiaro è che la razza non determina l’aggressività di un cane. A determinarla sono la sua educazione, l’ambiente e chi lo circonda.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.