La storia del riccio che tiene testa a un cane
Immaginate di adottare un riccio e farlo convivere assieme al vostro cane. Quante situazioni buffe e divertenti potrebbero presentarsi? Un’infinità. Ebbene, questa volta vi raccontiamo proprio la storia del riccio Bodlinka e del suo amico-nemico, il cane Kaemon.
In teoria, dovrebbe essere il piccolo riccio a sottostare al più grande e forte canide. Al contrario, come vedrete, questa simpatica storia ci racconta una realtà ben diversa.
Il riccio e il cane: scoprite la loro storia
Bodlinka arrivò a casa di una famiglia ceca quando già il cagnolone Kaemon viveva in casa. La situazione che andava a crearsi era davvero poco prevedibile. Due animali molto differenti, sia per tipologia che per dimensioni, e una convivenza che sarebbe potuta diventare anche insostenibile.
Kaemon è un Alaskan Malamute, ovvero, un cane di una stazza davvero imponente. Soprattutto in rapporto al piccolo riccio.
I padroni erano convinti che la reazione di Kaemon sarebbe stata complicata, con il riccio obbligato a scappare e nascondersi di giorno e di notte. In realtà, ci sono animali che riescono a farsi rispettare adoperando strumenti difensivi molto efficaci.
Il comportamento dei due nuovi amici, difatti, risultò davvero curioso e sorprese tutti. Ancora una volta, possiamo dire che nel regno animale mai nulla può essere dato per scontato.
Il primo contatto tra riccio e cane fu molto positivo. Tutto sembrava presagire a una nuova, intensa e lunga amicizia. Almeno fino al momento in cui fu dato loro da mangiare.
Un piatto per due
Per una strana coincidenza, Bodlinka mostrò preferire il cibo lasciato nella ciotola del cane Kaemon. Insomma, il piccolo riccio aveva voglia di rubare la merenda al suo nuovo amico, per giunta più grande e forte di lui. Una contesa per il cibo che iniziò praticamente dal primo giorno, un vero derby casalingo per il controllo del pasto.
Secondo il padrone dei due animali, tutto iniziò circa due anni fa. La prima volta che Bodlinka si avvicinò alla ciotola del cane, questi latrò in segnale di sfida. Ma il piccolo riccio rispose con un vero attacco, dimostrandosi pronto a tenere testa al più voluminoso coinquilino.
Dotato di un’arma temutissima, il riccio scagliò un aculeo contro Kaemon. Il cane fuggì correndo e piangendo per il dolore della puntura. Da quel momento, il nostro simpatico Alaskan Malamute fu costretto a osservare il litigioso riccio intento a mangiare il suo piatto preferito.
E senza poter fare nulla, nè lamentarsi nè tantomeno intervenire. Il ricordo del primo scontro è ben vivo nel ricordo del cane che, ovviamente, preferisce attendere il suo turno per mangiare, piuttosto che essere nuovamente punto.
I padroni hanno cercato di offrire a Bodlinka una ciotola più piccola, con la stessa pappa di Kaemon per cui va decisamente ghiotto. Un completo fallimento: il riccio ama mangiare dal piatto grande. Inoltre, vuole continuare a sfruttare questa posizione dominante, dimostrando che può mangiare dove vuole. Qui sotto ecco un video che mostra come il riccio riesce a tenere testa al cane. Questa volta, il più forte non vince, anzi.
https://www.youtube.com/watch?v=ko1L4PBWyNw
Con il cibo non si scherza, ma si vogliono bene
Bodlinka ha dimostrato di saper difendere il suo status di superiorità. Infatti riesce a mantenere il cane lontano e riesce a mangiare indisturbato, tranquillamente da solo, mentre Kaemon aspetta il suo turno. A parte questo momento quotidiano di tensione, i due sono amici inseparabili.
Passeggiano assieme dentro casa, giocano e spesso è possibile vederli dormire assieme nella cuccia del cane o sul più confortevole divano del salotto.
La ragione di questo comportamento, da parte del riccio, è inspiegabile. L’affetto reciproco che i due animali dimostrano è concreto, però esiste evidentemente un limite che prescinde da questa relazione di amicizia spontanea. Kaemon ha imparato una lezione importante, il primo giorno: amore e cibo non sono la stessa cosa. Soprattutto se parliamo di ricci. Simpatici e carini, ma occhio a toccar loro la pappa!
Foto principale: epv.elpais.com
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