Specie ombrello: cosa sono ed esempi
Scritto e verificato la psicologa Sara González Juárez
La conservazione della natura è una questione delicata, poiché è necessario fare i conti con una moltitudine di fattori difficili da controllare, e non solo con l’azione distruttiva degli esseri umani. Pertanto, molti tentativi di recupero di un ecosistema sono falliti perché sono venuti a crearsi degli sbilanciamenti in altri aspetti. È qui che entrano in gioco le specie ombrello.
È possibile che già il nome dia un’idea della loro funzione: si tratta di specie che accolgono altre specie sotto la loro ala, proteggendole in termini di conservazione. In questo articolo parleremo di questo concetto, dal momento che è una delle strategie più efficaci quando si tratta di allocare sforzi e mezzi economici. Non perdetevi le prossime righe.
Cos’è una specie ombrello?
Le specie ombrello sono quelle che vengono selezionate come fulcro degli sforzi per la conservazione di un ecosistema. Questo perché, proteggendo quella specifica specie, si produce un effetto positivo anche su altre specie nello stesso habitat.
Questo termine non è nuovo: è stato coniato nel 1984 presso la Stanford University e definisce “una comunità i cui requisiti minimi di area sono sono almeno comprensivi del resto della comunità per la quale si cerca protezione”.
Pertanto, le specie ombrello vengono scelte non tanto per la funzione che svolgono nell’ecosistema (che è comunque importante), ma per i loro bisogni. Si tratta cioè di specie le cui esigenze sono ampie e variegate, oltre che complesse, per cui è necessario intervenire a più livelli per garantirne la sopravvivenza.
Requisiti per la catalogazione di una specie come “ombrello”
Prima dell’elaborazione di un piano di conservazione, è essenziale lo studio dell’ecosistema. Pertanto, quando si individuano le interrelazioni tra le specie, si individuano anche i loro bisogni e, con essi, i criteri per considerare una specie come ombrello per le altre. Sono i seguenti:
- L’estensione del territorio di cui ha bisogno la specie ombrello deve essere sufficientemente ampia da includere aree di altre specie da proteggere.
- La posizione all’interno della catena alimentare delle specie ombrello deve essere significativa nel controllo delle popolazioni.
- Criteri di cui tenere conto sono anche la rarità della specie, nonché il suo stato di conservazione e il rischio di estinzione.
- Deve giocare un ruolo importante come concorrente o predatore di altre specie. Non bisogna assolutamente trascurare questi aspetti del comportamento durante la selezione.
Applicazioni della tecnica delle specie ombrello
La selezione delle specie ombrello non è solo utile per ottimizzare gli sforzi di conservazione, ma ha anche altre applicazioni. Tra le varie utilità, permette di:
- Individuare luoghi ottimali per creare riserve naturali.
- Studiare a fondo la composizione degli ecosistemi, nonché la loro struttura.
- Stabilire corridoi ecologici per collegare tra loro habitat frammentati.
- Realizzare inventari di flora e fauna.
- Localizzare gli spazi geografici che richiedono un intervento urgente.
Dedicare sforzi alla conservazione di una specie ombrello è un modo molto efficace per proteggere diverse specie in breve tempo.
Esempi di specie ombrello
Prendendo come esempio la Spagna, la specie ombrello più conosciuta in questo Paese è la lince pardina (Lynx pardinus), seguita dall’aquila imperiale. Entrambe le specie influiscono su piccole popolazioni faunistiche come insetti e anfibi, ma anche sulle piante. Infatti, le epidemie di mixomatosi e di malattia virale emorragica che hanno colpito il coniglio iberico hanno avuto un grave impatto sulla loro conservazione (poiché questo costituisce una parte fondamentale della loro alimentazione).
Pertanto, il rilascio di conigli per ripopolare le foreste mediterranee faceva parte del piano di conservazione della lince pardina e dell’aquila imperiale. Inoltre, per evitare di essere investiti sulle strade come spesso accadeva, sono stati costruiti molti corridoi sotterranei sfruttati anche da altre specie.
Questa strategia è attuata in molti ecosistemi. Di seguito vi mostriamo altri esempi di specie ombrello:
- Mammiferi: giaguaro (Panthera onca), orso andino (Tremarctos ornatus), tapiro sudamericano (Tapirus terrestris), rinoceronte nero (Diceros bicornis) e lamantino (genere Trichechus).
- Uccelli: aquila reale (Aquila chrysaetos), gallo cedrone (Tetrao urogallus), allocco macchiato (Strix occidentalis) e picchio di Magellano (Campephilus magellanicus).
- Rettili: coccodrillo dell’Orinoco (Crocodylus intermedius), tartaruga embricata ( Eretmochelys imbricata) e tartaruga arrau (Podocnemis expansa).
Come potete vedere, la conservazione delle specie non si limita solo ad incrementare il numero di animali o piante di una specie, ma tiene conto anche dell’intero ecosistema. E non sorprende, perché tutto in natura è interconnesso e armonizzato, anche l’intervento di noi umani. Per questo ricorriamo ancora una volta a una frase molto frequente in questi contesti: prendersi cura di loro significa prendersi cura di noi.
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