Storno, l'uccello che offusca i cieli con il "sole nero"
Lo storno comune (o “europeo”) è un uccello di taglia media, con piumaggio nero. Una delle sue caratteristiche più originali sta nel fatto che il suo becco cambia di colore, in base al periodo dell’anno.
Ma questa non è l’unica curiosità di questo straordinario volatile. Infatti, ha anche la capacità di imitare i suoni e forma stormi così numerosi che coprono l’intero cielo, provocando un fenomeno noto come “sole nero” (o “black sun”). In questo articolo vi sveleremo tutto ciò che bisogna sapere sullo storno.
Caratteristiche dello storno comune
Lo storno è un uccello che misura circa 23 centimetri e pesa circa 100 grammi. Le sue piume sono quasi completamente nere, poiché a seconda del periodo dell’anno o dell’età dell’esemplare, possono mostrare anche macchie o sfumature di bianco, viola o verde.
Le zampe sono rosa (o rossastre) e il becco è stretto, con la punta acuminata, marrone in inverno e giallo in estate. Per capire se uno storno è maschio o femmina, dovete osservare il becco, che è più grigio nelle femmine.
È considerato un uccello rumoroso, poiché il suo canto è composto da tonalità e suoni diversi. Sebbene entrambi cantino, i maschi sono più “espressivi” e possono persino imitare canzoni o suoni che sentono intorno a loro.
Queste composizioni aumentano durante la stagione riproduttiva, come si capisce, e diminuiscono dopo l’accoppiamento. Man mano che cresce, lo storno avrà un “repertorio musicale” più ampio e sarà in grado di attrarre le femmine più facilmente.
Sono infatti loro che scelgono il partner le cui canzoni sono maggiormente complesse, in quanto è sinonimo di esperienza e longevità. Questi canti servono anche a difendere il territorio dall’invasione dei rivali in amore più giovani.
Cosa mangia lo storno?
In termini di alimentazione, lo storno ha una dieta abbastanza ampia. È principalmente insettivoro e preferisce ragni, falene, libellule, formiche, mosche, scarafaggi o cavallette. A volte può mangiare anche vermi, lumache e persino piccole rane. Se c’è scarsità di prede, lo storno comune si accontenta di consumare cereali, semi o frutta.
In ogni caso, si nutre vicino al terreno, tra le erbe basse. Pertanto, è comune vedere un gruppo di storni nelle vicinanze di animali al pascolo. Approfittano di queste mandrie per procurarsi il cibo: scendono sulla terra quando trovano un buon posto per mangiare e, dopo aver soddisfatto l’appetito, riprendono il volo.
Lo storno e il fenomeno del “sole nero”
Questo uccello è molto socievole, il che significa che di solito si sposta e vive in gruppo, specialmente in autunno e in inverno, al di fuori della stagione riproduttiva. Sebbene il numero di individui che compongono lo stormo possa variare, alcuni arrivano ad essere composti da migliaia di esemplari.
Una delle ragioni, alla base di questi straordinari assembramenti, va cercata nel fatto che questi stormi così numerosi garantiscono una difesa più efficace contro i predatori rapaci. Parliamo, in particolar modo, di alcune specie di falco (sparviero eurasiatico e falco pellegrino) che sono soliti cibarsi di carne di storno.
Quando volano, gli storni creano una formazione sferica che si espande e si contrae spesso. Non hanno uno o più leader, ma la velocità, i movimenti e il percorso vengono determinati da tutti i membri.
Uno dei principali problemi causati da questo “sole nero” è la quantità di escrementi che viene prodotta. Nelle aree conosciute come “posatoi” può accumularsi fino a mezzo metro di guano, che, in tale concentrazione, può essere tossico o persino mortale per determinati tipi di alberi e piante. In quantità minore, serve come fertilizzante naturale.
Durante ogni primavera – da marzo ad aprile – si possono vedere gruppi di oltre un milione di storni nel sudovest dello Jutland, in Danimarca, prima del tramonto. Nidificano nella Scandinavia settentrionale e iniziano la migrazione verso le aree di accoppiamento.
Lo stormo crea forme molto complesse e scure in cielo. Questo fenomeno è noto come “sole nero” perché il cielo prende quel colore per via dell’enorme numero di uccelli che compongono questo incredibile assembramento di volatili.
Se volete osservare questo straordinario spettacolo naturale, vi consigliamo di visitare le città di Ribe e Tonder, sempre in territorio danese. Anche in alcune zone del Regno Unito si verifica un fenomeno simile, sebbene più piccolo e con appena (si fa per dire) 50.000 esemplari, noto come “murmuration”.
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