6 animali che possono soffrire di depressione
La depressione è uno dei disturbi più diffusi ai giorni nostri, non solo tra le persone ma anche negli esseri viventi non umani. Infatti, sempre più animali possono soffrire di depressione: ciò testimonia ancora una volta quanto gli animali e le persone siano simili, molto più simili di quanto pensiamo.
In questo articolo parliamo di sei specie animali che possono soffrire di depressione. Gli esempi che vi mostreremo ci faranno riflettere sul fatto che gli animali provano emozioni e sentimenti, proprio come le persone.
Perché si parla di depressione?
La depressione è un disturbo mentale caratterizzato da una profonda tristezza che non va via da sola e che interferisce con il normale corso della nostra vita. È così per gli esseri umani così come per il resto delle specie, poiché i meccanismi cerebrali delle emozioni sono simili, almeno nei mammiferi.
Come possiamo sapere se un animale è depresso? Per uno psicologo, la tristezza non si comunica solo con le parole. Chi soffre di depressione non sempre piange o ha un’espressione addolorata: può trascurare la propria igiene, smettere di mangiare, passare l’intera giornata a letto o persino essere aggressivo. Questi sintomi sono caratteristici di tutte le specie.
Gli esseri umani possono parlare tra loro di come ci sentiamo, ma sfortunatamente gli animali non dispongono di questo tipo di comunicazione verbale.
Per valutare il loro stato mentale, è necessario conoscere, in primo luogo, il loro comportamento normale in natura e, infine, analizzare e fare un confronto con gli eventi che hanno causato il cambiamento di comportamento e su come lo mostra l’animale.
Gli animali che possono soffrire di depressione
Ecco un elenco di alcuni animali che possono soffrire di depressione. Non sono gli unici, ma sono i più rappresentativi e conosciuti.
1. I primati non umani
I primati sono i cugini dell’uomo, gli animali più simili agli esseri umani e sono stati tra i primi a cui è stata diagnosticata la depressione. Il paradosso è che la loro prigionia, che è la causa della loro depressione, si è trasformata nell’opportunità di studiare il loro comportamento e la fisiologia associati a questo disturbo.
Numerosi studi hanno dimostrato che gli esseri umani e i grandi primati sono così simili che, quando sono depressi, si somigliano ancora di più. I sintomi sono davvero sorprendenti.
In cattività, un primate depresso mostra comportamenti come l’inattività, lo sguardo fisso, la stereotipia e l’anoressia. Può anche presentare mutilazione, calvizie e aggressività verso i suoi simili. Sono stati documentati persino dei tentativi di suicidio.
Anche in natura sono stati registrati dei casi di depressione nei primati, ma sono spesso collegati a situazioni di vita stressanti, come il lutto per la morte di una persona cara. Collegati a queste esperienze sono stati evidenziati anche casi di disturbo da stress post-traumatico e disturbi d’ansia.
2. Delfini e altri cetacei
Anche i delfini che vivono in cattività e che vengono usati per l’intrattenimento umano hanno mostrato di soffrire di depressione. Abituati a vivere in grandi gruppi e percorrere lunghe distanze quotidiane, quando vengono costretti all’isolamento sociale, i problemi di salute derivanti dal vivere in piscina e il mancato arricchimento ambientale finiscono per deteriorare la loro salute mentale.
È comune osservare i delfini che nuotano in modo irregolare, sbattono contro le pareti dell’acquario, perdono l’appetito o diventano immobili e svogliati quando sono depressi. Molte volte, le ferite derivate dall’urto contro le pareti dell’acquario finiscono per mettere fine alla vita dell’animale. Si è pensato persino che questi mammiferi siano capaci di suicidarsi.
3. I cani sono tra gli animali che possono soffrire di depressione
I cani convivono con gli umani da secoli, per cui conosciamo più degli altri la loro emotività. Fortunatamente, oggi c’è ancora più consapevolezza sulla loro salute mentale.
I cani depressi mostrano comportamenti come apatia, anoressia e mancanza di motivazione. È importante fare una buona diagnosi, poiché la depressione canina spesso va di pari passo con l’ansia. Un cane può mostrare comportamenti aggressivi e ossessivi, come il fatto di grattarsi eccessivamente o altri atteggiamenti stereotipati.
4. I gatti
I gatti sono particolarmente sensibili all’ansia e possono soffrire anche di depressione. I felini hanno maggiori probabilità dei cani di mostrare comportamenti letargici. Alcuni di loro sono i seguenti:
- Mancanza di appetito.
- Non si leccano.
- Non vogliono giocare.
- Si nascondono per la maggior parte del tempo.
- Dormono troppo o ad orari insoliti.
5. Gli uccelli
Non sono solo i mammiferi ad essere depressi. Gli uccelli, soprattutto quelli gregari, possono soffrire di depressione a causa di eventi come la morte di una persona cara o un prolungato isolamento sociale.
I sintomi variano a seconda della specie, ma i casi più eclatanti si verificano tra i pappagalli. Questi uccelli spesso manifestano depressione con sintomi simili a quelli di quando sono fisicamente malati: deplumazione, piume arruffate, anoressia o muta. Possono beccarsi ossessivamente o essere aggressivi con i loro simili.
6. Gli elefanti
Gli elefanti hanno un’emotività profonda e complessa, oltre ad avere forti legami familiari. La perdita dei propri simili e l’isolamento della prigionia devastano la salute mentale di questi animali. I casi di elefanti rinchiusi negli zoo e consumati dalla depressione e dall’ansia purtroppo sono moltissimi.
Ma non è solo in cattività che gli elefanti sono animali che possono soffrire di depressione. Studi sull’elefante africano (Loxodonta africana) hanno rivelato che i figli delle madri uccise dai bracconieri diventano aggressivi con gli umani a causa dei traumi causati durante la loro infanzia.
Una riflessione sugli animali che possono soffrire di depressione
È vero che animali come la spugna di mare o il corallo della barriera corallina, che hanno un sistema nervoso molto basilare, mettono in dubbio il fatto che tutti gli animali possano soffrire di depressione. Le regole qui descritte non sono applicabili a tutte le specie, poiché per provare emozioni complesse è necessario avere un sistema nervoso complesso.
Ciò che gli studi rivelano, tuttavia, è che sottoporre gli animali a disagio emotivo per lungo tempo ha degli effetti disastrosi sulla loro salute mentale. Tenendo conto di ciò, è importante ribadire ancora una volta che nessuno ha il diritto di maltrattarli, in nessun caso e per nessuna ragione.
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