I delfini in cattività soffrono davvero?

I delfini in cattività soffrono davvero?
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 09 giugno, 2023

L’addestramento di delfini in piscine artificiali, a scopo di intrattenimento umano, da sempre genera molte polemiche. Questi cetacei partecipano anche alla riabilitazione e alla stimolazione di bambini e adulti con disabilità. Ma la domanda centrale è sempre la stessa: i delfini in cattività soffrono, oppure no?

Principali delfinari in tutto il mondo

Attualmente, si stima che oltre 2000 cetacei vivono in cattività, in acquari distribuiti in 60 paesi. Sebbene la maggior parte di questi cetacei siano delfini e orche (appartenenti alla famiglia Delphinidae), troviamo anche focene e beluga, nei parchi acquatici.

Il primo delfinario è stato inaugurato in Florida (Stati Uniti), durante gli Anni ’30. A partire da quel momento, gli spettacoli con i cetacei hanno avuto un enorme successo in tutto il mondo e il numero di zoo marini si è moltiplicato.

In Italia, attualmente, ci sono 4 delfinari: l’Acquario di Genova, il Delphinarium di Fasano, il Parco di Oltremare (Riccione) e lo Zoomarine di Roma (tra Torvaianica e Pomezia). In Europa, la più grande concentrazione di delfini in cattività riguarda la Spagna, dove ci sono ben 12 delfinari. Giappone, Cina, Stati Uniti, Messico, Russia e Ucraina ne hanno ancora di più.

Attualmente, nonostante i dati scientifici che mostrano la sofferenza dei delfini in cattività, continuano a rappresentare una sicura fonte di guadagno. In effetti, l’allevamento commerciale dei delfini è considerato un “mercato emergente” in paesi come Russia, Giappone, Cina e Messico.

bambina nuota con un delfino

La finta favola dei delfini felici: cinema e TV

L’industria cinematografica e televisiva ha creato un’immagine fantastica dei delfini, costruita ad hoc per sorprendere i bambini. Grandi e piccoli, infatti, rimangono affascinati dalle avventure di famosi delfini come, per esempio, il celeberrimo Flipper. Fin dalla tenera età, i giovani di tutto il mondo vengono abituati al sorriso amichevole dei delfini nelle piscine.

Tuttavia, molti cetacei in cattività presentano numerosi sintomi di stress, ansia e depressione. Il fatto che non mostrino questi stati d’animo nelle loro esibizioni, non significa che non provino emozioni negative.

In realtà, il delfino è un animale estremamente sensibile e intelligente che comunica soprattutto con gesti e suoni. Raramente i cetacei usano espressioni per esprimere i loro sentimenti o emozioni. Pertanto, dobbiamo smettere di credere che un delfino sorrida costantemente.

La cattura dei delfini per gli spettacoli

Vi siete mai chiesti come arriva un delfino in un parco acquatico?

Quasi tutti i cetacei in cattività sono stati catturati nel loro habitat naturale e violentemente privati ​​della loro libertà. I casi di delfini che sono nati da genitori che già vivevano nei delfinari, infatti, sono casi molto rari.

La cattura è un processo aggressivo che espone gli animali a un livello molto alto di stress, mettendo a rischio la loro vita. Fondamentalmente, i cetacei vengono seguiti e circondati da varie barche, con l’obiettivo di dirigerli verso una determinata trappola. Molte volte, vengono persino usati degli esplosivi per spaventare i delfini e costringerli a muoversi in una determinata direzione.

Alcuni paesi, come Stati Uniti e Messico, “si difendono” sostenendo che la cattura dei cetacei è vietata nella loro legislazione. Tuttavia, avendo decine e decine di delfinari, assai redditizi, non riescono a spiegare come maiin che modo questi centri riescano sempre ad avere nuovi esemplari da mostrare al pubblico…

quattro delfini durante uno spettacolo in un delfinario

Poiché il tasso di mortalità è relativamente alto nei delfinari, la cattura di cetacei selvatici continua ad essere una realtà. Attualmente numerosi animali vengono catturati nei mari di Cuba, Giappone, Russia, Cina, Indonesia e sull’estesa costa africana.

I delfini in cattività vivono male e muoiono prima

È ovvio dire che i cetacei, così come tutti gli animali in cattività, vivono in ambienti completamente artificiali. Un delfino che nuota liberamente nell’oceano, deve abituarsi alle piccole piscine che sono trattate chimicamente. Oltre a diventare più sedentari, questi cetacei diventano vulnerabili alle allergie e alle infiammazioni dovute al cloro e alle alterazioni del pH dell’acqua.

D’altra parte, per via del contatto con il pubblico, questi esemplari sono esposti a sovraeccitazione costante. Durante gli “spettacoli” e durante l’allenamento, questi animali devono sopportare musica ad alto volume, grida, fuochi artificiali e altri rumori. Tutto ciò genera un contesto assolutamente stressante.

Un altro aspetto dannoso dei delfinari è la mancanza di ombra e la scarsa profondità delle piscine. Poiché la pelle e le mucose dei cetacei sono sensibili, l’esposizione eccessiva alla radiazione solare è molto pericolosa. Molto spesso si osservano scottature solari nei delfini in cattività.

Infine, dobbiamo menzionare la mancanza di arricchimento ambientale nei delfinari. I cetacei sono curiosi e intelligenti, quindi dovrebbero sempre essere stimolati mentalmente per rimanere sani e felici.

Nel loro habitat naturale, questi animali esplorerebbero naturalmente ogni angolo di mare. Ma i delfini in cattività sono soggetti a una realtà monotona, che favorisce lo sviluppo di numerosi disturbi, sia fisici che mentali.


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