Animali bipedi: caratteristiche ed esempi

Quando si parla di animali bipedi, di solito si pensa che siano la cuspide dell'evoluzione, poiché sono paragonati agli umani. Tuttavia, non è del tutto così. Scopriamo insieme perché.
Animali bipedi: caratteristiche ed esempi

Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2022

Ci sono molti modi per classificare gli animali. Uno di questi si basa sul loro modo di muoversi, condizione da cui nasce la differenziazione tra animali quadrupedi e bipedi. Questi ultimi sono quelli che possono stare in piedi su 2 zampe e camminare.

Sebbene la prima specie che viene in mente pensando a questa sia la nostra, ce ne sono molte altre che sicuramente non è difficile evocare. O perché gli arti anteriori si sono evoluti per svolgere un’altra funzione o perché è utile per determinati compiti, il bipedismo presenta vantaggi per molti animali. Qui potete scoprire qualcosa in più sull’argomento.

Caratteristiche degli animali bipedi

Gli animali hanno diversi modi di muoversi: volare, gattonare, nuotare o persino rotolare. Nel gruppo delle specie che camminano o saltano a terra, gli animali bipedi sono quelli che usano solo 2 dei loro arti per muoversi. Sono molte le specie che hanno adottato questo mezzo, tra cui dinosauri, uccelli e alcuni mammiferi.

Esistono 2 modalità nel bipedismo a seconda delle caratteristiche che la specie ha sviluppato e delle sue esigenze. Questi sono i seguenti:

  1. Bipedismo obbligato: correre o camminare è la principale forma di locomozione dei bipedi obbligati e non sono adatti a muoversi in modo quadrupede. Lo struzzo, per esempio, è uno di questi.
  2. Bipedismo facoltativo: il movimento su 2 zampe risponde ad un’esigenza specifica, come la fuga da un predatore. Un esempio di questo sono i suricati.

In che modo un animale bipede è diverso da un quadrupede?

Sebbene a prima vista basti osservare come si muove l’animale in questione, le differenze tra i due mezzi di movimento riguardano più aspetti da tenere in considerazione. Li esemplifichiamo nel seguente elenco:

  • Nel caso dei vertebrati terrestri, nonostante siamo tutti tetrapodi, alcune specie hanno continuato a muoversi in modo quadrupede, mentre altre si sono evolute per potersi muovere su 2 zampe.
  • Muscoli degli arti: gli esseri viventi che si muovono a quattro zampe hanno muscoli flessori molto più sviluppati degli estensori. Negli animali bipedi, invece, sono gli estensori ad avere più massa, qualità che permette loro di rimanere eretti.
  • Gli animali bipedi hanno un campo visivo più ampio e liberano gli arti anteriori per svolgere compiti specifici. D’altra parte, la posizione eretta consente l’espansione della gabbia toracica, fornendo all’animale una maggiore resistenza durante la corsa o il salto.
  • I quadrupedi, invece, hanno una maggiore velocità esplosiva a discapito dell’energia spesa, che è molto più alta.
Un tucano è uno degli animali bipedi.

Evoluzione degli animali bipedi

Il bipedismo è sorto più di una volta nel corso dell’evoluzione, cioè non esiste un antenato comune a tutte le specie che camminano su 2 zampe. In molti di essi, come i marsupiali che saltano o gli uccelli che corrono, è un’evoluzione convergente. In altre parole, il carattere sorge in risposta a richieste simili, ma indipendentemente.

La comparsa del bipedismo risponde a 3 esigenze: essere più veloci, avere 2 arti liberi e, nel caso degli uccelli, adattarsi al volo. I primi animali bipedi furono i dinosauri, nei quali apparve in seguito il movimento quadrupede (e non viceversa, come ci si poteva aspettare).

Gli arti posteriori dei bipedi sono significativamente più grandi degli arti anteriori, in quanto potrebbero essere un ostacolo alla velocità se fossero della stessa taglia.

In particolare, il bipedismo è emerso tra i primati 11,6 milioni di anni fa come forma di adattamento alla vita sugli alberi. Il fatto di avere gli arti posteriori mantenuti dritti favoriva la possibilità di rafforzare le braccia per il movimento a terra e la brachiazione (trasporto tramite i rami).

Esempi di animali bipedi

Sicuramente avete visto l’essere umano identificato in molte delle caratteristiche presentate sopra. Tuttavia, di seguito sono riportati alcuni esempi di animali che soddisfano anche i requisiti del bipedismo.

Gorilla

I gorilla generalmente si muovono in modo quadrupede. Le loro braccia sono molto più sviluppate delle gambe, in quanto vengono utilizzate come fulcro quando si cammina (anche se è stato recentemente scoperto che ciò non avviene sulle nocche, come si pensava in precedenza). Il loro bipedismo è facoltativo, in quanto sono in grado di muoversi su 2 zampe quando hanno bisogno delle mani libere.

Uno dei mammiferi in via di estinzione.

Struzzo

Lo struzzo è l’animale bipede più veloce del mondo: può correre a 70 chilometri all’ora. Infatti durante la gara fa passi di 5 metri. La combinazione delle sue lunghe gambe, la disposizione delle ossa e delle dita dei piedi, così come i potenti muscoli che possiede, sono la chiave di questa incredibile velocità.

Lo struzzo si è dovuto adattare perfettamente alla gara, perché non è in grado di volare.

Uno degli animali bipedi.

Pinguino

Sebbene siano uccelli adattati al nuoto e il loro movimento bipede sia chiaramente scarsa, la loro forma eretta dà ai pinguini la capacità di camminare sulla terraferma. La tessitura delle loro gambe non solo li aiuta a spingersi sott’acqua, ma dà loro anche una certa stabilità per alzarsi in piedi.

Uno degli animali bipedi.

Canguro

Questi marsupiali non possono camminare, poiché si adattano al movimento saltando. Quando si muovono lentamente si appoggiano sulla coda per fare ogni passo, ma quando corrono possono fare grandi balzi, raggiungendo i 50 chilometri all’ora. Sono caratterizzati dalla presenza del marsupio, una sacca in cui alloggiano i loro piccoli mentre si sviluppano.

Uno dei tipi di marsupiali.

Suricato

I suricati sono generalmente quadrupedi. Tuttavia, sono in grado di stare in piedi sulle zampe posteriori quando adottano la loro caratteristica posa vigile mentre escono dalle loro tane. Usano anche le zampe anteriori per scavare i tunnel delle loro strutture, quindi il loro corpo è adattato all’uso differenziale di arti posteriori e anteriori.

I suricati sono animali che vivono nelle tane.

Come si vede, l’uso che viene dato agli arti non dipende tanto dallo stato evolutivo della specie, quanto piuttosto dalle esigenze imposte dall’ambiente. Se gli umani dovessero volare o scavare tane, la nostra morfologia sarebbe totalmente diversa e il nostro percorso evolutivo altrettanto avanzato.


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