5 animali digitigradi che dovete conoscere
Gli animali digitigradi sono quelli che camminano usando solamente le falangi come punto di appoggio. Questa particolarità li rende molto più veloci e silenziosi di tutti gli altri esseri viventi. In questo articolo vi spiegheremo tutto ciò che bisogna sapere sugli animali digitigradi.
Cosa sono e quali sono gli animali digitigradi?
A differenza degli ungulati – che appoggiano il peso su unghie o zoccoli – gli animali digitigradi entrano in contatto con il terreno sia con le unghie che con i cuscinetti, mostrando quindi un’unica struttura di appoggio. Vediamo 5 esempi di animali digitigradi tra i più conosciuti:
1. Cane
Questa specie domestica, antenato del lupo, quando corre e cammina sostiene il peso su quattro dita o cuscinetti digitali, presenti sia sulle zampe posteriori che anteriori. A loro volta, hanno un cuscinetto metacarpale nel centro del piede, un dito interno che non si appoggia e un cuscinetto carpale superiore.
Le zampe dei cani possono essere nude o coperte di peli e sono i cuscinetti a sostenere il peso dell’animale. Sono abbastanza sensibili alle alte temperature.
2. Gatto
Un altro degli animali digitigradi più famosi e silenziosi che esistano. L’intera famiglia dei felini (con alcune eccezioni, come il ghepardo) hanno unghie retrattili, che si aprono quando le zampe si allungano, solamente in caso di difesa o caccia. Ciò permette un miglior appoggio sul terreno, evitando qualsiasi tipo di rumore.
I gatti camminano sulla punta delle loro zampe in modo assolutamente leggero e praticamente impercettibile. Un’abitudine piuttosto curiosa è che posizionano gli arti posteriori (con quattro dita) quasi nello stesso punto in cui hanno precedentemente appoggiato la parte anteriore (con cinque dita). In questo modo, possono minimizzare il rumore e sono sicuri di camminare su un terreno solido che è già stato esplorato e non presenta alcun pericolo.
3. Elefante
Il più grande mammifero terrestre del mondo (pesa circa sei tonnellate) richiede zampe molto forti per mantenere tutto il suo peso. E anche se è qualcosa di incredibile, le sue dita sono molto flessibili! Sono molto grandi e circondate da tessuto adiposo, che funge da cuscinetto antiurto quando l’animale corre o cammina.
Nel caso degli elefanti africani, hanno quattro unghie sulle zampe anteriori e tre sulle zampe posteriori. Gli esemplari asiatici ne presentano cinque e quattro, rispettivamente. Quelle davanti sono più circolari e possono spostare oggetti, mentre le unghie posteriori sono più ovali e forti. Per camminare o correre, alzano le zampe e piegano le ginocchia, qualcosa di molto insolito, trattandosi di mammiferi.
4. Topo
Parliamo ora di un piccolo mammifero, anche lui digitigrado come tutta la sua famiglia di roditori. Il topo possiede delle zampe dotate di dita molto lunghe, che possono essere separate o unirsi a seconda della situazione. Inoltre, le estremità sono dotate di unghie abbastanza forti che gli servono per scavare nella terra o maneggiare il cibo.
Sulle zampe posteriori, il topo possiede cinque dita, quattro su quelle anteriori. Per camminare, appoggia solo il bordo, in modo tale da essere molto veloce e silenzioso. Quando si fermano mettono a terra l’intero piede, soprattutto con le dita aperte, per ottenere maggiore sostegno.
5. Coniglio
Chiudiamo la nostra rassegna dedicata agli animali digitigradi con un esemplare davvero molto simpatico. Le zampe anteriori del coniglio sono più corte di quelle posteriori, sebbene entrambe siano caratterizzate da una lunghezza considerevole, in relazione al resto del corpo.
Oltre a camminare sulle dita, questa specie può saltare a grande distanza, sia in alto che in lungo. Questo meccanismo è usato per sfuggire dinanzi a un eventuale pericolo (il coniglio si trova alla base della catena alimentare). Possiede dei cuscinetti su tutte e quattro le zampe, disposte come segue: quattro ovali davanti e uno triangolare, nella zona posteriore.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Patel, B. A. (2009). Not so fast: speed effects on forelimb kinematics in cercopithecine monkeys and implications for digitigrade postures in primates. American Journal of Physical Anthropology: The Official Publication of the American Association of Physical Anthropologists, 140(1), 92-112.
- Hayama, S., Chatani, K., & Nakatsukasa, M. (1994). The digitigrade hand and terrestrial adaptation in Japanese macaques. Anthropological Science, 102(Supplement), 115-125.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.