Bdelloidea: microrganismo di 24.000 anni fa tornato in vita

I rotiferi "Bdelloidea" sono composti per lo più da femmine partenogenetiche, quindi la specie spesso manca di esemplari maschili. Scoprite questo microrganismo che sembra essere indistruttibile!
Bdelloidea: microrganismo di 24.000 anni fa tornato in vita
Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Scritto e verificato il biologo Cesar Paul Gonzalez Gonzalez.

Ultimo aggiornamento: 12 giugno, 2023

Una delle cose più fantastiche nella mente di alcuni scrittori è la prospettiva di ibernarsi e dormire per anni. Tuttavia, almeno per gli esseri viventi complessi, è impossibile riuscirci senza morire nel tentativo, o almeno così si credeva fino all’anno 2021. Durante una ricerca condotta in Antartide, all’interno del permafrost è stato scoperto un rotifero (Bdelloidea) con incredibili abilità.

Com’è possibile immaginare, questo organismo era rimasto congelato per diversi anni ed è uno dei primi esseri pluricellulari in grado di “rinascere”, nonostante il tempo trascorso. Questa specie è piccola e invisibile ad occhio nudo, ma grazie alla sua incredibile capacità di sopravvivere è arrivata fino ai giorni nostri. Continuate a leggere per saperne di più sulla storia di questo minuscolo microrganismo.

Cosa sono i rotiferi?

Questo gruppo di animali è microscopico, dal momento che misurano tra 0,2 e 1 millimetro di lunghezza. Questi organismi abitano ambienti acquatici freschi e salati, terreni umidi, muschi, licheni e qualsiasi tipo di ambiente con acqua in eccesso. La forma fisica dei rotiferi è caratteristica, poiché il loro corpo ricorda una specie di bicchiere da vino, largo nella testa, ma sottile nel peduncolo.

Nello specifico, il corpo di questi esemplari è diviso in tre sezioni: testa, tronco e piede. Al microscopio si osservano alcune caratteristiche distintive di ciascuna regione, elencate di seguito:

  • Testa: quest’area presenta una corona ciliata, delle specie tentacoli microscopici, il cui movimento permette loro di creare piccole correnti. In effetti, queste oscillazioni costituiscono l’origine del loro nome, poiché sembrano “portare una ruota” sulla testa. Questo è il significato letterale del latino rotifera.
  • Tronco: ospita tutti gli organi che elaborano il cibo, come l’intestino, lo stomaco e la cloaca. Sebbene ogni specie differisca leggermente l’una dall’altra, di solito si tratta della regione più ampia del corpo.
  • Piede o peduncolo: a prima vista sembra una specie di coda, capace di allungarsi e ritrarsi. Questa sezione viene utilizzata per trascinarsi o per ancorarsi a un’area specifica.

Nonostante le loro dimensioni, il gruppo dei rotiferi è molto resistente. In effetti, comprende più di 2.000 specie descritte in tutto il mondo. Questa non è solo una coincidenza, poiché presentano un meccanismo di latenza, che li rende resistenti alla siccità, al freddo estremo, ai cambiamenti chimici nell’acqua e alla carenza di cibo.

Rotiferi visti al microscopio.
Rotifero del genere Philodina visto al microscopio. Fonte: Juan Carlos Fonseca Mata/Wikimedia Commons.

Un viaggio indietro nel tempo

Per saperne di più sulla vita sulla Terra milioni di anni fa, di solito si utilizzano alcune regioni dei poli, in cui il freddo consente alle calotte glaciali di essere permanenti.

Questi luoghi vengono chiamati permafrost, la cui particolarità è quella di contenere “mummie” di esseri viventi, intrappolati al loro interno da molte ere. Questo li rende vere e proprie capsule del tempo, che aiutano a conoscere meglio il passato.

Partendo da questa idea, il team di ricerca, guidato dalla ricercatrice Lyubov Shmakova, ha raccolto parte del fondo del permafrost nella Siberia nord-orientale. Mentre analizzavano il ghiaccio, hanno notato che un microrganismo stava iniziando a muoversi. Analizzandolo, hanno capito cosa stava accadendo: un affascinante rotifero era rimasto intrappolato per anni nel ghiaccio e stava tornando in vita.

Caratteristiche del microrganismo Bdelloidea

Formalmente i Bdelloidea sono un sottogruppo dei rotiferi che raggruppa la maggior parte delle loro specie. Questi organismi sono noti per essere molto resistenti, in quanto sopravvivono a temperature di 0 e -20°C. Come se non bastasse, la quasi totalità degli individui appartenenti a questo gruppo è partenogenetica.

Queste caratteristiche sono importanti, poiché costituiscono i tratti principali del microrganismo congelato nel permafrost. In altre parole, quello che è stato osservato era un piccolo animale che sembrava essere un rotifero, che si è rianimato dopo essere stato scongelato dal pezzo di ghiaccio che lo proteggeva. Grazie alle caratteristiche individuate sopra, non c’erano dubbi che l’esemplare appartenesse al gruppo Bdelloidea.

Secondo un articolo sulla rivista Current Biology, pubblicato nel 2021, i ricercatori che hanno scoperto questo sopravvissuto sono riusciti a classificarlo come appartenente al genere Adineta.

Per riuscirci, hanno effettuato analisi genetiche, che hanno dimostrato la loro vicinanza a questo gruppo. Inoltre, è stato effettuato anche un processo per identificare l’età di questa specie. In questo modo, è stato possibile determinare che è stato congelato 23.000 o 24.000 anni fa.

Varietà di rotiferi bdelloidi e le loro mascelle.
Micrografie elettroniche di diversi rotiferi bdelloidi e delle loro mascelle. Fonte: Diego Fontaneto/Wikimedia Commons.

Come ha fatto a sopravvivere così a lungo?

Grazie alla sua capacità di rallentare il metabolismo, è sopravvissuto al congelamento all’interno del ghiaccio. Inoltre, il corpo del rotifero ha subito una modifica interna, che gli ha permesso di ridurne le dimensioni per evitare il congelamento totale. In breve, è diventato più piccolo e ha interrotto il metabolismo, rimanendo in uno stato dormiente chiamato “criptobiosi”.

Questo processo è servito salvarlo dal congelamento, che lo avrebbe portato alla morte, quindi sono bastate poche ore di calore perché tornasse alla normalità.

Sebbene il gruppo Bdelloidea sia noto per esibire questo tipo di dormienza, non era mai stato registrato un organismo che avesse resistito a più di 10 anni di congelamento. Per questo motivo, questa specie rappresenta una novità e potrebbe ancora nascondere dei segreti.

Bdelloidea è sopravvissuto e non ha intenzione di morire

Il team incaricato di trovare questo piccolo animale ha provato a farlo riprodurre. Per loro sorpresa, questo organismo ha risposto abbastanza bene, poiché non aveva bisogno di accoppiarsi con altri esemplari per produrre i suoi piccoli. Questo meccanismo è chiamato “partenogenesi”. In sostanza, la femmina è in grado di rimanere incinta senza bisogno di un maschio.

Come potete vedere, questa specie rinata sembra avere tutta l’intenzione di restare. Il caso di questo piccolo rotifero è eccezionale, perché gli animali pluricellulari di solito non sono in grado di resistere così tanto a condizioni simili. Tuttavia, questa scoperta apre nuove possibilità: potrà essere utilizzata per saperne di più sulla criobiologia.


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