Bones, il cane che cerca desaparecidos in Colombia
I cani non smettono di stupirci con le loro abilità messe al servizio dell’uomo. Oggi vi raccontiamo la storia di Bones, il cane che cerca desaparecidos in Colombia. Un grande traguardo, in un paese colpito da diverse espressioni di violenza.
Un cane addestrato per trovare resti umani
Bones è un esemplare di Pastore Belga Malinois. Sin dai 4 mesi è stato addestrato per individuare cadaveri nella zona di Antioquia. Si tratta di una regione particolarmente colpita dai molti conflitti che hanno caratterizzato e caratterizzano questo paese sudamericano (guerriglia, narcotraffico, paramilitari, mafie, ecc.).
Il cane lavora insieme al suo padrone, John Fredy Ramírez, investigatore del CTI (Corpo Tecnico di Investigazione). L’animale non ha ancora raggiunto l’anno e mezzo di vita e ha già trovato quattro corpi.
Tenete presente che il Registro Unico delle Vittime (RUV) calcola che in Colombia vi siano circa 46 mila persone che sono scomparse in modo forzato.
Scoprite la storia di Bones, il cane che cerca desaparecidos in Colombia, ad Antioquia. Questa è una delle zone più colpite dalla violenza che ha devastato e continua a devastare la Colombia.
Il dramma delle sparizioni forzate
“Non sono né morti né vivi. Sono scomparsi”, disse una volta un sinistro dittatore dell’Argentina. Questa fu la sua risposta quando gli domandarono delle vittime della repressione perpetrata dall’ultima dittatura militare che ha devastato quel paese (1976-1983).
L’angoscia e l’incertezza che si genera nelle persone che cercano i loro familiari e ignorano in quali condizioni si trovino, è una storia comune a molti paesi della regione.
Per questo motivo, trovare il corpo, anche se sono passati molti anni, è l’unico modo per far sì che questi sentimenti di sgomento si plachino. E il lavoro che possono svolgere cani come Bones è fondamentale per concedere un po’ di tranquillità alle famiglie che, alla fine, possono affrontare il lutto.
Ecco come è stato addestrato Bones
A differenza di altri cani utilizzati dal CTI, Bones lavora esclusivamente alla ricerca di desaparecidos.
Il suo addestramento si è basato sul fargli imparare ad individuare resti umani tramite l’olfatto. Per farlo, sono state utilizzate delle casse di legno con dei fori. Quattro di esse inodori e una con l’odore che doveva individuare.
Quando l’animale identificava la cassa, si udiva un click come approvazione, e veniva premiato. All’inizio le ricompense erano commestibili. Poi sono diventate giochi o giocattoli.
Così lavora Bones, il cane che cerca desaparecidos in Colombia
Bones, il cane che cerca desaparecidos in Colombia, vive con Ramírez, sua moglie e tre gatti. Si esercita tutti i giorni. La mattina, per 1 ora, cammina e gioca con una palla che odora di ossa umane. La sera fa un’altra passeggiata, questa volta di 30 minuti.
Ramírez dice di aver trovato il cane ideale per questo compito: un animale resistente, capace di percorrere tra i 60 e i 70 chilometri al giorno.
Nel momento in cui il team del CTI arriva nella zona dove si ritiene che ci sia un corpo sepolto, si delimita il campo e si infilano delle sonde nel suolo per creare coni di odore. Lì comincia il compito di Bones.
Quando il cane rileva l’odore, indica il luogo muovendosi in cerchio. Per confermare il ritrovamento, viene allontanato dal posto. Se l’animale vi torna, si accuccia e comincia ad abbaiare, rimangono pochi dubbi e si inizia con gli scavi. Nel frattempo, Ramírez ricompensa il suo cane con giochi e carezze.
Il grande lavoro dei cani che trovano cadaveri
I fatti dimostrano che, ad esempio, se si suppone che ci sia un corpo sepolto in un’area di 5 metri quadrati, gli esseri umani possono richiedere tra le due e le tre ore per trovarlo. Ma il cane lo trova in meno di 15 minuti.
Per questo, ancora una volta, notiamo il grande aiuto che i cani danno agli uomini, anche se a volte ricevono come risposta solo maltrattamento.
Nel caso di Bones, anche se il suo nome è legato ad un umorismo macabro (significa “ossa” in inglese), lui contribuisce a portare un po’ di pace alle famiglie che hanno subito il terribile dramma della scomparsa forzata di uno dei loro membri.
Foto di John Fredy Ramírez: pacifista.co
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