Cani da guardia: sfatiamo un pregiudizio
Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García
Storicamente, gli esseri umani hanno addestrato cani da guardia per prendersi cura della propria proprietà e della famiglia. In effetti, è molto probabile che i primi cani fossero già stati addestrati per la caccia e la guardia. I primi uomini si resero presto conto che i cani potevano aiutarli a procurarsi il cibo ed a proteggere le loro famiglie.
Molti sono i Paesi che hanno adottato delle norme specifiche per regolamentare il possesso dei cani da guardia. Inoltre sempre più spesso si sente discutere della possibilità di limitare il possesso di alcune razze canine considerate “naturalmente pericolose“.
In questo articolo cercheremo di sfatare il pregiudizio che accompagna i cani da guardia.
I cani da guardia non attaccano per istinto
Sfortunatamente, persiste l’idea che i cani da guardia siano addestrati ad attaccare. Ma questo è falso, poiché la funzione di guardia serve di solito ad avvisare i proprietari della presenza di estranei ed a contrastare i tentativi di intrusione o di furto.
In un addestramento consapevole, il cane da guardia è pronto a mantenere un temperamento equilibrato e sicuro di sé in situazioni di pericolo. Quando identifica un potenziale pericolo, il cane può agire in modo intelligente: userà principalmente l’abbaiare per avvisare il proprio proprietario e, allo stesso tempo, cercherà di spaventare gli intrusi.
L’attacco è l’ultima risorsa che un cane da guardia e da protezione dovrebbe usare per difendere la proprietà e le famiglie. Allo stesso modo, un attacco dovrebbe verificarsi solo dopo l’ordine tempestivo del proprio padrone. L’obiettivo del cane da guardia ben addestrato è immobilizzare l’invasore e non ferire senza significato e tanto meno uccidere.
Cani pericolosi: più consapevolezza, meno pregiudizi
Come per i cosiddetti cani potenzialmente pericolosi, i cani da guardia sono spesso temuti per le caratteristiche morfologiche della loro razza e non per il loro comportamento reale o per l’addestramento che hanno ricevuto per servire da guardiani.
In merito ai cani da guardia, è necessario sensibilizzare sui pericoli della stigmatizzazione di alcune razze canine. Perché spesso ingiustamente si attribuisce alla natura del cane qualcosa che proviene solo dal modo in cui un cane è stato addestrato.
Quando parliamo dell’inesistenza di cani naturalmente pericolosi e dell’esistenza di proprietari irresponsabili o inesperti, non stiamo ripetendo un cliché. In effetti, ci sono diversi studi che dimostrano che il comportamento di un cane non è determinato unicamente dalla sua eredità o discendenza genetica. Molto dipende dall’istruzione e dall’ambiente forniti durante la sua educazione.
Qualunque cane può diventare aggressivo quando è privato delle libertà fondamentali e del benessere o quando è sottoposto ad un trattamento improprio da parte dei suoi proprietari. E ciò accade indipendentemente dalla razza, dal genere o dall’età. L’aggressività, infatti, non è una caratteristica della personalità di un cane, ma un problema comportamentale che di solito è associato semplicemente ad un’istruzione inadeguata.
Pertanto, invece di discutere sul divieto di alcune razze o la limitazione dei diritti dei loro proprietari, dovremmo concentrarci sulla lotta contro l’abuso sugli animali e sulla promozione del possesso responsabile di tutti i cani.
È possibile segnalare l’abuso di cani da guardia?
Sì, è possibile ed fondamentale segnalare un abuso ai danni di un cane. Il fatto che un animale svolga compiti di guardia non significa che possa subire abusi o abbandono da parte dei suoi proprietari. Se viene scoperto che un cane da guardia vive in condizioni non igieniche, subisce violenza o sfruttamento fisico, il reclamo può essere presentato di persona o per telefono alle autorità competenti.
L’ideale è rivolgersi alla polizia municipale per formalizzare una segnalazione. Se possibile, la dichiarazione dovrebbe essere accompagnata da foto, registrazioni o testimonianze che dimostrano l’abuso.
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