Pulizia dell'acquario: come farla bene senza stressare i pesci
Scritto e verificato la biologa Paloma de los Milagros
Eseguire una pulizia regolare e corretta dell’acquario è fondamentale per preservare la salute dei nostri pesci. Tuttavia, la mancanza di esperienza può indurci a commettere errori importanti.
A differenza di altri animali domestici, la cura dei pesci non richiede un tipo di intervento particolarmente “attivo”. Proprio questo è il fattore che può portare a dimenticanze o alla pratica di una pulizia poco accurata.
Allo stesso modo, neppure un cambio di acqua effettuato con eccessiva frequenza risulta adatto per la vita dei pesci, perché elimina i batteri nitrificanti necessari per il corretto mantenimento del ciclo biologico dell’acquario.
Consigli per la pulizia dell’acquario
- Abituarsi a non estrarre i pesci quando si effettua il cambio di acqua. Nonostante l’esistenza di una convinzione popolare che propone di travasare gli animali in un altro recipiente, in realtà lo stress o i possibili danni meccanici che possono derivare da questa pratica rendono consigliabile evitarla.
- Il rinnovamento dell’acqua è parziale e ha lo scopo di tenere sotto controllo i livelli di nitriti e ammoniaca. La percentuale di acqua estratta dipenderà dalla frequenza con la quale questa operazione viene realizzata. Quindi, dei cambiamenti settimanali comportano un rinnovamento del 10% della capacità totale dell’acquario, quelli quindicinali, invece, del 15%, mentre le pulizie mensili prevedono una percentuale compresa tra il 25 e il 30%.
In generale, si consiglia di effettuare il cambio di acqua ogni due settimane, perché estendere la frequenza a un mese comporta la gestione di volumi di acqua maggiori, con l’effetto di alterare i batteri che portano benefici all’acquario.
A questo scopo, è bene poter disporre di un sifone, che, attraverso un tubo di plastica, consenta di estrarre l’acqua necessaria, mentre contemporaneamente si provvede alla pulizia del substrato dell’acquario.
- Una volta estratta l’acqua necessaria, procedere a pulire gli elementi decorativi (piante, rocce o altri oggetti). Per quanto riguarda gli ornamenti, ogni volta che presentano qualche segno di sporcizia devono essere estratti per essere disinfettati con una soluzione di acqua e un 10% di candeggina. In merito alle piante, invece, bisogna togliere sia le parti che si sono staccate sia quelle che si trovano in cattivo stato e pulire con un raschietto speciale quelle che si sono attaccate ai vetri.
Ognuna di queste azioni deve essere eseguita con attenzione: è necessario rimuovere la ghiaia dal fondo, che contribuirebbe all’incremento delle particelle in sospensione.
- Quando torniamo a riempire l’acquario sostituendo l’acqua estratta, si consiglia di prendere il volume corrispondente e trattarlo in precedenza con un decloratore che elimini il cloro e le altre impurità presenti. Tuttavia, nel caso in cui non sia disponibile, sarà possibile ricavare l’acqua direttamente dal rubinetto a lasciarla riposare per circa un’ora.
In entrambe le eventualità si richiede una speciale correzione dell’acqua, che comprenda i batteri nitrificanti necessari per l’adeguato ciclo biologico dell’acquario. È necessario anche accertarsi che la temperatura dell’acqua sia tiepida.
Una volta pronta, l’acqua verrà aggiunta a poco a poco, in modo da provocare nei pesci il minor stress possibile. Spegnere le luci dell’acquario può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.
- Ogni 15 giorni oppure ogni mese, bisogna pulire il filtro, evitando sempre che questa operazione coincida con il rinnovamento dell’acqua descritto in precedenza. Sotto questo aspetto, il comportamento più adeguato da adottare consiste nel seguire le indicazioni specifiche fornite dal produttore.
- Infine, come misura complementare, può essere utile dotarsi di qualche pesce pulitore o pesce “spazzino”, che liberi l’acquario da rifiuti e resti di piante. Tuttavia, è sempre necessario richiedere prima la consulenza di un esperto, per evitare l’eventuale incompatibilità tra specie diverse.
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