Cimiteri degli elefanti, mito o realtà?

Cimiteri degli elefanti, mito o realtà?

Ultimo aggiornamento: 03 luglio, 2018

Nel corso della storia, si è parlato molto della possibile esistenza dei cimiteri degli elefanti. Un luogo ancestrale, quasi “magico”, in cui gli elefanti africani si recano da anziani per passare a miglior vita. Durante l’epopea coloniale in Africa, molti esploratori europei contribuirono ad accrescere questo mito, che era molto ricorrente e ricercato.

La ragione di questa incessante ricerca è di natura economica. L’avorio, in passato come oggi, ha un alto valore monetario. Quindi, trovare un cimitero degli elefanti, significa scoprire una vera miniera d’oro, un poco come il leggendario El Dorado sudamericano.

Cosa sono i cimiteri degli elefanti?

Come suggerisce il nome, si tratta di un luogo con un gran numero di scheletri di questi pachidermi. La sua ubicazione continua però ad essere un vero mistero, tanto da essere considerato un mito, ancor prima che le civiltà europee entrassero nel continente.

Secondo le leggende africane di diverse tribù, gli elefanti, quando sentono avvicinarsi la morte, si separano dal gruppo per non essere di peso e per non rallentare la mandria. Questi animali si separano e giungono in questa area specifica, per morire in pace.

Naturalmente, gli europei, dopo aver sentito questa storia, iniziarono a cercare la posizione di questa “cripta” di pachidermi, in particolare per ottenere grandi quantità di zanne d’elefante, che sono fatte di avorio. Questo è un minerale prezioso con un alto valore monetario usato per creare accessori, gioielli e molti altri oggetti.

Ma come con il leggendario El Dorado, nessuno ha mai visto nemmeno uno di questi cimiteri di elefanti, in nessun angolo dell’Africa. Ancora oggi questo mistero nutre l’immaginazione degli avventurieri. La maggior parte delle persone crede che sia dovuto alla protezione di antichi dei e guardiani millenari.

Foto di ipotetici cimiteri degli elefanti

Dove muoiono gli elefanti?

Savane e deserti africani ricoprono un’area molto vasta, dove l’agglomerazione di questi animali è quasi impossibile. Gli elefanti sono animali migratori, quindi è comune vedere mandrie che viaggiano a grandi distanze per situarsi nelle aree che permettono loro di trovare maggiori quantità di acqua e di cibo.

Questo è il motivo per cui è improbabile trovare cimiteri degli elefanti nel continente, dato che gli animali sono in costante movimento per poter sopravvivere. A volte si trovano piccoli gruppi di scheletri di elefante in una singola zona, ma la quantità dei resti è troppo bassa per poter parlare di un “cimitero” vero e proprio.

La presenza di molte ossa di animale è dovuta agli effetti della natura o dell’essere umano. Cambiamenti climatici, siccità e caccia indiscriminata motivano la comparsa di questi ossari, ma non è mai stato provato che questi animali scelgano un posto designato per morire o per seppellire i propri defunti.

Un esempio in natura è quello del Lago Rudolf in Kenya. Il lago è estremamente salato e ha sicuramente avvelenato molte mandrie di elefanti nel corso degli anni. Per questo motivo, è comune trovare grandi quantità di scheletri sulla sua costa.

Inoltre, il vento influenza la posizione delle ossa. Come mai? I venti delle savane sono talmente forti che sono in grado di spostare le ossa e disperderle su un vasto territorio.

Gli elefanti sono animali molto intelligenti e sensibili. Quando si trovano dinanzi alle ossa di un loro simile, mostrano rispetto e tristezza. Sono quindi in grado di comprendere il concetto di “morte”.

un elefante spruzza acqua dalla proboscide

Esistono davvero i cimiteri degli elefanti?

Quando ci riferiamo a questo mito, dobbiamo dire che si tratta di una mezza verità. È falso che questi enormi animali abbiano un posto specifico in cui vadano a morire. L’accumulo dei loro resti ossei è pertanto dovuto ad una coincidenza.

E’ possibile trovare diversi scheletri e teschi in un posto, ma solo in piccolo numero, quantità insufficienti per poter parlare di una vera “necropoli”. Ciò si deve alle condizioni ambientali dell’area e alla caccia indiscriminata di questi pachidermi.

Nonostante questo, c’è ancora chi pensa che è ancora possibile trovare i cimiteri degli elefanti nel Continente Nero. Una leggenda che comunque continua ad essere alimentata, per il suo fascino. A tal punto che questa storia è servita d’ispirazione per varie produzioni cinematografiche nel corso del XX secolo.

  • Questi cimiteri vengono citati in almeno due film. Il primo fu Tarzan del 1938, in cui la trama ruota intorno alla ricerca di uno di questi luoghi sacri. Poi, ne Il Re Leone, una delle scene è ambientata proprio in un cimitero degli elefanti.
  • Il film boliviano intitolato El cementerio de los elefantes (Il cimitero degli elefanti) utilizza questo concetto di malinconia e morte per descrivere la fine di un uomo che passa gli ultimi sette giorni della sua esistenza afflitto dal rimorso e con la mente offuscata dall’alcol.

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