Cincillà: caratteristiche, comportamento e habitat
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Il cincillà è un animale che va sempre più di moda, sebbene la sua origine provenga dall’industria della pelletteria. Questo docile roditore dal pelo vellutato può essere un grande compagno e possiede una biologia affascinante.
Il cincillà domestico proviene dall’incrocio tra le due principali specie selvagge di cincillà: quello dalla coda corta e quello dalla coda lunga. In tal modo si ottenne un animale adattato alla cattività.
Caratteristiche del cincillà
I cincillà più grandi sono quelli domestici e le femmine sono più pesanti: si aggirano attorno agli 800 grammi rispetto ai 600 dei maschi. Le loro zampe presentano dita atrofizzate: quattro dita funzionali nelle zampe anteriori e tre in quelle posteriori, quasi senza artigli.
La caratteristica principale di questa specie è lo spesso manto, che limita la traspirazione e che presenta più di 50 peli per follicolo. Ciò fa in modo che, quando vengono afferrati dai predatori, possano fuggire, in quanto posseggono un pelo abbastanza fragile.
Sfortunatamente proprio il fatto che può vantare più di 20.000 peli per centimetro quadrato è la causa dell’interesse che suscita nell’essere umano. Allo stato selvatico, questi animali si prendono cura del proprio pelo con la cenere vulcanica.
Questi animali hanno una vita media di circa 10 anni in libertà, sebbene il cincillà in cattività possa raggiungere anche i 25 anni. Una grande longevità per un roditore, fattore che spinge a sceglierlo come animale domestico.
Comportamento del cincillà
Il cincillà è un animale vegetariano e, dunque, si alimenta di decine di specie botaniche, specialmente erba, anche se la sua dieta si adatta al periodo dell’anno. Nel caso degli animali in cattività, l’alimentazione del cincillà si basa sull’uso di alfalfa o fieno e mangime.
Allo stato selvatico non sembra bere acqua, in quanto ottiene quella necessaria attraverso la rugiada. Tuttavia, in cattività sarà sempre necessario idratarlo in modo pertinente.
Questi animali comunicano attraverso vocalizzazioni molto varie, come latrati o piccole grida che variano di intensità e durata. Si tratta di animali notturni, sebbene abbiano anche picchi di attività all’alba e al tramonto.
Il cincillà ha un ciclo riproduttivo lento: raggiunge la maturità sessuale ai cinque mesi ed entra in calore per cinque giorni al mese. La gestazione dura 111 giorni e i piccoli cominciano ad assumere cibo solido in modo quasi immediato.
Questa specie realizza tane nel terreno sabbioso o sotto le rocce e vive in grandi colonie di circa 100 individui, anche se si possono arrivare a contare fino a 500 esemplari. Questi animali ricoprono una vasta distesa di terra che può arrivare a circa 100 ettari per colonia.
Allo stato selvaggio, i cincillà realizzano le proprie tane sotto le rocce o nel suolo. Vivono in climi freddi, pertanto hanno un pelo molto fitto. Si cibano principalmente di vegetazione. Sono socievoli e vivono in colonie. Fanno di norma cucciolate di uno o due esemplari.
Habitat e conservazione dei cincillà
Il cincillà è un roditore che vive in ambienti aridi, in catene montuose, principalmente nelle Ande e nei diversi paesi che esse attraversano. Abita in terreni sabbiosi e rocciosi, la cui flora si riduce a pochi fili di erba, cactus e altre piante spinose.
La caccia intensiva per la sua pelliccia ha spinto questa specie sull’orlo dell’estinzione allo stato selvatico. Ciò specialmente a causa della sua esportazione in Europa all’inizio del XX secolo, quando venne firmato un trattato per proteggere la specie. Attualmente il cincillà viene allevato in cattività proprio per la sua pelliccia, oltre che come animale da compagnia.
Nonostante ciò, il maggior proibizionismo ha fatto in modo che il prezzo della sua pelliccia aumentasse, cosa che ha reso la caccia illegale molto lucrativa. Sebbene esistano organizzazioni per la salvaguardia di questo animale, molti temono per la sua sopravvivenza.
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