Cinofobia: cos'è, cause e prevenzione della paura dei cani

Cinofobia: cos'è, cause e prevenzione della paura dei cani
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Sebbene per molti di noi i cani siano degli amici a quattro zampe, inseparabili, oggigiorno esistono sempre più casi di cinofobia. Questa parola deriva dal greco e significa, letteralmente: “fobia dei cani”.

Ci sono molte persone che hanno paura di questi animali domestici. Si tratta di un problema assai difficile da superare, specialmente se alla base esiste un trauma, magari dell’infanzia. Abbiamo deciso di scrivere un articolo di approfondimento su questo disturbo e, in questo articolo, vi mostreremo cause, sintomi e trattamento della cinofobia.

Che cos’è la cinofobia?

Dal punto di vista medico, la cinofobia è definita come: “una paura persistente, anormale e ingiustificata verso i cani o la malattia della rabbia che potrebbero trasmettere“. In questo senso, una persona che soffre di cinofobia prova panico assoluto quando percepisce la presenza di un cane.

Infatti, nei casi più gravi, i sintomi della fobia possono apparire anche solo immaginando sé stessi in un contesto che implica la condivisione dello stesso ambiente con questo tipo di animali. Inoltre, persino gli incubi possono contribuire alla comparsa dei segni caratteristici di una paura, davvero così intensa.

Differenza tra fobia e paura

‘Fobia’ e ‘paura’ sono concetti diversi. Sono cioè disturbi che si manifestano in modo diverso. La paura è una sensazione inerente alla nostra condizione umana ed è presente anche in altri animali. Consiste in un meccanismo di difesa che svolge un ruolo essenziale per la nostra sopravvivenza.

E’ la paura che ci permette di essere vigili, riconoscere e agire in situazioni di stress o pericolo. Certo, anche se può essere scomoda, è comunque una reazione molto utile.

Nel caso della fobia, quest’ultima è caratterizzata da un senso di paura sproporzionato rispetto alle situazioni quotidiane. Anche se sono obiettivamente innocue o persino irreali. Anche se i cani possono davvero ferire una persona, per difendersi o mancanza di addestramento, la cinofobia è chiaramente una paura che va ben oltre un pericolo reale.

un cane che abbaia con la bocca aperta

Quando prova paura a livelli “normali”, l’essere umano sfrutta le sue capacità razionali per analizzare il contesto in cui si trova. Quindi, il cervello decide di adattarsi e superare quella paura, o di agire realmente per sfuggire o affrontare la situazione.

La fobia, ovvero una paura sproporzionata

Tuttavia, in presenza di una fobia, di solito questo controllo volontario sulla nostra stessa paura svanisce. Una situazione un po’ spiacevole per chiunque.

Quindi, la sensibilità supera la capacità razionale. E l’immaginazione spesso peggiora i sintomi, al punto di perdere qualsiasi spiegazione razionale per tale paura.

Ecco un esempio pratico per comprendere meglio la differenza. Una persona può avere paura e mantenere la distanza da un cane grande e potente o che appare irritato. Al di là di ogni dubbio, è una misura preventiva assolutamente sana.

Ma qualcuno che sviluppa la cinofobia mostrerà vero panico semplicemente vedendo, per esempio, un piccolo cane che cammina tranquillamente sul marciapiede di fronte. E non importa se il cane è totalmente innocuo e amichevole. La fobia prende il sopravvento e impedisce un’interpretazione razionale della realtà, che riporterebbe a una situazione di calma.

I sintomi della cinofobia

I sintomi della cinofobia sono simili a quelli di qualsiasi altra fobia, ma questi si sviluppano in relazione ai cani. In linea di principio, ogni paura genera la sensazione di disagio. Ma nella fobia cresce la sofferenza, perché è nutrita dal carattere irrazionale di questo timore eccessivo e ingiustificato. Questo disagio psicologico porta alla comparsa dei seguenti segni fisici:

  • Sudorazione eccessiva.
  • Tachicardia.
  • Sensazione di nervosismo o agitazione eccessiva.
  • Tremori.
  • Alterazione del ritmo respiratorio o difficoltà di respirazione.
  • Nausea ed eventuale vomito.
  • Dolori di stomaco (che possono portare a diarrea).
cane mostra i denti in un paesaggio nevoso

Possibili cause della cinofobia

Il primo tentativo di spiegazione della cinofobia riguarda l’aumento dei casi diagnosticati con attacchi di cani che trovano molto eco nei quotidiani e telegiornali di molti paesi.

D’altra parte, i ricercatori hanno indicato esperienze traumatiche durante l’infanzia come la causa principale della maggior parte delle fobie. Nel caso della cinofobia, la maggior parte dei pazienti intervistati ha rivelato di essere stata esposta a una situazione negativa con cani durante i primi 10 anni di vita.

Inoltre, è stato anche scoperto che le fobie possono essere “trasmesse” dai genitori o da persone molto influenti nella prima educazione di un bambino. Pertanto, bisogna essere molto consapevoli al momento di presentare un cane sconosciuto ai piccoli della famiglia.

E’ possibile prevenire la cinofobia?

Così come le cause delle fobie sono difficilmente definibili, allo stesso modo è assai complicato diagnosticare una qualche terapia per risolvere e prevenire la cinofobia. Attualmente, psicologi e psicopedagogisti specializzati in questo ambito, suggeriscono l’interazione precoce con gli animali come miglior forma di approccio al problema.

Dato che i bambini tendono ad essere più suscettibili allo sviluppo di fobie, occorre evitare di esporli a situazioni traumatiche e di trasmettergli le paure di genitori. Se vostro figlio si avvicina a un cagnolino, tenuto al guinzaglio, amichevole e calmo, è controproducente pronunciare frasi di impatto negativo. Come “attento che morde“, oppure “non toccarlo che può essere malato” e via dicendo…

Logicamente, è importante insegnare loro a prevenire e adottare misure di sicurezza, ma privilegiando i metodi razionali con l’aiuto del rinforzo positivo.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.