Come si formano le perle?
Molto apprezzate dai fabbricanti di gioielli, utilizzate per confezionare collane o orecchini, queste costosissime sfere si sviluppano e crescono grazie ad un processo biologico molto complesso. Nel seguente articolo vi spiegheremo come si formano le perle, mostrandovi i diversi tipi esistenti.
Come nascono le perle e da quali animali?
Da un punto di vista chimico, queste sfere possiedono una struttura costituita da carbonato di calcio in forma cristallina. Vengono create all’interno del morbido corpo dei molluschi. In particolare, parliamo di bivalvi come l’ostrica. Per creare la madreperla, sfruttano le particelle che entrano nel loro organismo.
Ma prima di parlare del duro lavoro che deve essere fatto, anzitutto è meglio capire come è e come funziona l’organismo di questi esseri marini. La prima informazione da tenere presente è che si tratta di animali con due “parti” unite da una membrana articolata, che si apre o si chiude in base alle proprie esigenze.
All’interno del guscio ci sono organi come la bocca, l’apparato digerente e i muscoli. Sono coperti da un velo che li protegge e impedisce alle particelle non commestibili di raggiungere il corpo, evitando che si producano effetti nocivi per la salute.
Poiché non può impedire l’accesso alle particelle, l’invertebrato reagisce al “pericolo” creando degli strati di una miscela di cristalli di carbonato di calcio e una proteina nota come conchiolina.
Dopo circa 10 anni di “protezione”, il risultato finale è una sfera di madreperla quasi perfetta, conosciuta, appunto, come perla. Pertanto, questi elementi così apprezzati nel campo della gioielleria nascono dopo un processo biologico per niente semplice.
Perle naturali o perle coltivate?
Le perle possono essere di diverse dimensioni, a forma di sfera o lacrima, e con tonalità di colore molto affascinanti, che vanno dal bianco al nero. Fondamentalmente, questi sono i tre criteri per valutarle e registrarle.
Questi oggetti minerali sono stati usati fin dall’antichità per creare gioielli e sono spesso indossate da persone appartenenti alla nobiltà o comunque con un alto potere economico.
Le perle naturali sono molto costose perché è difficile procurarsele. Inoltre, il processo di produzione è molto lungo. Non tutte le ostriche sono in grado di produrre perle. Solo una su 10.000 finisce il lavoro, offrendo ai maestri gioiellieri un grazioso quadrante in madreperla, su cui potranno lavorare.
Ciò va di pari passo col fatto che, oggi, esiste una grande domanda di queste preziose sfere. La richiesta di perle è cosi alta, che è stato necessario un sistema per produrle artificialmente. E arriviamo, dunque, a parlarvi delle perle “coltivate”.
Per ottenere una perla di questo tipo (il 99% di quelle vendute nei negozi non sono naturali), è necessario forzare la natura. Il processo è il seguente: l’ostrica viene aperta, viene praticato un taglio nel mantello e viene introdotto un elemento irritante.
La reazione dell’animale è di produrre madreperla per rivestire quell’agente estraneo. E, a causa della quantità di sostanze esterne che ha accumulato, produce la perla in un tempo “record” rispetto a quelle che vivono sul fondo del mare.
Dal momento che sono prodotte in modo massiccio, le perle coltivate sono meno apprezzate di quelle naturali, anche se la qualità è la stessa, perché il processo di produzione è praticamente identico.
Tipi di perle
Ora che sapete come si formano le perle, è interessante scoprire assieme i diversi tipi di questo minerale organico. A seconda della regione da cui provengono, le loro caratteristiche e i loro colori cambiano. Vediamo allora i 5 tipi di perle più diffuse al mondo:
1. Perla d’Australia
Sono coltivate artificialmente nel nord del paese australiano, ma anche in Indonesia e nelle Filippine. Hanno tre diverse forme: sfera perfetta, lacrima e sfera irregolare. Tardano da tre a nove anni per formarsi. Possono essere bianche, color pastello o nero. Arrivano a misurare tra i 9 e i 28 millimetri.
2. Perla Akoya
Sono mantenute nelle acque salate del Giappone, anche se sono molto difficili da coltivare e hanno sempre una forma rotonda. I loro colori oscillano tra il rosa e il beige e possono misurare tra sei e otto millimetri.
3. Perla di Tahiti
Le “fabbriche” di queste perle si trovano nelle isole dell’Oceano Pacifico, in particolare nella regione della Polinesia francese e hanno un aspetto molto affascinante. Sono di colore nero e le loro dimensioni raggiungono i 13 millimetri.
4. Perla Mabe
Anche quest’altra perla è prodotta in Giappone, ma in questo caso cresce fissata al guscio del mollusco e quindi non ha forma di sfera, dato che uno dei suoi lati è piatto. Si preferisce la Mabe per confezionare orecchini e collane. Il tempo di coltivazione è di circa due anni.
5. Perla d’acqua dolce
Sono le uniche perle create in acqua dolce (dentro fiumi e laghi) in Cina e sono anche le più economiche sul mercato. La loro qualità è inferiore alle altre. Tardano dai sei mesi ai quattro anni per formarsi completamente.
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