Cosa fare se il cane vi ringhia
Fortunatamente per noi umani, generalmente i cani tendono a considerarci i capobranco, e ad assumere un ruolo di sottomissione nei nostri confronti, grazie al lungo processo di addomesticamento a cui sono stati sottoposti. Tuttavia, alcuni processi educativi risultano essere del tutto inadeguati per i cani, tendendo a distorcere questi ruoli. Vi proponiamo di seguito alcuni consigli per sapere cosa fare se il vostro cane vi ringhia.
Cose da sapere quando il cane vi ringhia
Prima di tutto dovete imparare a distinguere le tipologie di suono emesse dal vostro cane. Spesso, quando questi abbaia o ringhia, si fraintendono le sue intenzioni. Quindi, per prima cosa, dovete imparare a interpretare il linguaggio del corpo del vostro cane e aiutare le persone che vengono a casa vostra a rilassarsi in presenza del vostro animale domestico.
Un proverbio popolare dice che i cani fiutano la paura: non perché ne sentano effettivamente l’odore, ma perché sono molto bravi a interpretare gli atteggiamenti e gli stati d’animo di una persona; se un uomo perde la sua posizione di leadership nei confronti di un cane, beh, diciamo che dovrà affrontare più di un problema.
Inoltre, dovete tener presente che il livello di possessività varia notevolmente da una razza all’altra: ad esempio, i rottweiler sono cani molto docili e affettuosi con i loro proprietari, ma non lo sono affatto con gli estranei, e si mostrano iperprotettivi nei confronti dei bambini. Per questo hanno bisogno di socializzare molto durante le prime fasi della loro vita (con altri animali e con gli esseri umani), oltre a praticare quotidianamente delle attività all’aria aperta, per “bruciare” le loro energie in eccesso, che altrimenti potrebbero rivelarsi difficili da gestire.
I cani ringhiano per molte ragioni; cercare di eliminare questo loro comportamento istintivo non è affatto positivo, perché questo li porterebbe a mordere e ad attaccare senza preavviso. Inoltre, situazioni quali malattie, ferite dolorose o spavento, sono manifestate dai cani attraverso il ringhiare, loro normale meccanismo di difesa. Per questa ragione, dovete imparare a capire quale problema si cela dietro il ringhiare del vostro animale: questo comportamento è un evidente segnale che qualcosa non va.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui, per nessuna ragione, dovete permettere al vostro cane di ringhiare a voi o ad estranei (compresi altri animali domestici), soprattutto se questo comportamento è scatenato da atteggiamenti di possessività o di dominanza. Nel complesso, un cane che ringhia al suo padrone è il risultato di uno scorretto processo di educazione dell’animale: non considerando il suo padrone come leader, lo sfida o tenta di intimidirlo.
Quando mangia
Molti cani tendono a diventare possessivi nei confronti del cibo, quindi non permettono a niente e nessuno di avvicinarsi alla loro ciotola, in particolar modo quando stanno mangiando.
Quando ci sono i cuccioli
E’ molto probabile che le femmine diventino iperprotettive nei confronti dei propri cuccioli, e non permettano ad altre persone o animali di avvicinarsi o di toccarli. Si tratta di una reazione istintiva, un comportamento per difendere i cuccioli da qualsiasi pericolo. Tuttavia, questo atteggiamento potrebbe sfociare in un’aggressione.
Quando gioca
Alcuni cani tendono ad essere molto possessivi, soprattutto nei confronti di oggetti come giocattoli e palline, e non permettono a nessuno, neppure ai loro padroni, di toccarli.
Se ringhia contro i bambini o persone estranee alla famiglia
Anche se i cani si sentono in dovere di proteggere la loro casa, devono comunque controllar e il loro comportamento nei confronti degli estranei. Il ringhiare è giustificabile solo se l’estraneo manifesta un atteggiamento minaccioso nei confronti di uno dei membri della famiglia o dell’animale stesso; il rischio di aggressione aumenta con i bambini piccoli, che non sanno interpretare correttamente il linguaggio del corpo dei cani.
Cosa fare in questi casi?
In linea generale, bisogna insegnare al cane fin da quando è un cucciolo qual è il suo posto all’interno della struttura sociale della vostra casa. Dovete pensare che educare un cane è come allevare un figlio, quindi essere troppo permissivi e non correggere i comportamenti sbagliati potrebbe portare all’insorgere di problemi comportamentali. Per esempio, potreste accarezzarlo mentre mangia, togliergli la ciotola o metterci dentro la vostra mano, trascorrere molto tempo toccando i suoi giocattoli o il suo cuscino.
Se avete adottato un cane adulto, o se il vostro cane manifesta questi atteggiamenti, potete correggerli. Prima di tutto, non dovete mostrare un atteggiamento di debolezza nei confronti del cane: il cane vi ringhia contro per intimidirvi, quindi non dovete permettergli di spaventarvi, perché perdereste il vostro ruolo di autorità, e se non corretto, questo atteggiamento può portare ad un’aggressione da parte del cane.
Non appena il cane ringhia, dovete richiamare la sua attenzione con qualcosa che faccia rumore; potete dire ad alta voce “No!” .Dovete mostrare un atteggiamento impositivo, da capobranco: i cani non capiscono le parole, ma possono comprendere il tono della voce e riconoscere l’espressione del volto. Dovete dargli il tempo di abituarsi e, se un cane è possessivo, dovete cercare di risolvere il problema facendovi valere.
Non usate la violenza, sopratutto perché, se il cane sembra inferocito, la cosa più probabile è che si difenda. Potete utilizzare qualcosa che faccia un forte rumore (una mia amica riempie alcuni barattoli di palline e, quando i suoi cani si comportano un pò male, li getta a terra dicendo “No!”. Questo metodo è stato molto efficace per i suoi pitbull).
Anche se sta giocando (il gioco è un’attività positiva sia per il vostro animale domestico che per voi), il vostro cane deve sapere che non è consentito ringhiare come manifestazione di possessività o territorialità. Tenete sempre presente che, quando si tratta di educare un cane, controllare gli atteggiamenti negativi è molto più semplice che correggerli.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.